Gemona del Friuli e i suoi tesori

tesori di Gemona
tesori di Gemona

Gemona ha subito ingenti danni dovuti al terremoto dal 1976 ed è rinata, presentando nuove soluzioni architettoniche ma anche mantenendo la memoria del preesistente.

Il Duomo di Gemona è stato salvato con una rispettosa opera di restauro anche perché viene considerato uno dei monumenti tipici dell’arte gotica in Friuli.

Sopra il portale c’è un’iscrizione che ricorda lo scultore architetto Maestro Giovanni (1290),ma in realtà i lavori di costruzione si completarono dopo circa 50 anni, in mezzo ad interruzioni dovute soprattutto ai conflitti con i conti di Gorizia e alle guerre con Venzone. Nel 1337, finalmente, il duomo potè essere consacrato dal vescovo Giovanni, delegato dal patriarca Bertrando. Naturalmente la grande chiesa fu oggetto di più restauri e rifacimenti nel corso dei secoli.

Il campanile, iniziato nel 1341 e terminato nel 1369, fu completamente distrutto dal sisma del 1976 per essere riedificato il più fedelmente possibile.

Il Duomo di Gemona presenta una facciata su cui si aprono tre rosoni. Il più riuscito è quello centrale, opera dello scultore Buzeta (1334-1336) e formato da colonnine a raggiera.

Sotto la cornice marcapiano nel corpo centrale ci sono degli archi in cui sono state collocate 9 statue che rappresentano scene dell’epifania. Sono attribuite al maestro Griglio, che è anche l’autore della grande statua di San Cristoforo, alta 7 metri.

Numerose sono le opere d’arte che abbelliscono la chiesa. Tra esse: una vasca battesimale ricavata da un’ara funeraria romana del I o II secolo d.C. e il famoso crocefisso ligneo del XV secolo.Esso, mutilato dal terremoto, è divenuto il simbolo della distruzione del sisma, ma anche della rinascita.

Vicino alla chiesa si trovano la casa Gurisatti (XV secolo) e l’edificio dell’ex canonica vecchia, trasformato in museo del Duomo. Lì si trovano oggetti di oreficeria di grande pregio, tra cui spicca l’ostensorio dell’orafo Nicolò Lionello (1434 – 1435) di fattura gotticheggiante, oltre a croci, calici, reliquiari.

Casa Gurisatti, l’ex canonica e altre case che si affacciano su via Bini sono state sottoposte ad un restauro così attento e rispettoso del passato, che tutto l’insieme ha mantenuto l’antica fisionomia pre-sisma.

Si tratta dell’antico nucleo cittadino, sorto ai piedi del castello, la cui mole costruita su un’altura dominava tutta Gemona. Ora il castello è in fase di restauro, mentre il colle, ricco di una vegetazione lussureggiante, ha assunto la funzione di parco panoramico, aperto a tutti i cittadini, che vogliono godere un po’ di frescura e una bella vista sulla vallata.

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