Grado e la Basilica di Sant’Eufemia

basilica di sant'eufemia grado
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Nell’epoca romana Grado fu partecipe della grandezza di Aquileia. Con l’arrivo delle orde barbariche molti aquileiesi trovarono rifugio nelle isole, così Grado divenne via via luogo ove si trasferirono reliquie, celebrazioni, vescovi e curie.

Nel 452 Attila rase al suolo Aquileia e molta gente di terraferma si spostò a Grado. Lo stesso vescovo aquileiese, Niceta, avviò la costruzione di una nuova Basilica, degna dell’autorità vescovile, che sarebbe diventata Sant’Eufemia.

Un secolo dopo (568) il vescovo Paolino portò a compimento l’opera spostando la sede del patriarcato a Grado ( per fuggire dai Longobardi ) e trasferì con sé il tesoro della Chiesa.

Chi fece diventare Grado veramente grande fu il vescovo Elia. Egli fece costruire il Palazzo Episcopale, la Chiesa di Barbana e portò a compimento la Basilica di Sant’Eufemia.

Costruita in mattoni Sant’Eufemia era dedicata alla martire Eufemia, patrona del concilio di Calcedonia del 451. Lo stile era quello altoadriatico, ovviamente in origine. Nel ‘600 e nell’800 la chiesa subì rimaneggiamenti e modifiche che nei più recenti restauri, durati dal 1939 al 1951, furono quasi del tutto rimossi, restituendo a Sant’Eufemia l’aspetto originale.

La facciata ha 3 ampie finestre, e altre finestre si aprono anche nelle navate laterali. Al lato destro si erge il campanile , in mattoni, eretto nel 1455 e sormontato da un angelo segnavento raffigurante l’Arcangelo San Raffaele.

All’interno la Basilica di Sant’Eufemia è divisa in tre navate da una serie di colonne in marmi di vario tipo. Le colonne sono in parte di epoca romana e provengono forse da Aquileia, in parte sono di epoche successive.

Anche i capitelli hanno diverse provenienze: romane e bizantine. Un capitello Corinzio del I secolo d.C. è stato riadattato ad acquasantiera.

La parte più spettacolare della Basilica è il pavimento di mosaico di stile bizantino, che risale alla fine del VI secolo. A differenza di questo mosaico, quello della Basilica di Aquileia, rappresenta un insigne esempio di arte musiva romano-cristiana.

Nel pavimento  della Basilica di Sant’Eufemia vi sono scritte con i nomi di offerenti. Interessante è scoprire, mediante un angusto passaggio, i resti di una Basilica del IV secolo e di una vasca battesimale.

Anche in questa Basilica come a Cividale (Pala d’argento) e a Venezia si trova una grande Pala D’argento dorata, offerta nel 1372 dal nobile veneziano Donato Mazzalorsa.

L’autore, ignoto, usa un linguaggio gotico, con influenze bizantine, che si avvicina al gusto della Pala Veneziana e anticipa i motivi del gotico fiorito.

Interessante è anche il Mausoleo, il cui pavimento a mosaico reca al centro il monogramma di Elia: Helias Episcopus. Qui si conserva il tesoro del Duomo di Grado, depauperato nel corso dei secoli, ma ancora comprendente alcuni pezzi eccezionali: croci, ostensori, cassette e reliquiari.

Altri gioielli architettonici sono il Battistero ( costruito probabilmente nel V secolo, all’epoca del vescovo Niceta) e la Basilica di Santa Maria delle Grazie (iniziata nel V secolo e ristrutturata all’epoca di Elia).

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