Palazzo de Portis a Cividale

palazzo de portis cividale corte interna
Palazzo de Portis Corte interna

La famiglia de’ Portis fu per molti secoli la più famosa e battagliera famiglia di Cividale del Friuli – nomi dei suoi componenti sono presenti già dalla prima metà del XII secolo all’interno delle cronache cittadine – e all’incrocio fra via Carlo Alberto e stretta del Monte di Pietà, affacciato sulla piazzetta de’ Portis, si trova questo imponente edificio.

La storia del Palazzo de Portis

La famiglia cividalese si insediò qui tra il XIII e il XIV secolo: inizialmente occupavano solo la parte di edificio che si affaccia sulla piazzetta, ma col tempo ebbero bisogno di ampliare gli spazi ed aggiungere nuovi edifici. Arrivarono ad inglobare l’intero isolato, poiché costruirono a sud dei locali rustici destinati ad ospitare la servitù, la foresteria, le stalle e le cantine; il tutto disposto intorno ad una corte interna – utilizzata probabilmente come giardino o cortile.

Le facciate che danno sulla corte sono piuttosto rovinate, ma comunque interessanti, in particolare ad est: delle aperture finestrate, contornate in pietra e con parapetti composti da colonnine in graniglia sagomata, sovrastano due portali con volte ad arco. All’angolo fra il lato nord ed il lato est, il balcone circolare che sporge è sorretto da mensole a sbalzo.

ingresso palazzo de portis
ingresso palazzo de portis

Gli ingressi

L’ingresso principale (o nobile) a palazzo fu posto su via Carlo Alberto, verso ovest: si tratta di un elegante portale in stile gotico, ampio e in pietra, ad arco ribassato, inserito in un tratto del muro di cinta di Cividale del Friuli. Adiacente a questo, ma rivolto verso sud, si trova un altro blocco
con un grande arco, che veniva utilizzato per l’accesso carraio, e che si poteva usare per raggiungere direttamente la corte interna, per mezzo di un sottoportico (chiamato anche “corte passante”).

La suddivisione degli spazi

Per certi versi si può dire che il palazzo seguì le vicende della famiglia de’ Portis: aumentò di dimensioni e di prestigio proporzionalmente alla crescita di rilievo che ebbero i proprietari, e soprattutto durante l’Ottocento li seguì quando cominciarono via via a perdere la loro importanza.

Il complesso infatti fu man mano diviso tra nuovi, diversi proprietari a fine Ottocento, e per fare ciò ci fu bisogno di inserire nuovi vani scala, ballatoi passanti ma soprattutto nuovi accessi, di modo che le singole abitazioni fossero accessibili indipendentemente l’una dall’altra. In questo modo si finì però per danneggiare non poco l’armonia dell’insieme.

Palazzo de Portis su via carlo d'Alberto
Palazzo de Portis su via carlo d’Alberto

La facciata occidentale del Palazzo de Portis

La facciata rivolta verso via Carlo Alberto, oltre al maestoso portale ad arco ribassato, è caratterizzata da aperture presenti al piano terra – modificate nel Novecento – al piano nobile ed al secondo piano, tutte incorniciate in pietra piasentina e simmetriche fra di loro rispetto ad una linea immaginaria passante per il balcone centrale. Solo le finestre del piano nobile sono dotate di piccole mensoline.

L’interno del Palazzo de Portis

Meraviglioso l’affresco del salone centrale, opera di Francesco Chiarottini; altre opere sue, in parte perdute ma ancora visibili, si possono guardare nel vicino Palazzo delle Imposte, una volta parte integrante di Palazzo de’ Portis.

Ora il palazzo è parzialmente occupato ad uso residenziale: il permesso per la visita è interamente a discrezione degli odierni proprietari, i sigg. Mazzocca.

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