Il Tempietto Longobardo di Cividale del Friuli è un monumento di grande pregio, simbolo di un’epoca di grandi fasti e custode di straordinarie opere l’arte. Uno scrigno di inestimabile valore e bellezza che merita una visita accurata da parte del turista appassionato di storia e di arte.
Si può giungere al Tempietto Longobardo dopo aver visitato piazza del Duomo, con una brevissima passeggiata attraverso le strade ed i vicoletti più suggestivi di Cividale del Friuli. E allora partiamo, alla scoperta di questo straordinario monumento la cui originaria destinazione è ancora avvolta nel mistero.
Il Tempietto Longobardo di Cividale del Friuli: gli stucchi e le decorazioni
Lo abbiamo appena precisato: non è ancora del tutto chiara la funzione e la destinazione del Tempietto Longobardo nell’epoca in cui venne eretto. Non se ne conosce nemmeno l’originaria struttura né le maestranze che lavorarono alla sua costruzione.
Quel che, invece, è certa è la straordinaria varietà di opere in esso custodite e la bellezza dei superbi stucchi che arricchiscono il monumento.
Il Tempietto Longobardo, così come possiamo ammirarlo oggi, è stato ristrutturato più volte nel corso del tempo. La testimonianza delle numerose opere di ristrutturazione è data dagli affreschi che decorano le sue pareti databili tra l’XI e la fine del XIV secolo circa.
Alcuni di questi affreschi sono stati rimossi dalle pareti del Tempietto Longobardo e sono attualmente costuditi nel Museo Cristiano e nel Museo archeologico di Cividale del Friuli.
La struttura del Tempietto Longobardo di Cividale del Friuli
Il Tempietto Longobardo è composto da una corpo centrale che rispetta le linee della pianta quadrata all’esterno ma che, all’interno, si “trasforma” in pianta a debole croce. Completano la struttura del Tempietto Longobardo il presbiterio a tre absidi.
Varcando la soglia di questo straordinario monumento, è possibile ammirare la superba volta a crociere che impreziosisce l’aula del Tempietto e la volta a botte presente, invece, nelle absidiole.
Magnifiche colonne binate impreziosite da capitelli corinzi separano le navatelle mentre la zona dell’aula del presbiterio è delimitata da un’iconostasi con plutei lisci.
Volgendo lo sguardo verso la parete d’ingresso è possibile, invece, ammirare la superba decorazione originaria del Tempietto Longobardo costituita da stucchi in ottimo stato di conservazione e da qualche affresco che, sebbene abraso, è ancora perfettamente leggibile.
Davvero degna di nota è la superba decorazione a stucco che arricchisce ed impreziosisce l’architettura del Tempietto Longobardo. Una decorazione che si svolge su due diversi registri: in quello superiore, ad esempio, è possibile ammirare due fasce orizzontali con rosette stilizzate, con la rappresentazione delle sei Sante in altorilievo.
Questi elementi sono affiancati in gruppi ternari e posizionati a destra e a sinistra di una monofora cieca impreziosita da un archivolto riccamente stuccato. Nel registro inferiore è invece possibile ammirare una superba fascia che adorna la Lunetta del Cristo Logos in affresco.
Tempietto Longobardo: le sei statue femminili e gli affreschi
Bellissime sono le sei statue femminili custodite nel Tempietto Longobardo di Cividale del Friuli: secondo recenti studi, quattro di queste statue raffigurerebbero le martiri Chiona, Irene, Agape e Sofia. Le vesti delle statue sono impreziosite da motivi e decorazioni tutte diverse tra loro.
La nostra visita al Tempietto Longobardo non può non includere anche gli affreschi che originariamente arricchivano questo straordinario monumento. Purtroppo, non è possibile ammirare tutti gli episodi raffigurati negli affreschi: alcuni di essi sono andati perduti nel corso del tempo.
Gli affreschi ancora visibili risalgono probabilmente al 760 circa: nella parete di ingresso del Tempietto Longobardo possiamo ammirare il Cristo Logos tra gli Arcangeli Michele e Gabriele e alcuni martiri. Sulla parete settentrionale, invece, possiamo ammirare un affresco raffigurante Sant’Adriano, splendida opera caratterizzata dalla tecnica del chiaroscuro.