Precedentemente nota come Piazza del Mercato, in onore al mercato che vi si svolge a Cividale del Friuli ogni sabato mattina da tempi immemorabili, il nome attuale di Piazza Paolo Diacono le viene attribuito nel 1898, centodieci anni dopo la morte dello storico longobardo vissuto nell’VIII secolo, che scrisse la famosa Historia Langobardorum.
La piazza si trova in una posizione talmente favorevole agli scambi e ai commerci che nel Medioevo divenne il “Foro” di Cividale, dove si radunavano i reggenti e il popolo per prendere decisioni sia in merito a questioni di vita comuni, sia in merito a situazioni critiche, come le guerre.
La fontana
Il seguente nome che ebbe la piazza fu “Piazza della Fontana”: infatti al centro si ergeva una fontana molto particolare, sotto la cappella pensile dell’Annunziata. Si trattava di una sorta di fortezza aperta ai quattro venti, circondata da colonnette di marmo che sorreggevano il pergolato e una “cappella pensile”, e sopra ancora una sorta di campanile con orologio: si voleva infatti che potessero vedere la Messa, celebrata all’interno della cappella, tutti quelli che andavano al mercato.
La costruzione intorno alla fontana venne abbattuta nel 1803 perchè era ormai pericolante; la fontana invece rimase in piedi, pur subendo pesanti modifiche, fino al giorno d’oggi.
La statua
La statua che orna adesso la fontana raffigura Diana, dea della caccia, e proviene dalla Villa Manin di Passariano – anche se c’era stato un progetto (che non fu portato a termine) di sostituirla con un monumento a Paolo Diacono, realizzato proprio da uno scultore di Cividale.
Il sarcofago
A ovest della fontana, mentre si cercavano le vecchie tubature dell’acquedotto, fu scoperto nel 1874 il sarcofago di un certo Gisulfo, dotato di un ricchissimo corredo funebre che si può comodamente osservare al Museo Archeologico di Cividale del Friuli. Non si è certi però se si trattasse del Duca Gisulfo, nipote del re Alboino e primo duca longobardo in tutta Italia, o se fosse l’altro Duca Gisulfo, ricordato per aver combattuto ed essere stato ucciso nella battaglia contro gli Avari del 610.
Rimane una pietra quadrata (la cui iscrizione si è però in parte rovinata) che indica il luogo preciso del ritrovamento del sarcofago.
Paolo Diacono
Paolo Warnefrido (detto il Diacono), cui venne dedicata la piazza nel 1899, nasce a Cividale verso la fine del regno longobardo, 720-730, e muore nel 799.
Viene istruito dal grammatico Flaviano; si trova alla corte del Re Ratchis e in seguito del Re Desiderio come precettore di Adelperga, figlia del Re.
Viene addirittura chiamato alla corte del re franco Carlo Magno: quest’ultimo infatti si stava impegnando per alfabetizzare il suo regno, a partire dalla sua stessa corte. Per questo motivo dunque Paolo Diacono viene chiamato come maestro alla corte palatina.
Termina la sua vita da monaco, al convento di San Benedetto a Montecassino.
L’Historia Langobardorum, opera che scrisse per narrare le vicende del suo popolo, è rimasta purtroppo incompleta: si conclude infatti con il regno di Liutprando (744). Nonostante ciò, è un documento importantissimo in quanto l’unica fonte che ci illumina oltre 150 anni della nostra storia, altrimenti sconosciuti.