150 grifoni nei cieli di Cornino: vita e abitudini

Grifone

Tra gli ambiziosi progetti del Friuli Venezia Giulia, c’è stato quello di reintrodurre in regione, fin dal 1985, il grifone, quale specie nidificante.

Nella Riserva del lago di Cornino, vicino a Forgaria del Friuli, si è realizzato un punto di alimentazione con le carcasse di grandi animali morti. I primi avvoltoi, provenienti dalla Dalmazia o da regioni Balcaniche, sono stati liberati ed hanno richiamato, a loro volta, altri rapaci come il Capovaccaio ed il raro Avvoltoio Monaco.

Il grifone ha ali sorprendentemente ampie che si muovono in modo lento e profondo, ma preferisce il volo in planata. Quando solca i cieli ritrae nel corpo il lungo collo, che allunga solo se deve controllare il territorio o altri uccelli in volo.

Se il tempo è favorevole il grifone vola anche 8 ore di seguito alla ricerca di cibo, spesso in compagnia di altri esemplari che, come una pattuglia aerea, perlustrano centinaia di chilometri di territorio. Questa è ragione per cui il grifone preferisce il volo planato al volo con battuta d’ali, che comporta un notevole dispendio di energia, soprattutto se protratto nel tempo.

Il grifone si dedica molto alla preparazione del nido. Dall’inizio di questa impresa all’indipendenza del grifoncino ed alla sua uscita dal nido passa circa 1 anno.

Si è parlato di grifoncino perchè. a differenza dell’aquila reale, che depone 2 uova, il grifone depone un solo uovo. Il piccolo avvoltoio, o pullo, lascia il nido in estate, solitamente tra luglio e agosto.

Il grifone vive bene in compagnia dei suoi simili. Anche se gli avvoltoi provengono da zone molto distanti, quando fanno tappa nella Riserva di Cornino, si radunano in gruppi formati da un certo numero di coppie e condividono i posatoi per riposare e per passare la notte. Questi posatoi collocati sulle pareti rocciose rispondono a criteri di sicurezza e tranquillità e costituiscono anche un luogo dove i grifoni si scambiano informazioni. Insomma qualche pettegolezzo come farebbero gli umani.

La protezione dei grifoni si basa sulla possibilità di fornire loro cibo adeguato e di garantire siti di nidificazione adatti e protetti dai disturbi: arrampicate sportive,  presenza di velivoli, elicotteri, o anche fotografi amatoriali.

Un grosso problema è costituito dai bocconi avvelenati o dalle carcasse degli animali morti per avvelenamento di cui i grifoni si possono nutrire.

E ovvio che la cooperazione a livello internazionale e la promozione di leggi adeguate contribuiscono a salvare questi avvoltoi dall’estinzione.

La Riserva Naturale del lago di Cornino, con particolari caratteristiche morfologiche e climatiche, si è prestata all’avvio di un Progetto per la Conservazione dei Grifoni e per creare colonie nidificanti. Il progetto è diretto da Fulvio Genero ed al momento costituisce qualche cosa di unico nelle Alpi Orientali.

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