I guerrieri della salute e della Protezione Civile al fronte del Coronavirus

Protezione Civile e gli Alpini
Fonte immagine: anapc.it

I professionisti sanitari, le forze dell’ordine e della Protezione Civile, gli amministratori politici, i lavoratori della filiera alimentare, i religiosi, i volontari sono stati chiamati al fronte di un emergenza pandemica. Non si tratta di un esercito che combatte contro un nemico, come avviene nella mobilitazione dovuta alla guerra, ma a favore della salute di tutti i cittadini.

Questi guerrieri lottano con le armi che sono loro proprie: farmaci, strumenti terapeutici, ammonimenti, contravvenzioni, indicazioni, competenze specifiche, lavoro manuale e militanza sociale.

Il fine di tutti è aiutare chi si trova nell’emergenza del contagio o contrastare il generale stato di bisogno di chi è a rischio, oppure avviluppato nelle difficoltà della sopravvivenza socio-economica.

Sacrificio personale, senso della comunione e della condivisione sembrano in gioco più del desiderio di profitto o potere. I valori morali e religiosi sono colonne portanti, ma è presente anche una consapevolezza sociale che accomuna uomini provenienti da parti politiche differenti.

Al momento dell’investitura a Premier di questo Governo, Conte aveva parlato di un suo desiderio di rinnovato umanesimo. Quelle parole erano risuonate come vuote in un contesto di litigiosità partitica e diffidenza dei cittadini verso i ruoli politici, anche del Presidente del Consiglio. Oggi quel discorso andrebbe riletto con maggior attenzione, alla luce di un atteggiamento del politico, ma soprattutto dell’uomo, volto ad una grande apertura coraggiosa, che forse riuscirà a tener testa all’Unione Europea.

Per contro anche il Presidente della nostra regione, Massimiliano Fedriga, proveniente da un’altro schieramento politico, sta facendo egregiamente la sua parte. Grazie a misure precauzionali, adottate tempestivamente, ora il Friuli Venezia Giulia sta contrastando la pandemia con un’incidenza di contagio ancora relativamente bassa.

Le azioni dei nostri guerrieri della salute non sono sempre coronate da successo; anzi, questo nuovo esercito nazionale, forse non adeguatamente attrezzato di farmaci, guanti, mascherine, sta contando molte sconfitte sul campo: aumentano ancora le vittime da contagio, aumentano i morti, i turni di lavoro sono insostenibili.

Ecco che amministratori di Comuni, pensionati, giovani volontari medici senza l’esame di stato si fanno avanti in prima linea. Nelle retrovie il mondo della moda, con promotori come il grande Giorgio Armani ed il Gruppo Calzedonia, converte la confezione di abiti in produzione di camici sanitari. La Ferrari, dal canto suo, a Maranello s’impegna a rifornirci di ventilatori e respiratori.

Arrivano equipe mediche dalla Cina, da Cuba, dall’Albania e da altre parti del mondo. Rifornimenti di mascherine ci vengono recapitati dall’estero. La Protezione Civile e gli Alpini si mobilitano per mettere in piedi ospedali da campo. Attori, cantanti, personaggi della televisione intrattengono in streaming i follower secondo modalità personali di comunicazione creativa. Anche in guerra c’erano le attrici che raggiungevano i militari al fronte per mantenerne alto il morale.

Su questo fronte del Coronavirus il senso di comunità e di emergenza nazionale sta coinvolgendo non solo i guerrieri in prima linea ma anche gli aiutanti in seconda. Essi sono tutti quei soggetti che sostengono in qualche modo una comunità a rischio di collasso, inventando hashtag del tipo “#celafaremo” o “#iostoacasa” oppure collaborando con vignette sui giornali che rappresentano l’Italia mentre lotta contro un alieno a forma di Coronavirus.

I guerrieri dell’emergenza causata dal Covid-19 attirano dunque molte reclute di sostegno, le quali anziché sentirsi irrigidite nei ruoli tradizionali, rivoluzionano le loro azioni in nome di un atavico istinto collettivo che smuove le viscere, quello dell’istinto alla sopravvivenza. Ecco che da una società tecnologica, ma impoverita di risorse, in crisi politica, sta prendendo forma un cambiamento essenziale: quello di un nuovo umanesimo che fa intravvedere la speranza di un arricchimento di valori e di energie rivitalizzanti.

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