All’inizio la costruzione voluta dai Longobardi (VI secolo) aveva uno scopo di difesa militare.
Data l’altitudine (618 metri) e la meravigliosa visuale della pianura, che nelle giornate limpide arriva fino al mare, si comprende il valore strategico del luogo.
Solo successivamente Castelmonte fu dotato di Monastero e Chiesa Votiva. Il culto era rivolto all’immagine di San Michele e il pellegrinaggio aveva lo scopo di far ricevere ai fedeli le indulgenze concesse dalla chiesa di Roma.
Prima Papa Innocenzo IV (1247), poi Papa Urbano VI (1378) e ancora Papa Sisto (1478) diedero al monastero questa importante prerogativa.
L’attuale statua della Madonna con Bambino eseguita da uno scultore della scuola di Salisburgo, fu collocata a Castelmonte nel 1479.
Il monastero subì nel tempo danni dovuti a truppe armate e a fenomeni naturali. Nel 1419 fu in parte distrutto dalle orde Turche, nel 1469 si incendiò a causa di un fulmine. Nel 1519 santuario e monastero furono colpiti dal disastroso terremoto che interessò un’ampia zona con effetti rovinosi su molte costruzioni.
Seguì una ricostruzione su vasta scala comprendente il contributo di fedeli friulani, istriani, sloveni e austriaci, coordinati e guidati dalla Confraternita di Santa Maria del Monte, fondata nel 1480.
La chiesa (edificata nel 1479) conserva all’interno pregevoli altari in stile barocco ed un’interessante raccolta di ex voto, che si sono moltiplicati nei secoli, a testimoniare segni di fede dei tempi passati ma anche dell’epoca attuale.
L’ex voto più antico è quello portato in dono dai cittadini gemonesi, che si sono recati a Castelmonte realizzando un grandioso pellegrinaggio avvenuto nel giugno del 1576. L’atto di ringraziamento alla Madonna era dovuto allo scampato pericolo dall’epidemia di peste che aveva contagiato molti paesi europei decimando molte vite umane.
L’artista che aveva realizzato il dono per la Madre Maria, e cioè un plastico in argento dell’antico Borgo, si era firmato “Zuan Ba. Padovan, bellunese”
Durante il periodo Napoleonico, tra il 1797 e il 1799, il Santuario e il monastero furono depredati di numerose e preziose opere d’arte. Nel 1866 la confisca dei beni del monastero avvenne per volere del Governo Regio d’Italia.
Ciò che attualmente resta degno di nota al Santuario di Castelmonte è l’antica cripta, affrescata nel 1525 da Giovanni da Udine.
Nel 1954 la chiesa è stata ampliata e ristrutturata. Dal 1913 il Monastero e il Santuario sono affidati alle cure dei monaci dell’ordine dei Frati Cappuccini.
Il luogo tutt’oggi resta molto suggestivo anche grazie al borgo arrocato intorno al Monastero ed alla lunghissima scalinata che costituisce l’accesso al Santuario.
Il Santuario di Castelmonte merita una visita e lascia sempre una sensazione di sacralità che induce a riflessioni sui luoghi e sui significati esistenziali.