Il monte Lussari è una montagna di 1.790 m s.l.m., che si trova in Friuli-Venezia Giulia, nel Tarvisiano, in provincia di Udine. Il Lussari fa parte della catena montuosa delle Alpi Giulie, di cui ne segna l’inizio insieme ai vicini monti del Mangart , del Jôf di Montasio, del Jôf Fuart e del Monte Canin, per continuare nella confinante Slovenia.
Il paesaggio del monte Lussari è uno scorcio incantevole, dal quale si apre la visuale su tutta la vallata di Tarvisio. Altrettanto bella è la veduta dei monti vicini, il Mangart e il Jôf di Montasio, di cui ne spiccano le vette rispettivamente di 2.677 m s.l.m. e 2.754 m s.l.m. Lo scorcio fiabesco del Lussari appare suggestivo non solo per la bellezza della natura, ma per l’ armonioso santuario che vi sorge.
A dare notorietà al monte Lussari è il santuario della Madonna di Lussari, sorto nel XIV secolo. Secondo la leggenda, nel 1360, un pastore della vicina frazione di Camporosso, perse il suo gregge per, poi, ritrovarlo in prossimità delle numerose piante di pino mugo presenti nella zona. Lì, le pecora gli apparvero inginocchiate dinanzi alla statua della Madonna col Bambino. Sebbene il fedele portò la statuetta al parroco del paese, il giorno seguente, essa, fu nuovamente sul Monte, attorniata dalle pecore in adorazione. L’ episodio si ripeté ancora, tanto da convincere il Patriarca di Aquileia a cominciare i lavori per una piccola cappella, ingrandita nel corso dei secoli, fino a diventare metà di pellegrinaggio per molti fedeli.
Il monte, il quale prende per esteso il nome di monte Santo di Lussari, è terra di confine, pertanto, riuscì fin da subito, con il suo Santuario, a attirare pellegrini dalle nazioni contigue, quali l’ Austria e la Slovenia. Emblema dell’ importanza che la comunità slava attribuisce alla Madonna di Lussari è il nome slavo del monte “Svete Višarje”, tradotto vuol dire Sante alture.
L’ attuale aspetto del Santuario è dovuto principalmente ai lavori di restauro e ristrutturazione avvenuti in occasione del Giubileo del 2000. Purtroppo, non ci sono pervenute tracce dell’ embrione Trecentesco, la struttura è stata completamente ricostruita nel Cinquecento, per poi subire ulteriori modifiche dopo i bombardamenti della Grande Guerra.
Metà ideale per appassionati di trekking, dal Lussari partono piacevoli sentieri, con diversi tempi di percorrenza che portano a raggiungere il paese di Tarvisio, i borghi di Camporosso e di Valbruna. Da giugno a settembre la natura verdeggiante e rigogliosa dona un fascino particolare a questa terra segnata dalla durezza del territorio e dall’affabilità della propria gente.
La stagione invernale è segnata dal turismo sciistico, il quale affolla la zona per i quasi quattro chilometri della pista di Prampero, fiore all’ occhiello della Regione, più volte scelta come sfondo per importanti gare, quali la Coppa Europa e la Coppa del mondo di sci femminile.
Un luogo dove il tempo sembra essersi fermato, scalfito nella natura, si sente un mistico avvicinarsi a Dio, dove l’ accoglienza è ancora un rito. Collegato tramite una telecabina, la cima del Lussari è facilmente raggiungibile, partendo da Camporosso. Un’esperienza che farà conoscere un territorio crocevia di culture diverse, in continuo dialogo. Basti pensare alle splendide opere d’ arte accolte nel Santuario, realizzate per mano dell’ artista sloveno Tone Kralj. Proprio sui monti, dove la retorica vorrebbe una chiusura nel proprio spazio, qui si aprono nuove strade per accogliere nuovi mondi.