Palazzo del Comune

Palazzo del Municipio di Trieste
Palazzo del Municipio di Trieste

Il Palazzo del Municipio di Trieste si trova in piazza Unità d’Italia che si affaccia con una vista magnifica sul Golfo di Trieste.

Edificato tra il 1873 ed il 1875 su progetto dell’architetto Giuseppe Bruni, l’attuale Municipio di Trieste venne realizzato sul sito dove in precedenza sorgeva il Palazzo del Magistrato e una Loggia con torre campanaria che veniva utilizzata per le sedute comunali e come galleria per il pubblico.

Quando si decise di riprogettare la piazza e di posizionare il municipio di fronte e ai lati porre altri edifici, il Palazzo Municipale cambiò aspetto: l’edificio è stato ampliato in varie riprese e sono stati incorporati altri edifici limitrofi sia a destra che a sinistra fino ad ospitare anche la Biblioteca Pubblica.

A dare imponenza e monumentalità al palazzo del comune è la facciata in stile eclettico che fa anche da sfondo scenografico di un palcoscenico con vista sul mare di straordinaria bellezza. Maestoso è il corpo riccamente decorato e ornato di splendide opere: qui si erge la torre dell’orologio con due mori in bronzo scolpiti da Franco Asteo e sostituiti da copie nel 1972.

Gli originali sono conservati al castello di San Giusto dal 2006. Il I due mori furono voluti dal Bruni in ricordo delle statue che si trovavano sopra l’antica Torre del Mandracchio e sono stati ribattezzati dal popolo con i nomi di Michez e Jachez che scandiscono il tempo ogni quindici minuti.

All’interno del palazzo stupenda è la grande Sala del Consiglio, arredata con mobili preziosi e in cui ha sede il quadro allegorico “Prosperità commerciale di Trieste” di Cesare Dell’Acqua. Magnifica è anche la Sala Azzurra in cui vengono ricevuti personalità di spicco.

Anche al palazzo i cittadini diedero nomi strani, tra cui Gabbia, in triestino Cheba, poiché la sua forma richiama una gabbia per uccelli, ma anche Palazzo Sipario perché con la sua maestosità celava le nefandezze della città vecchia, proprio come un sipario.

L’intento del Bruni fu proprio quello di trasformare il fronte dei palazzi in un unico monumentale edificio accentrato intorno a una torre. La sua indiscutibile abilità fu quella di evocare diverse forme architettoniche concentrando decoro e monumentalità dell’ambiente in cui furono inserite senza alterare il rapporto con gli edifici presenti.

Se si pensa che nel 1871 Bruni aveva realizzato il vicino Palazzo Modello si capisce perfettamente che l’architetto non era solo un abile “architetto di facciate” ma anche un geniale urbanista: il suo intuito lo portò ad orientare e ad armonizzare inserimento degli edifici che in seguito avrebbero dato vita alla piazza monumentale più grande d’Europa aperta sul mare.

Indimenticabile fu la promulgazione delle leggi razziali fasciste in Italia che Mussolini annunciò da un palco a ridosso del Palazzo Mussolini il 18 settembre 1938, così come il saluto fatto alla folla il 4 novembre 1954 il Presidente della Repubblica, Luigi Einaudi, assieme al Sindaco Gianni Bartoli in occasione dei festeggiamenti del ritorno dell’Italia a Trieste.

Solo dopo un secolo la struttura è stata definita uno tra gli edifici notabili tra i più celebrati del genere che furono costruiti in quel tempo in Europa.

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