Capitolo – La grotta del Mitreo – tratto dal romanzo “La leggenda del barone Pasquale Revoltella” – Approfondimento con le analogie del culto mitralico e il Natale – percorso turistico sul Carso nel Comune di Duino – Aurisina di Graziella Casini Nicosanti.
Come promesso rieccomi a voi cari lettori con un capitolo molto misterioso che cela segreti antichi riportando Miya, la musa ispiratrice del barone indietro nel tempo. La visita alla Grotta del Mitreo si può effettuarla solamente se accompagnati da una guida e previo appuntamento, altrimenti è un pò complicato trovarla da soli.
Il barone Revoltella e Miya camminarono ancora per una decina di minuti in un’ atmosfera fatta di silenzi, poi, lei gli disse con voce pacata: ” Io mi fermo qui, tu continua pure il tuo viaggio da solo, hai ancora tanta strada da fare e molte cose da apprendere”. Si salutarono abbracciandosi fortemente ma non erano tristi perchè tutti e due sapevano benissimo che quello in realtà non era un addio e che si sarebbero incontrati nuovamente. Da lontano, sulla strada principale proveniente da Aurisina arrivò una carrozza trainata da quattro bellissimi cavalli bianchi di razza lipizzana. Pasquale vi salì. Mentre si allontanava girò lo sguardo ripetutamente verso il finestrino quasi a voler imprimere l’ immagine di Miya dentro sè e la vide allontanarsi facendosi sempre più piccola, mentre sola apparentemente indifesa si dirigeva verso un sentiero nelle vicinanze di Duino. Camminò parecchio attraverso i sentieri delimitati dalle caratteristiche pietre carsiche sistemate una sopra all’ altra a secco tipiche del luogo. La luce del nuovo giorno che stava per nascere illuminava, in particolar modo con velate sfumature risplendenti, uno stretto sentiero in discesa, lei, come se conoscesse già la strada si addentrò percorrendolo fino in fondo. La vegetazione si faceva man mano più scarsa e si intravedeva l’ entrata di una grotta carsica formata da una cavità naturale. Miya entrando sicura passò fra i due banconi paralleli fatti in un blocco unico di calcare e nel far questo, con la mano li accarezzò come se li volesse salutare in modo affettuoso. Arrivò fino ad una lapide dove era raffigurato il dio Mitra, simbolo della luce sull’ oscurità. La stele sembrava una sorta di monumento creato apposta per ricordare una precisa data storica, una mappa del cielo dove le quatto costellazioni Scorpio, Hydra, Coruus, Canis Minor, erano tutte alliniate sullo stesso asse. Lei sembrava ipnotizzata, quasi come se qualcuno la chiamasse e, di colpo, spari.
IL CULTO DEL DIO MITRA
Il culto del dio Mitra è fra i più antichi della terra e la sua origine misteriosa si perde nella notte dei tempi con i suoi rituali riservati solo agli adepti divisi in sette ranghi d’ iniziazione. Si diffuse prima in Persia, ma era presente anche nella religione indiana, in seguito si espanse nell’ Impero Romano arrivando fino a Roma grazie alle legioni di ritorno dall’ oriente. Qui la religione venne resa più accessibile dimenticando il valore fondamentale misterico con le connessioni alla filosofia iniziatica pitagorica. Gli ufficiali romani come rappresentazione della forza estrema inserirono il rito dell’ uccisione del toro da parte di Mitra prima delle grandi battaglie per propiziarsi la vittoria. Per questo motivo nei mitrei rigorosamente tutti ricavati in ambienti sotterranei per mantenere la segretezza del culto sono state rinvenute molte raffigurazioni del dio mentre sacrificava l’ animale. Da ricordare che la Grotta del Mitreo nel Comune di Duino – Aurisina è l’ unico tempio rinvenuto in Europa inserito in una cavità naturale e che si può visitare solo previo appuntamento con la guida. Il mitraismo venne anche accolto da alcuni imperatori come religione ufficiale fino al 380 d.c. quando Teodosio con l’ editto di Tassalonica consacrò il cristianesimo religione dell’ impero mettendo al bando tutti i riti pagani.
Ora cari amici vorrei, tralasciando una parte forse troppo complessa che spiega ancora più nel dettaglio il culto del dio Mitra, sottoporvi una semplice lista di similitudini fra le due religioni.
ANALOGIE DEL CULTO MITRALICO CON … IL NATALE E IL CRISTIANESIMO
- Mitra nasce nella notte fra il 24 e il 25 dicembre
- Discende sulla terra attraverso il concepimento di una donna vergine Anahita, fecondata miracolosamente dal dio Ariman
- Nasce in una grotta
- Viene adorato dai pastori che gli portano i doni
- I sacerdoti del culto Mitralico si chiamano padri e i fedeli fratelli
- Mitra risale in cielo su di un carro di luce in attesa del giudizio universale
- Il culto Mitralico ha sette sacramenti fra cui : battesimo, comunione, cresima
- A Mitra viene consacrata la giornata della Domenica
- L’ ultima cena la consuma assieme ai suoi apostoli
- Promette che sarebbe tornato sulla terra per ricompensare gli uomini giusti
Voi che ne pensate ?
Nel nostro prossimo appuntamento sono indecisa se inserire un altro capitolo dal titolo ” Le foci del Timavo ” a dieci minuti dalla Grotta del Mitreo oppure di parlarvi di chi era Miya, cosi anche capirete perchè è sempre ricorrente nella filosofia di Pitagora, posso solo anticiparvi che lei era greca !
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