Dal Friuli a Torino, alla scoperta della Sindone

Dal Friuli alla città sabauda, custode della Sindone: viaggio verso il cuore sacro di Torino, ai piedi delle Alpi e a due passi dal mare.

Sindone
Museo della Sindone

Dal Friuli a Torino l’autostrada è una linea retta. Facile, comoda, veloce nel collegare l’est con l’ovest del nord Italia in poche ore. Si viaggia verso la scoperta della sacralità della Sindone, il telo che secondo la tradizione cristiana cattolica avvolse il corpo di Gesù Cristo dopo la morte in croce e sul quale rimasero “miracolosamente” impresse le sue sembianze con sangue divino. Oggi il sacro Telo è custodito nella “Cappella della Sacra Sindone” del Duomo di Torino, l’ultima cappella della navata sinistra della cattedrale, proprio sotto la Tribuna Reale. 

Lasciata in eredità alla Santa Sede da Umberto II di Savoia, la Sindone è attualmente riposta in una teca per la conservazione e dispiegata alla vista durante particolari eventi (ostensioni) decisi dal Papa. Tanti sono sia i fedeli che i non credenti che si fermano in cappella per una preghiera intima e profonda, lunga o brevissima. Nel silenzio profondo di una cattedrale posta nel pieno centro di Torino, prima di tornare alle faccende secolari o di rimodellare il proprio approccio alla vita.

Seguendo le orme del Guarini, artefice di una cupola che prova a spiegare la spiritualità con la matematica del numero 3 e dei suoi multipli, nell’intento di riuscire a fondere il cosmo con la terra, la scienza con la fede, l’incredibilmente Bello con l’ineluttabile Sofferenza umana, basandosi sulla Trinità. Appena riaperta dopo il devastante incendio dell’aprile del 1997, la cappella del Duomo è adesso visitabile in tutto il suo splendore.

La visita prosegue verso il Museo della Sindone, in via San Domenico 28, a pochi passi dal Duomo. Al suo interno, antichi libri incisi e le prime fotografie al Telo di Giuseppe Enrie, e poi immagini 3D e itinerari di figure che hanno lasciato la loro impronta all’umanità, tra amore e mistero. Usciti dal Museo, un tour nel centro di Torino: da piazza Castello a Palazzo Reale, passando per Via Roma, piazza San Carlo e via Po, fino a giungere alla splendida terrazza sul fiume Po che guarda la collina torinese sui cui sorge il faro della Maddalena e la Basilica di Superga tristemente nota per il tragico incidente dell’aereo del Torino Calcio del 4 maggio del 1949.

Adagiata sulla pianura padana, ai piedi delle Alpi sotto il Monviso, Torino ammicca al mare a poca distanza e si strugge al ricordo mai sopito dei fasti reali della Francia di un tempo. Ora, custode del Lenzuolo più famoso della storia: questa è Torino, sacra ed esoterica, fatta di opposti che si attraggono e si respingono alla ricerca di un equilibrio inquieto. 

Tanta inquietudine fuori, velata sotto il celebre aplomb cortese sabaudo che va dall’inconfondibile gusto del Gianduiotto e del Bicerin che fanno dimenticare ogni cosa, fino alla punta della Mole Antonelliana. Salendo su per la collina fino a Superga e sporgendosi verso il Musinè, il Monviso, la neve delle località sciistiche e i giochi d’acqua della splendida Reggia di Venaria. Città delle Olimpiadi Invernali del 2006, oggi Torino ha quasi rimosso il cartello autostradale “Torino: città dell’Automobile” che campeggia all’entrata della città per chi arriva da fuori, sostituendolo nell’immaginario collettivo dei suoi abitanti con “Juventus Stadium”.

Un viaggio che vale la pena di percorrere dal Friuli per guardare il mondo da ovest. Un viaggio che lascerà soddisfatti sotto molti punti di vista: dalle bellezze storiche e architettoniche ai piaceri della tavola, con un quid di spiritualità da aggiungere al proprio bagaglio di vita.

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