Palazzo del Pretorio o dei Provveditori

Palazzo dei Provveditori
Palazzo dei Provveditori

La tradizione vuole che sia stato il grandissimo Andrea Palladio a progettare la facciata dell’odierno Palazzo del Museo Archeologico Nazionale, situato alla sinistra del Duomo. Il seguito si pensò che non fossero altro che voci infondate, ma al giorno d’oggi si tende ad attribuire un solido fondo di verità a questa attribuzione.

Andrea Palladio a Cividale del Friuli

Ad esempio, in un passaggio del Vasari della biografia di Taddeo Zucchero, si fa riferimento – oltre al progetto che il Palladio avrebbe elaborato per il palazzo – ad una visita precedente che l’architetto fece a Cividale, probabilmente fra 1550 e 1552, insieme a Federico Zucchero.

Il Palladio si sarebbe recato a Cividale – sempre secondo la testimonianza di Vasari – nel 1565, portando con sé dei disegni già fatti per costruire un nuovo palazzo dei Provveditori. Nel 1680 il Palladio morì, e l’anno successivo iniziarono i lavori; furono continuamente interrotti da ritardi e modifiche, causati dal costo e dalla dimensione dell’opera; si mantenne sempre fisso però il progetto iniziale dell’architetto.

Le opinioni della critica

Le critiche in merito sono varie: il Temanza, nel Settecento, lo considera un palazzo rozzo e sgraziato, mentre autori moderni tendono a notare una proporzione e armonia nelle forme dell’edificio. È probabile che i giudizi negativi derivino dal clima artistico che si respirava all’epoca (specialmente nel Settecento), ma si riconosce ora la buona struttura dell’edificio: c’è equilibrio sia fra le due parti orizzontali (il porticato sotto e il piano nobile sopra), sia fra quelle verticali: idealmente se ne potrebbero trovare tre principali, ciascuna suddivisibile in altre tre, in corrispondenza delle finestre e delle arcate. In particolare, le architravi e le cornici delle finestre del piano nobile sono ben sagomate e richiamano quelle di altri edifici sempre del Palladio. Queste sono separate medianti eleganti colonne dotate di basi ed elaborati capitelli, mentre le due ali laterali, lisce ed omogenee, contrastano e risaltano la parte centrale, dall’aspetto ruvido e composto da conci regolari.

In genere comunque si ritiene che i portali di accesso al palazzo siano una delle parti migliori; si trovano nel sottoportico e sono realizzate in pietra buganata.

Al giorno d’oggi si ritiene che sia il palazzo civile dalla migliore architettura in tutta Cividale del Friuli.

Storia antica: i provveditori

I primi ad occupare il palazzo furono i Provveditori Veneti: vi abitarono dal XVI fino alla fine della Serenissima oltre 150 Provveditori, dei quali moltissimi decisero di lasciare una lapide commemorativa all’interno o sulla facciata dell’edificio, insieme allo stemma della propria casata. In particolare, sui due portali si trovano le lapidi di Marino Paruta e Domenico Bono (a sinistra), Alvise Raimondi e Giacomo Superanzio (destra). Sul fregio del cornicione di leggono inoltre i nomi di Aloy Raimundie Sebastianus Quirinus: erano in carica quando si terminava la facciata, tra il 1580 e il 1590. L’aspetto austero quindi era dovuto all’uso che si faceva del palazzo: all’interno si trovavano anche le prigioni!

Al centro troviamo il busto di Santo Contarena (provveditore fra 1588 e 1590), e in alto a destra quello di Andrea Pisano (che successe a Contarena), dei quali non si conosce l’artista. Ignoto è anche chi abbia realizzato la statua femminile, rappresentante forse la Giustizia, ora in parte rovinata e situata sotto la terza finestra del piano nobile.

Storia moderna

Dopo i Provveditori, il Ministero di Milano durante il Regno italico collocò nel palazzo la “Giudicatura di Pace” e la “Viceprefettura”; nel 1813 l’edificio fu occupato da un I.R. Commissionario Distrettuale per volere dell’Austria.

La proprietà tornò del comune di Cividale del Friuli nel 1866, ma ebbe ufficialmente riconosciuti tutti i diritti solo vent’anni dopo. Nel 1895 diventò sede della Pretura, e dal 1990 ospita il Museo Archeologico Nazionale.

Storia antica: i patriarchi

Dove oggi vediamo il Palazzo della Pretura, grazie a recenti scavi, si è scoperto che c’era in epoca romana una basilica a due navate, di cui sono state trovate le fondamenta. Questa sarebbe andata distrutta intorno al 61 (invasione degli Avari) e poi sostituita da un palazzo patriarcale, grande e ricchissimo, fatto costruire (secondo la tradizione) da Callisto, che diventò patriarca nel 737.

L’edificio venne ristrutturato alla fine del XI secolo e agli inizi del XIII secolo, ma già nel 1222 venne abbandonato dai Patriarchi, che si spostarono a Udine, a causa dei danni subiti durante il terremoto. Fu ricostruito entro la fine del secolo, ma poco più di cento anni dopo subì un terribile saccheggio da parte delle fazioni interne, in lotta fra loro.

In seguito fu Venezia a tentare un restauro, reso inutile dai crolli che avvennero; dunque alcuni cittadini cividalesi, non volendo abbandonare un palazzo così artisticamente prezioso, si misero all’opera per tentare di salvare il possibile; ma dopo il terremoto del 1551, il palazzo si trovava in uno stato talmente pessimo che fu necessario abbatterlo e ricostruirlo ex novo.

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Palazzo dei Provveditori – Ingresso

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