Invillino tra archeologia e natura

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Vista di Villa Santina ed Invillino

Nel comune di Villa Santina in Carnia, ai piedi del Col Santina si estende la frazione di Invillino, anticamente conosciuta come Ibligo che, nonostante la poca notorietà, nasconde dei piccoli tesori naturalistici, storici e archeologici.

Venne nominata da Paolo Diacono, importante storico, poeta e scrittore longobardo di Cividale, nel suo “Historia Langobardorum”  uno scritto nel quale egli elenca i sette castra longobardi insediati in Friuli in seguito all’invasione da parte degli Avari (610 d.C.) a scopo di salvaguardia del territorio. Nonostante non ci fossero state date indicazioni precise riguardo la localizzazione di Ibligo, si è risalito alla frazione di Invillino grazie alle ricerche archeologiche eseguite nel corso degli anni da archeologi dell’Università di Monaco di Baviera.

Stando agli scritti del Diacono, infatti, essi concentrarono le loro ricerche su questo territorio, riportando alla luce scavi e scoperte dal valore storico inestimabile: il Monte Santina fu oggetto di scavi archeologici nella quale furono rinvenuti resti di antichi insediamenti romani.

pieve di Santa Maria Maddalena
La Pieve di Santa Maria Maddalena

Ad oggi su questo colle si erge la Pieve di Santa Maria Maddalena, uno degli edifici storici della Carnia probabilmente risalente al VI-VII ma mai documentato fino al XI secolo. L’attuale costruzione è opera del mastro Simone di Mena, realizzata con pietre di un precedente edificio e di stile romanico, come si può capire dalla suddivisione in tre navate e la facciata a salienti. Al suo interno si trovano un polittico risalente al 1448 (ora l’originale al Museo Diocesano d’Arte Sacra a Udine) del rinomato intagliatore ed artista friulano Domenico da Tolmezzo, ed un’opera raffigurante “San Giovanni Battista ed il Redentore” del 1570 dell’altrettanto noto autore di polittici Giovanni Antonio Agostino.

Col di Zuca
Col di Zuca

Spostandosi sul colle vicino, il Col di Zuca, le ricerche tedesche hanno riportato in vita un’altra perla del territorio: i resti di edifici di culto risalenti all’epoca paleocristiana (V° sec) con fasi di sviluppo fino al VII° secolo. Della basilica ci sono pervenuti i muri perimetrali e la raffinata e dettagliata pavimentazione a mosaico dai motivi curvilinei, geometrici e floreali che richiamano la nota basilica di Aquileia. Questo sito testimonia l’importanza di Invillino come uno dei centri propulsori della cristianizzazione della Carnia, in collegamento con il vescovado di Iulium Carnicum. Come santuario martiriale esso doveva, inoltre, essere meta di pellegrini provenienti anche da aree piuttosto lontane.

Madonna del Ponte
Chiesetta Madonna del Ponte

Rimanendo in zona, Invillino ci affascina ancora con la Chiesetta di Madonna del Ponte, così denominata poiché sorge in prossimità del ponte in collegamento con le due rive del Tagliamento. Si attribuisce la sua origine ai “cjatars”, i boscaioli che trasportavano i tronchi sulle zattere dette “cjatas”, che dedicarono la chiesa alla Madonna perché li proteggesse in quel punto dove risultava più pericoloso il passaggio.

ingresso ad un bunker
ingresso ad un bunker

Passando ad un periodo storico più recente, invece, lungo le montagne sulle rive del fiume Tagliamento troviamo una serie di fortificazioni facenti parte del Vallo Alpino del Littorio e del complesso difensivo realizzato in Carnia durante la Seconda Guerra Mondiale. Si tratta di un sistema articolato di bunker, gallerie e fortificazioni che si sviluppano su più piani sotterranei e che sono tutt’ora visitabili.

Cascata Plera
La Cascata Plera

Trattandosi, in ogni caso, di un territorio dalle meraviglie naturalistiche, non poteva mancare, dopo una passeggiata immersa nella storia antica e contemporanea, uno spettacolo come quello offertoci dalla cascata Plera: raggiungibile percorrendo un sentiero semplice ed immerso nella vegetazione, questa cascata ci meraviglia per la natura incontaminata nella quale è ambientata e le sue acque limpide.

In conclusione, quindi, questo comune non solo ci offre degli spettacoli naturali tipici del nostro territorio, ma, scavando in profondità, riemergono anche dei veri e propri patrimoni che vale la pena di visitare e riscoprire per poter conoscere e riconoscere la storia ed il valore di questa splendida regione.

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