Ci sono posti che riconciliano lo spirito e permettono di dedicarsi a quel “vivere slow” che tutti desideriamo. Illegio, grazioso borgo tra i monti della Carnia, è il posto perfetto dove fermarsi ad ascoltare la natura, ad apprezzarne i ritmi pacati e a ritrovare quella dimensione intima, che spesso tendiamo a trascurare.
Un piccolo borgo dalla grande vitalità
Con i suoi 360 abitanti, Illegio è come uno scrigno dove vengono custodite, tenacemente, le più radicate tradizioni carniche. Anziché isolarsi tra le montagne, questo paesino, che in realtà è una frazione di Tolmezzo, ha saputo aprirsi al turismo e in particolare a quello religioso e culturale.

La sua propensione alla cultura e all’arte si manifesta nell’allestimento di numerose mostre, che hanno fatto arrivare in paese, nel corso degli anni, anche opere di grande prestigio, prevalentemente a tema religioso. Ad esempio, pochi anni fa è stata dedicata una mostra a S. Floriano martire, soldato romano di fede cristiana, caduto sotto la scure (o meglio, buttato giù da un ponte) dalla persecuzione pagana dell’imperatore Diocleziano.
La preziosa pieve di S. Floriano

E proprio a S. Floriano è dedicata la pregevole pieve in cima al monte Gjaideit, il cui massiccio sovrasta e protegge il borgo. Edificata a 750 metri d’altitudine, sulle sponde del torrente But, questa chiesetta millenaria, slanciata e luminosa nel suo caratteristico candore, si staglia nell’azzurro del cielo come un ambito traguardo, per i pellegrini che percorrono a piedi la dolce salita panoramica che la separa dal borgo. La vista di cui si gode, una volta giunti in cima, è straordinaria, con le vallate della Carinzia e del Cadore che sembrano a portata di mano.
La via dei Mulini
Le tradizioni, a Illegio, vengono custodite gelosamente. La Via dei Mulini, lungo il corso del rio Touf, è un’altra attrazione del paese, anche se ormai, degli storici otto mulini del borgo ne è rimasto in funzione soltanto uno, complice l’avvento di nuove coltivazioni.
Il secentesco Mulin dal Flec merita sicuramente una visita, con la sua magnifica struttura in pietra e la grande ruota in legno che sembra uscita da una fiaba.
È possibile entrare all’interno del mulino e ammirare il funzionamento dei vari elementi, come il setaccio, la macina e la tramoggia, ma il vero spettacolo è fuori, dove l’azione della piccola cascata d’acqua genera l’incessante moto della ruota.

Altrettanto degno di nota, per chi visita il paese, è il sito paleocristiano di San Paolo, risalente al IV secolo e recentemente tornato alla luce, così come vanno visitati i resti delle fortificazioni longobarde e delle dimore medievali dei castellani.
Dove mangiare vicino a Illegio: il ristorante Cison al lago
Illegio è sicuramente una tappa da inserire nei propri itinerari in Carnia, al pari di Venzone, Gemona del Friuli e Tolmezzo. Raggiungere il borgo è semplice: basta percorrere l’autostrada A23 Alpe-Adria fino all’uscita Carnia e seguire le indicazioni per Tolmezzo, e poi per Illegio.
A tutti quelli che visitano il paese, consigliamo poi di pranzare presso il bellissimo ristorante Cison, che sorge sulla riva dell’omonimo laghetto, alle porte di Amaro. Il ristorante Cison è ideale per gruppi numerosi e comitive, poiché può ospitare al suo interno oltre 200 coperti, ed offre piatti della migliore cucina tipica regionale, nazionale ed internazionale.
Ideale anche per coppie e famiglie, il ristorante Cison dispone di tavoli all’aperto, a due passi dal lago: la vista è magnifica, con lo splendido scenario naturale creato dai verdi monti e dall’azzurro del cielo, che si specchia sull’acqua. Anche i bambini rimarranno incantati nel vedere gli eleganti cigni ondeggiare placidamente sull’acqua.
Il ristorante Cison è partner di Vimado e ha gentilmente suggerito e supportato la pubblicazione di questo articolo, per aiutarci a promuovere il turismo nella nostra magnifica regione.