Erwin Rommel, nato nel 1891, comincia la sua ascesa come giovane ufficiale già durante la Prima Guerra Mondiale. Il reparto in cui militava era uno dei più famosi per l’eccezionale velocità di movimento in territorio nemico e per i successi conseguiti.
Si trattava di un reparto (Battaglione da Montagna del Württemberg) inquadrato nel Alpenkorps ma anomalo, rispetto alla composizione della grande unità di appartenenza, costituita per lo più da Bavaresi, esperti di alta montagna. Il fatto non sorprende visto che l’esercito germanico di Guglielmo II comprendeva reparti la cui origine derivava dalla Confederazione Germanica precedente alla nascita del II Reich (1871).
In particolare il Battaglione del Württemberg comandato dal Maggiore Sproesser, in cui Rommel guidava un distaccamento, aveva alle spalle un esperienza di guerra da montagna maturata soprattutto nella Foresta Nera. Si tratta di monti di scarsissima difficoltà alpinistica, inferiore a quella richiesta ai battaglioni da montagna delle Alpi Bavaresi. Pertanto il reparto di Rommel non si era specializzato nell’alpinismo spericolato ma piuttosto nelle lunghe marce con passo lento e cadenzato, nelle fatiche del saliscendi e nella resistenza lungo percorsi accidentati.
Sul fronte italiano i fucilieri del Württemberg vengono impegnati per ragioni tattiche, proprio negli attacchi a cime di modesta altezza che richiedono resistenza, velocità, e capacità di movimento lungo picchi, costoni, avvallamenti, posti a vari livelli di altitudine.
Anche il percorso dei Fucilieri del Württemberg per arrivare nella conca di Tolmino, nei pressi di Caporetto, il 24 Ottobre 1917, era stato un’impresa non da poco. Il Battaglione Württemberg era partito dalla Carinzia, aveva traversato a piedi le Karavanke, era sceso a Kranj, nella vallata della Sava, e percorrendo la difficile strada di Podbrdo aveva raggiunto la propria base di partenza per la battaglia del 24 Ottobre che si trovava nella conca di Tolmino, di fronte al Monte Hevnik. Da lì, dopo Caporetto e lo sfondamento verso Cividale, avrebbe raggiunto il Tagliamento e il Piave, fino ad Alano, ultima tappa. Questo glorioso battaglione avrebbe inseguito l’Esercito Italiano sui ripidi pendii dei monti, tra venti, gelo e nevicate, sempre esposto al fuoco dell’artiglieria nemica.
Il 18 Dicembre 1917 resta una giornata memorabile: il Battaglione da Montagna scende dal cocuzzolo della Stella per raggiungere Schievening; lì la posta militare consegna due piccoli pacchi che contengono le insegne dell’ordine Pour le Mérite destinate al Maggiore Sproesser, superiore di Rommel, ed a Rommel stesso che con il suo distaccamento di uomini si era più volte distinto per abilità e valore.
Si trattava di un’onorificenza ambitissima e concessa raramente come ricompensa ad un Battaglione. Erwin Rommel, all’inizio della campagna Italiana, e cio’è nell’Ottobre del 1917 aveva 26 anni ma poteva vantare già una notevole esperienza bellica. Era per questo che si trovava a capo di ben 3 Compagnie di Fanti da Montagna del Württemberg. Questi lo seguivano dovunque con fiducia e spirito di sacrificio, grazie all’ abilità di Rommel nel comandare ma anche nell’esporsi ai pericoli con coraggio, mettendosi sempre alla testa dei suoi uomini.
Il diario di Erwin Rommel Fanteria all’attacco è un documento che permette di gettare luce sul l’uomo Rommel, ma informa anche su abitudini tattiche, episodi quotidiani al fronte e sul sentimento della guerra che animava gli ufficiali tedeschi. Rommel era fiero di essere un soldato e di poter offrire la propria vita per la Germania.
Circa a metà Gennaio del 1918 Rommel parte verso casa con il Maggiore Spoesser, passando per Trento, per godersi una meritata licenza.
Non sa ancora che non sarebbe più tornato dai suoi Fucilieri da Montagna e così commenta questo distacco nell’ultima pagina del suo diario di guerra: “un ordine proveniente dalla più alta autorità esistente mi trasferisce al 64° Comando Generale Straordinario dove vengo inquadrato nello Stato Maggiore come Ufficiale addetto al comandante. Con il cuore angosciato seguo da qui le vicende vissute dal Battaglione da Montagna del Württemberg, nell’ultimo anno di guerra: la Grande Battaglia di Francia, la conquista dello Chemin de Dames, l’attacco contro Fort Condé… La ritirata attraverso la Marna, le Battaglie di Verdun. queste battaglie creano enormi vuoti nelle file dei vincitori del Kolovrat, del Matajur di Cimolais e di Longarone. Solo a una piccola parte di essi sarà concesso di rivedere la patria”.
Rommel nel periodo fra le due guerre insegnò alla Scuola di Fanteria di Dresda, alla Scuola di Guerra di Potsdam e all’Accademia Militare di Wiener Neustadt. Durante la Seconda Guerra Mondiale fu inviato in Africa settentrionale e le tattiche da lui addottate su quel fronte gli valsero l’ appellativo di “Volpe del Deserto“. Successivamente implicato nel tentativo di colpo di stato di von Stauffemberg contro Hitler, fu indotto al suicidio.