Il Colle Sant’Elia fu sede del primo cimitero militare italiano a Redipuglia in provincia di Gorizia. Esso fu ideato dal colonnello Vincenzo Paladini al quale, nel 1919, la Commissione Nazionale per le Onoranze ai Caduti aveva affidato il compito di riordinare i cimiteri di guerra, per ovviare alla disseminazione sul territorio di molteplici strutture di varia entità e nazionalità.
L’opera, costituita da un’architettura a gradoni che sfruttava le falde del rilievo, venne inaugurata il 24 maggio 1923 con la tumulazione di 30.000 caduti della III Armata. Sulla cima del colle fu posizionato un obelisco a forma di faro con una cappelletta sottostante. Successivamente la zona del S.Elia divenne il punto di raccolta dei numerosi reperti bellici e testimonianze del fronte carsico, che trasformarono il cimitero militare in una specie di “alveare” di cimeli, meta dei numerosi reduci delconflitto e famigliari dei caduti, e luogo significativo della memoria popolare.
Nel 1931, dopo la morte di Emanuele Fiiliberto di Savoia duca d’Aosta e la sua tumulazione nella cripta sottostante l’obelisco-faro, si pose l’esigenza di dare una sistemazione monumentale alla struttura.
Tale necessità generò negli anni successivi numerose proposte progettuali che rimasero irrealizzate; solo nel 1938, prendendo in considerazione un progetto che proponeva una nuova collocazione, venne portato a termine sulle pendici del Monte Sei Busi, attiguo al S.Elia, un nuovo sacrario monumentale.
La struttura del S.Elia venne successivamente trasformata in parco-museo, riordinando le collezioni belliche presenti e sostituendo negli anni ’50 l’obelisco con un monumento alla memoria dei caduti di tutte le guerre.