Domus e Palazzo Episcopale, il trionfo della storia dell’arte riapre ad Aquileia

area archeologica Domus

Per gli appassionati di storia dell’arte e della storia del Friuli è sicuramente una notizia da non perdere, il frutto di un paziente e meticoloso lavoro per preservare e proteggere al meglio il grande retaggio storico e culturale della città di Aquileia.

L’area archeologica Domus e palazzo episcopale, con i suoi scavi di immenso valore artistico e antropologico, apre finalmente le porte a turisti e visitatori e lo fa in grande stile, a partire da Sabato 8 Aprile quando sarà inaugurata ufficialmente la nuova struttura di protezione e valorizzazione concepita per agevolare una fruizione migliore all’area degli scavi. Un’esperienza indescrivibile, che si preannuncia uno degli appuntamenti più attesi da tutta Aquileia.

L’inaugurazione avverrà l’8 Aprile alle ore 15, e a partire dal giorno successivo l’accesso al sito archeologico più importante della città sarà regolamentato in 4 turni giornalieri, per tutte le settimane; gli orari dei turni, a ingresso libero, sono rispettivamente alle 10, alle 12, alle 15 e alle 17.

A partire dal 7 Maggio 2017, invece, l’ingresso libero agli scavi avrà orario continuato, tutti i giorni dalle 10 alle 19. E’ un’opportunità straordinaria per ammirare le meraviglie del passato che sono emerse dagli scavi di Aquileia; un’opportunità tanto più unica e rara perché l’area degli scavi era stata interdetta per lungo tempo ai visitatori.

In particolare, grazie all’articolazione della nuova struttura protettiva e a un sapiente gioco architettonico che ben dimostra la maestria e l’ingegno di cui è intrisa la storia (non solo artistica) della città, sarà possibile ammirare in contemporanea la giustapposizione di pavimentazioni di epoche e di stili diversi fra loro.

Una testimonianza artistica insuperabile, che sicuramente vale la pena visitare se vi trovate nei dintorni di Aquileia; spettacoli di questo tipo sono esperienze uniche nel loro genere, un’occasione di approfondimento culturale, e il frutto del lavoro e degli sforzi degli archeologi per far riemergere dal passato la voce maestosa e tonante dell’Aquileia che fu.

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