Strada costiera triestina

Strada costiera
Strada costiera

Tra le regioni del nord Italia il Friuli-Venezia Giulia è di certo una delle poche a poter offrire panorami rocciosi che si alternano a spiagge e litorali da sogno, parliamo della strada costiera.

Non a caso per giungere a Trieste si percorre la cosiddetta Costiera triestina che mette in collegamento Miramare e Sistiana. Anche nota come Strada regionale 14, la Costiera ha una lunghezza complessiva di quasi 11 chilometri ed è stata costruita nei primi anni del Novecento. Aperta al pubblico nell’agosto del 1928, la litoranea scorre in alto rispetto alla spiaggia sottostante e si passa dai 90 metri di Sistiana fino a scendere al livello del mare nella zona di Barcola. Si tratta quindi di una bellissima strada panoramica a lato della quale si possono osservare le rocce carsiche ma anche l’intero golfo di Trieste. Per questo motivo molti automobilisti si fermano lungo le varie piazzole di sosta per poter meglio ammirare lo scenario che si presenta agli occhi degli osservatori.

A metà della Costiera triestina troveremo una fitta vegetazione tipica della macchia mediterranea che comprende ginepro, alloro, ginestre e alti pini marittimi. Lungo la strada poi si diramano una serie di piccoli e ripidi sentieri che conducono al mare, consentendo così di visitare porticcioli e piccole calette. Tra le bellezze naturali è possibile osservare alcuni posti interessanti come la baia di Grignano, le sorgenti di Aurisina, il porto di Santa Croce e la Canovella de’ Zoppoli. Il percorso della Strada Costiera comprende inoltre tre gallerie: la prima è conosciuta come Galleria Naturale ed è stata scavata nel grande costone carsico; le altre due invece si snodano al di sotto del parco del Castello di Miramare.

Proprio prima dell’entrata della Galleria naturale si può vedere una lapide sulla quale sono stati scolpiti alcuni versi della poesia Avevo del celebre poeta triestino Umberto Saba. Percorrendo la galleria verso Sistiana si può anche ammirare, sotto la volta di pietra, la forma di un profilo umano con il naso in giù. C’è chi ha identificato questo profilo con quello di Dante Alighieri mentre altri ci vedono quello di Benito Mussolini. Più verosimilmente si può pensare al profilo del dittatore in quanto la Galleria è stata costruita nei primi anni del Fascismo ed è quindi probabile che si trattasse di un omaggio al Regime.

In realtà i triestini hanno sempre preferito pensare che fosse la rappresentazione del profilo di Dante, forse anche per evitare episodi di vandalismo dopo la fine della guerra. Sempre a proposito di antiche credenze popolari, si racconta che per passare sotto la Galleria Naturale è necessario suonare il clacson tre volte come buon augurio e saluto a Dante.

La stessa Galleria Naturale è stata quindi costruita in epoca fascista e le prime immagini giunte fino a noi sono state girate dall’Istituto Luce che in quegli anni filmava i primi cinegiornali di propaganda. Ancora oggi possiamo vedere diverse effigi risalenti a quel periodo come il fascio littorio inciso nella parete rocciosa che si trova uscendo dalla Galleria naturale e su una piccola fontana di una piazzola di sosta in uscita da Trieste.

Sempre in questa stessa direzione poi al bivio di Miramare possiamo notare una particolare pietra miliare sulla quale è stato scolpito un orso verde e una scritta che indica la distanza in chilometri tra Berlino e Trieste. Tutt’ora non si sa molto sull’origine di questa pietra in quanto i chilometri non sarebbero 1180, come indicato, ma poco meno.

Secondo alcuni la stele sarebbe stata messa in questo punto negli anni dell’alleanza italo-tedesca sancita dall’Asse Roma-Berlino e precisamente nel 1938 quando il Duce venne in visita a Trieste. Altra ipotesi invece sostiene che la pietra sarebbe stata collocata tra il 1943 ed il 1945, ovvero durante l’occupazione tedesca. Infine c’è chi pensa che la pietra sia stata posta al bivio nel 1962 mentre l’anno seguente era stato inaugurato a Berlino un giardino di nome Trieste.

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