La Fondazione di Aquileia ed i vip dell’epoca romana

Personaggi celebri di Aquileia
Personaggi celebri di Aquileia Come Giulio Cesare

Tanti, tanti anni fa.. siamo nel III secolo avanti Cristo, la popolazione celtica, che veniva chiamata gallica dai romani, si era stanziata in tutta la pianura friulana. Nella Seconda Guerra Punica i Galli o meglio i Gallo-Carnici mandano dei soldati in aiuto di Roma.

La loro capitale è Akilis che poi diventerà Aquileia. Successivamente una nuova tribù di Galli (i Galli transalpini) occupa il territorio della zona a nord est di Akilis (Aquileia), costituendo una minaccia con la costruzione di una fortificazione (forse Cervignano).

I Gallo-Carnici chiedono aiuto a Roma e gli invasori vengono cacciati dai romani oltre le Alpi. Purtroppo il costante pericolo di popolazioni Istrie, di Illiri e di Galli transalpini inducono Roma ad inviare una colonia militare di fanti, centurioni e cavalieri nella zona aquileiense per difendere i confini.

Si tratta di una colonizzazione per tutelare il territorio e non di una fondazione.

Nel 181 a.C. sorge quindi la colonia di Aquileia. Dei Celto-Carnici del periodo pre-romano restano poche monete, il culto del Dio Beleno e molti toponimi. I suffissi in -acco e in -icco oltre il nome delle aree da loro occupate (Carnia, Carniola, Carinzia e paesi come Remanzacco, Precenicco) sono di certa origine celtica.

Aquileia e personaggi celebri del mondo Romano

Da Cesare in poi.. quanti Vip ad Aquileia! Cominciamo da Giulio Cesare.

Il grande condottiero soggiorna ad Aquileia dal 58 al 56 a.C. con tre legioni e stabilisce qui i quartieri invernali durante le guerre con i Galli.

La sua flotta nel contempo trova un riparo sicuro nel porto di Grado. Anche dopo l’assassinio di Cesare, Aquileia diventa sempre più un centro strategico e commerciale di grande importanza perché rappresenta per Roma un avamposto rispetto ai confini orientali.

L’imperatore Ottaviano Augusto, successore di Cesare, comprende la necessità di ampliare le conquiste latine verso la Pannonia e la Dalmazia ( tra il 35 e il 27 a.C.) e lui stesso soggiorna ad Aquileia numerose volte. Nel 12 a.C. vi porta in vacanza la moglie Livia, la figlia Giulia, un po’ chiacchierata, e il figliastro Tiberio. La famiglia imperiale amava il vino della costiera di Duino, godeva del pesce freschissimo fatto giungere dall’Istria e intratteneva rapporti di ospitalità con altri vip dell’epoca.

Augusto invita e trattiene ad Aquileia il Re Erode, in conflitto con i figli, e riesce a mediare una riconciliazione.

Questo periodo rappresenta un momento di grande benessere per Aquileia che ormai vedeva i confini dell’impero spostati sul Danubio, verso il cuore dell’Europa.

Il prestigio della città era universalmente riconosciuto ed essa si poneva come importante centro commerciale di merci pregiate che venivano scambiate tra l’Italia, I Balcani, il lontano Oriente e tra la zona danubiana e quella mediterranea.

Legnami, metalli, stoffe, venivano lavorati e poi esportati, inoltre erano famosi i manufatti dei vetrai, degli orafi e incisori aquileiensi, per non tacere della qualità dei mosaici pavimentali che possono ancora essere ammirati.

Anche se il successivo imperatore Tiberio preferì trascorrere le sue vacanze  a Capri, Aquileia continuerà a rappresentare un centro commercialmente ricco ed un’attrattiva turistica.

Nel 169 a.C. la città viene assediata da Quadi e Marcomanni. Intervengono tempestivamente Marco Aurelio e Lucio Vero e, di li in avanti, Aquileia viene rinforzata con una cinta di mura e diventa sede di un comando militare permanente, accrescendo il suo ruolo strategico.

Nel 238 a.C. c’è l’avanzata di Massimino il Trace, un omone grande e grosso, mangiatore e bevitore, eletto imperatore di Germania e deciso a conquistare Roma, passando per Aquileia.

Lo storico Erodiano racconta con dovizia di dettagli l’eroismo degli aquileiensi che si difesero con ogni mezzo: tagliarono il ponte sull’Isonzo, bruciarono per rappresaglia i preziosi vigneti pur di fermare l’esercito di Massimo e, naturalmente, ebbero il pieno  consenso di Roma.

Massimo il Trace morì di li a poco per mano dei sui stessi soldati.

Anche l’imperatore Gallieno dimostra il suo interesse per Aquileia e vi soggiorna con la moglie, sia prima di salire sul trono, sia dopo.

Lo stesso l’imperatore Costantino è più volte presente ad Aquileia, con l’intenzione di farne una base per la conquista della Pannonia e della Dalmazia. Si sa che soggiorna ad Aquileia nel 318 d.C. e negli anni 320, 324 e 326.

Nella vita priva Costantino è un uomo crudele, accentratore e viene definito un “mascalzone” dal grande Tolstoj. Si sa che uccise il cognato Licinio e due delle sue figlie per mettere fine a litigi sulla successione. Passa alla storia come un uomo di ampie vedute, anche grazie all’editto di Milano del 313 con cui viene sancita la libertà di culto per i cristiani.

Vedi un po’ che differenza tra la vita pubblica e la vita privata anche tra i Vip romani!

Ad Aquileia soggiornano anche i suoi eredi: il figlio Costante (succeduto a Costantino nel 337 d.C. ) che fa costruire la grande Basilica. E certamente il figlio Costantino II, ucciso ad Aquileia nel 340, il cui corpo venne gettato nel fiume Aussa.

Vita ad Aquileia fino al IV Secolo d.C.

Il tenore di vita era ottimo come avveniva nelle grandi e ricche metropoli imperiali. Immaginiamo un andirivieni di alti funzionari romani, di gente italica e straniera, di mercanti, di militari, naviganti, patrizi, liberi e schiavi.

I negozi entro le mura sono stracarico di merci; vi sono fontane, orologi, edicole votive. Fuori dal perimetro cittadino borghi, ville, giardini. Tutti si possono ritrovare agli spettacoli sia del teatro che dell’arena.

I militari ricchi e famosi, ormai in pensione, e i facoltosi mercanti la scelgono come luogo ideale per costruirvi la casa. Il livello civile ed economico della città è alto anche se il clima spirituale e culturale è appena tiepido.

Non sembra esservi traccia di una vita artistica, letteraria, musicale e teatrale di qualche respiro. Forse per questo qui attecchirà la nuova fede cristiana, ma non si sa quando e per opera di chi.

La prima fonte certa parla di un evangelizzazione di Aquileia a partire dal IV secolo d.C.

Negli atti del consiglio di Arles (314), riunito su desiderio di Costantino, tra i presenti sono citati un vescovo ed un diacono provenienti da Aquileia.

E poi ci sono le leggende: sembra che ad Aquileia sia arrivato addirittura San Marco evangelista e che successivamente il suo discepolo Ermacora, dopo essere stato a Roma, sia tornato ad Aquileia diventandone il primo vescovo.

Questa ipotesi fa risalire al I secolo d.C. la diocesi aquileiense ma si scontra con testimonianze storiche che non confermano la presenza qui di vescovi se non nei secoli successivi.

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