L’area archeologica di Aquileia: i luoghi principali della città romana

area archeologica di Aquileia
Area archeologica di Aquileia

Fondata in epoca romana, precisamente nel 181 a.C., Aquileia diventò rapidamente un importantissimo porto nel panorama del mare Adriatico, e di conseguenza una città ricca e cosmopolita, punto di incontro di religioni e culture. Le tracce giunte fino ai giorni nostri, in parte visitabili all’aperto con accesso gratuito, ci raccontano questo glorioso passato, che attende solo di essere scoperto.

Il foro romano: il centro della città antica

L’antico foro romano di Aquileia costituiva la piazza principale della città a partire dal I secolo d.C., epoca a cui risale la pavimentazione, e venne poi ampliato in epoca imperiale, quando furono realizzate le decorazioni e la basilica civile.

foro romano
Il Foro romano

Scavato e parzialmente ricostruito durante gli anni Trenta, l’antico foro si stendeva per circa 115 metri di lunghezza e 57 d’altezza, ed era affiancato, sui lati lunghi, da due ali di un portico colonnato probabilmente sovrastato da una balaustra con statue. Come spesso accade nelle fondazioni romane, la piazza si trovava esattamente all’incrocio tra il cardo e il decumano massimi, e vi si affacciavano numerose tabernae, ossia delle botteghe.

Su uno dei lati della piazza, probabilmente, si trovava la zecca imperiale istituita nell’epoca di Diocleziano, mentre sul lato meridionale, in epoca severiana, fu costruita la basilica civile, ossia il luogo dove si esercitava l’attività amministrativa e giuridica. A nord del foro, infine, c’era la curia, il comitium (paragonabile all’attuale municipio) e il macellum, cioè il mercato.

Di tutto questo, oggi si possono vedere in loco delle porzioni di pavimentazione lastricata (nella sua forma tardoantica), parte di un colonnato poggiante su una base rialzata di tre scalini, plinti con le teste di Giove Ammone (Giove con corna d’ariete) e Medusa, e dei parapetti con eroti e ghirlande. La maggior parte della decorazione scultorea e architettonica è andata perduta dopo la distruzione e spoliazione che il complesso subì tra la fine del V e l’inizio del VII secolo.

Il porto fluviale, il cuore pulsante dell’antica Aquileia

Strettamente legato al ruolo commerciale dell’Aquileia romana, il porto fluviale costituisce un’altra preziosa testimonianza della città antica e delle capacità ingegneristiche dell’epoca.

porto fluviale
Il porto fluviale

Quello di Aquileia è uno degli esempi meglio conservati di struttura portuale del mondo romano. I resti delle imponenti costruzioni, scavati negli anni Trenta, si sviluppavano in lunghezza per più di trecento metri lungo la sponda destra del fiume Akilis, nei pressi del lato orientale della cinta muraria repubblicana. 

Sovrappostosi a una struttura più antica, il porto fluviale di cui vediamo oggi i reperti è il frutto di una completa ristrutturazione che risale agli inizi del I secolo d.C., durante l’impero di Claudio, anche se rimangono alcune tracce della fase precedente e di rimaneggiamenti posteriori. Qui si potranno osservare le antiche banchine, gli anelli degli ormeggi, i resti dei magazzini e dei tratti murari appartenenti a delle mura di cinta di età tardoantica (IV-V secolo).

Il porto è visitabile percorrendo un suggestivo viale pedonale alberato denominato Via Sacra, realizzato nel 1934 dopo lo scavo archeologico in un’ottica di promozione e valorizzazione del sito.

Il sepolcreto di Aquileia e le usanze funerarie romane

sepolcreto di Aquileia
Il sepolcreto di Aquileia

L’unico sepolcreto aquileiese ritrovato si trova lungo l’odierna via XXIV Maggio. Questo si trovava fuori dalle mura della città, lungo una strada secondaria, secondo quanto prescrivevano le leggi romane in materia. Sicuramente, lungo le strade che uscivano dalla città, all’epoca esistevano altre necropoli, ma ne sono state rinvenute solo alcune tracce (lapidi, are, epigrafi) ora esposte al Museo Archeologico Nazionale.

Nell’area del sepolcreto in oggetto, invece, sono venuti alla luce cinque recinti sepolcrali in un arco temporale compreso tra la metà del I e il IV secolo d.C, appartenenti a diverse famiglie aquileiesi (Stazia, anonima, Giulia, Trebia e Cestia) e delimitati da muretti in mattoni. La necropoli conserva delle testimonianze di entrambe le forme di sepoltura in uso all’epoca, ossia per incinerazione e per inumazione.

Saranno dunque qui visibili cippi funerari e sarcofagi sia romani che tardoantichi, tracce monumentali lasciate dagli antichi abitanti della città. Recenti indagini, legate a una campagna di scavi condotta negli ultimi anni, hanno portato alla scoperta di ulteriori 87 tombe accompagnate da interessanti corredi sepolcrali, mentre il rinvenimento, nel recinto II, di resti ossei animali ha permesso di documentare lo svolgimento di rituali nelle aree funerarie.

Il Grande Mausoleo: l’imponente monumento funerario di un magistrato romano

Grande Mausoleo
il Grande Mausoleo

All’angolo tra via Giulia Augusta e via XXIV Maggio si potrà incontrare un’opera unica: si tratta del cosiddetto Grande Mausoleo, un monumento funerario datato all’età augustea. L’opera, nelle sue forme attuali, è frutto della ricostruzione, realizzata nel 1956, di una serie di frammenti trovati alla fine dell’Ottocento lungo la strada romana che si dirigeva a Tergeste (Trieste).

Il monumento si struttura con una base a gradoni con plinti ornati da leoni di gusto ellenistico, sulla quale poggia un dado contenente la cella funeraria di famiglia. Quest’ultimo è sormontato a sua volta da un’edicola cuspidata e decorata a squame, sulla sommità della quale è posta una pigna, un tipico simbolo funerario.

Nell’edicola compare una statua acefala raffigurante il committente dell’imponente monumento. Dal suo abbigliamento, la toga, dagli attributi dello scrinium (oggetto che conteneva i documenti), del fascio littorio, e dall’iscrizione possiamo dedurre che tale personaggio era un alto magistrato, la cui identità rimane però ignota.

Le domus dei fondi Cossar e Cal e i loro mosaici

Le aree archeologiche dei fondi Cossar e Cal sono caratterizzati dalla presenza di tracce relative ad interessantissime domus romane.

fondi Cossar e Cal
I Fondi Cossar e Cal

Il sito dei fondi Cossar presenta i resti di almeno due o tre abitazioni, scavate una prima volta negli anni Cinquanta e tuttora oggetto di ricerche da parte dell’università di Padova. L’area è parte di uno degli isolati meridionali dell’Aquileia romana, e le case rinvenute presentano reperti murari e pavimentali appartenenti a diverse epoche tra il I e il IV secolo d.C.. I brani musivi più rilevanti che qui si potranno vedere sono il mosaico del Buon Pastore dall’abito singolare, attribuito per motivazioni stilistiche e iconografiche al IV secolo, che decorava un vasto ambiente di rappresentanza; e la scena di pesca, a sua volta datato al IV secolo e destinato ad ornare una sala di ricevimento, caratterizzato dalla scena centrale, purtroppo frammentaria, di una barchetta con putti pescanti.

I due nuclei abitativi che appartenevano al fondo Cal e al Fondo Beneficio Rizzi, acquisiti dallo Stato negli anni Cinquanta, si sviluppano fuori dall’antico perimetro repubblicano della città, immediatamente a ovest del suo asse stradale principale. Anche in questo caso le tracce archeologiche rinvenute appartengono a più abitazioni e a diverse epoche, segno di una continuità d’uso delle dimore, con modifiche e ampliamenti, tra il I e il V secolo d.C.. Anche in questo sito si conservano interessanti mosaici, alcuni con motivi geometrici a tessere bianche e nere, di età augustea, altri figurati, tra cui spicca il mosaico del Buon Pastore, del IV secolo, che ornava lo spazio absidato di una grande domus tardoantica.

Il fondo Pasqualis: i mercati e dei tratti delle mura difensive tardoantiche

fondo Pasqualis
Il fondo Pasqualis

Gli scavi archeologici condotti nell’area sud-est di Aquileia negli anni Cinquanta hanno permesso di scoprire dei tratti di mura della cinta tardoantica e delle aree scoperte identificate come strutture di mercato di tarda età imperiale, probabilmente destinate alla vendita di merci. Si è quindi supposto, sulla base anche della connessione con il vicino corso fluviale, che in questa zona esistevano degli approdi per il rifornimento dei punti di vendita legati al complesso.

Per chi ama la storia e desidera venire a contatto diretto con le testimonianze del passato, la città di Aquileia offre numerosissime opportunità. In particolare, i reperti di età romana restituiscono in modo vivido e diretto un’idea dell’originaria ricchezza e bellezza di un prospero emporio romano del nord Italia.

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