La Storia di Udine prima del Dominio Veneziano

Patriarca Bertoldo
Patriarca Bertoldo

Forse Udine è nata come Castello Longobardo.

“Udene” deriva da “Oudh” e cioè mammella, con riferimento alla collina sulla quale sorge il castello. C’è poi una leggenda che narra come i soldati di Attila (452) portassero nei loro copricapi terra da depositare in un mucchio così da formare un colle che permettesse al loro Re di godere dall’alto della distruzione di Aquileia, data alle fiamme.

Prima del 1000, e cioè nell’anno 983 d.C., è documentato un diploma, sottoscritto da Ottone II,  Imperatore tedesco, in cui si conferma a Rodoaldo, Patriarca di Aquileia, la donazione di 5 castelli, tra cui Udine. È presumibile che allora ci fosse un luogo fortificato sul colle, al posto dell’attuale castello.

Nel 1077 Enrico IV, un altro Imperatore germanico, concede al Patriarca Sigeardo l’investitura feudale su tutto il Friuli, territorio diventato Ducato di confine e cioè Marca, già al tempo dei Franchi. Tale investitura segna la nascita del Patriarcato di Aquileia e cioè di uno stato vastissimo che unisce il potere temporale e quello religioso nella figura del Patriarca, che diventa feudatario dell’Imperatore. Udine fa parte del territorio patriarcale. Inoltre è evidente che i Patriarchi di questo periodo saranno sempre figure scelte dall’Imperatore del Sacro Romano Impero che avrà così modo  di controllare il Friuli ed i punti chiave dei valichi alpini.

I primi Patriarchi, spesso in contrasto con il Papa, raggiungono il loro massimo potere nel XIII secolo, per perderlo poi nel 1420 quando la Serenissima s’impossessa del Friuli.

Tornando indietro nel tempo, già nel 1171, si ha la conferma che il Patriarca Voldorico concede l’uso dell’acqua che scorre a Udine a due ville non lontane dalla città, e che quindi un sistema idrico è presente a Udine.

Il grande Patriarca Bertoldo di Andechs, nel 1220, ottiene dal’Imperatore Federico II conferma dei suoi diritti di sovranità e a sua volta concede a Udine, nel 1223, il privilegio di tenere mercato nell’attuale Via Mercato Vecchio. Nel 1248 con un successivo diploma viene concessa a Udine una nuova area di mercato coincidente con l’attuale Piazza San Giacomo.

Bertoldo si ferma molto a Udine nel castello, circondato dalle case dei nobili, investiti dal Feudo di Abitanza con il compito di difendere sia il mastio che il Patriarca. Tutti dimoravano all’interno del primo giro di mura la cui porta di accesso si trovava in corrispondenza della Torre dell’Orologio. Bertoldo decide di dare ad Udine una chiesa importante e costruisce quella che poi diventerà il Duomo. Nel ‘200 vengono edificati anche il convento dei Francescani, dove ora si trova la chiesa di San Francesco, l’Ospedale di Santa Maria Maddalena, verso la fine dell’attuale via Vittorio Veneto, la chiesa di San Pietro Martire e la Casa della Comunità, situata alla base del colle. È però nel 1300 che Udine si espande assumendo la fisionomia attuale e allarga il recinto delle mura.

Tra il 1300 e il 1400 spuntano i borghi chiusi dalla quinta cerchia delle mura e gli antichi feudatari del Castello si sistemano in palazzi nei nuovi spazi urbani.

Nel trecento un altro grande Patriarca, Bertrando di Saint Genìes, abbellisce Udine. È lui a terminare la costruzione del Duomo e ad incrementare la presenza degli ordini  monastici.

Nel 1348 la popolazione udinese è stremata dal terremoto, dalla fame e dalla peste. Il Patriarca Bertrando inizia la costruzione di nuovi edifici religiosi, compresa forse la chiesa di San Antonio Abate, tra via Treppo e piazza Patriarcato.

Bertrando, ormai ottantenne, viene tragicamente ucciso da una congiura a San Giorgio della Richinvelda e le sue spoglie sono conservate nel Duomo di Udine, che simbolicamente si sostituisce come importante luogo di sepoltura ad Aquileia, estendendo questa importanza anche ad Udine come città.

Un altro famoso Patriarca è Marquardo di Randeck che entra in Friuli nel 1365. Nel 1368 Marquardo accoglie ad Udine l’imperatore Carlo IV, accompagnato dalla moglie, dalla figlia e da un ambio seguito di gentiluomini tra cui c’è il poeta Francesco Petrarca.

Intanto continuano le ostilità tra il Patriarca (alleato con Genova, Ungheria e Padova) e Venezia. Nel 1378 inizia la Guerra di Chioggia e la Serenissima ne esce ridimensionata nelle sue mire espansionistiche, ma convinta che bisogna sottomettere definitivamente il Patriarcato di Aquileia. Cosa che riuscirà a fare circa 50 anni dopo, inserendosi in un contesto di lotte intestine tra i nobili, il Patriarca, Cividale ed Udine che sfocia in un altro drammatico fatto di sangue: nel 1394 Tristano Savorgnan fa uccidere il Patriarca Giovanni di Moravia proprio sulla porta del Castello di Udine.

Nel 1420 finalmente Venezia blocca le lotte tra le varie casate nobiliari che hanno stremato il Friuli ed entra ad Udine da padrona, mutando il volto della città ed abbellendola di Palazzi.

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