È un’occasione imperdibile quella che viene offerta, con la mostra Tesori e imperatori: lo splendore della Serbia romana, agli abitanti e ai visitatori di Aquileia: 62 pregiati reperti provenienti dai territori dell’antica Serbia romana e oggi conservati nelle collezioni di sei diversi musei serbi, sono riuniti a Palazzo Meizlik per mettere in scena la ricchezza e l’importanza, politica e culturale, dei territori illirici in epoca tardoantica.
Allo stesso tempo, la mostra è tesa ad evidenziare un percorso storico e culturale comune per i due paesi direttamente coinvolti e soprattutto il legame tra la Serbia e Aquileia, città particolarmente legata ai centri danubiani durante il tardo impero: ad Aquileia aveva origine la strada militare e commerciale che passando per Singidunum, l’odierna Belgrado, giungeva al mar Nero.
Il senso labile e mutevole del confine
Entro questo scorcio, spaziale e temporale, il Danubio assume grande importanza e si carica di valori emblematici. Vi si riconosce l’antica e fondamentale via di comunicazione, ma anche il limite territoriale di quello che fu l’enorme impero romano, giunto, nei secoli coperti dalla mostra, al suo massimo grado di espansione.
Non a caso è il Danubio ad accogliere il visitatore che si accinge ad esplorare le sale espositive, e lo fa nella forma di una proiezione multimediale. Tale proiezione, fungendo anch’essa da limite e soglia, apre ad una nuova dimensione, quella in cui occorre calarsi per apprezzare, al di là dello splendore richiamato dal titolo della mostra, i significati, i simboli, le ragioni della presenza di una simile ed eccezionale produzione artigianale e artistica in territorio serbo.
Esemplarmente prezioso è il tesoro in argento rinvenuto a Tekija, dove era stato probabilmente nascosto per l’incombere di un pericolo. Prezioso e importante è anche il cosiddetto cammeo di Belgrado in sardonica a più strati, che rappresenta l’imperatore trionfante a cavallo. Rappresentativa, per quanto concerne il contesto politico, è la testa in bronzo con diadema dell’imperatore Costantino, parte di una statua rinvenuta a Naissus, l’odierna Niš, sua città natale.
La Serbia romana: tra artigianato artistico e propaganda politica
Si tratta quindi di comprendere, e non è difficile, le ragioni dei cerimoniali solenni che furono occasione per la creazione delle eleganti e raffinate maschere cerimoniali esposte in mostra, o dei sontuosi e luminosi elmi con decorazioni in pasta vitrea, veri capolavori di arte bellica. Si fanno perspicui, se inseriti all’interno di un progetto di comunicazione e propaganda, i significati e i simboli che si celano dietro la rigidità del volto di un imperatore, appena tratteggiato e scavato entro la pietra più dura da incidere, il porfido, gli occhi spalancati e fissi, talvolta rivolti al cielo, a scrutare dettati divini dentro o fuori da sé.
La Serbia, in quanto territorio ponte tra l’oriente e l’occidente, è luogo in cui gli stili e i linguaggi figurativi si fondono, allo stesso modo in cui vi si uniscono o convivono religioni e culture diverse. È terra oggi ricca di testimonianze materiali perché omaggiata in passato dai grandi imperatori che in essa videro i propri natali – tra gli altri Costantino il Grande e Galerio – e che vi eressero ville, fortezze, interi e ricchissimi quartieri urbani. Da una delle residenze di Costantino, il palazzo di Sirmium, proviene la testa di Venere esposta ad Aquileia, anch’essa parte di un complesso apparato di propaganda teso a proporre e consolidare i valori della Roma eterna, importanti per la sicurezza dell’impero quanto e più del limes.
Aquileia: politiche culturali per un sito archeologico in rilancio
La mostra Tesori e imperatori si affianca, pur non facendone parte, ad un ciclo di mostre che si sono tenute e che ancora si programmano ad Aquileia intitolato Archeologia ferita. Un progetto che inevitabilmente, come nel caso di questa mostra sulla Serbia romana, apre a contesti territorialmente lontani – Tunisi, Palmira, Iran -, ma in qualche modo vicini all’Italia e al Friuli Venezia Giulia, per storie comuni e valori condivisi.
Emerge, da parte delle istituzioni locali, in accordo con gli organi centrali dello Stato, la volontà di un impegno concreto verso iniziative che rappresentino la politica estera e culturale del paese e della regione. Il proposito è teso a rafforzare legami e relazioni, a curare rapporti internazionali, creando e stimolando gli studi e la ricerca, anche in funzione della gestione e valorizzazione del sito archeologico di Aquileia.
L’esposizione Tesori e imperatori è organizzata dalla Fondazione Aquileia, dal Museo Nazionale di Belgrado e dalla Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio del Friuli Venezia Giulia in collaborazione con il Polo Museale del Friuli-Venezia Giulia e il Comune di Aquileia.
Tra i musei prestatori, oltre al Museo Nazionale di Belgrado e il Museo della Civiltà Romana, vi sono i Musei nazionali di Zaječar, di Požarevac, di Niš e il Museo di Sremska Mitrovica.
COME ARRIVARE A PALAZZO MEIZLIK
Via Patriarca Popone 7 – Aquileia (Ud)
DURATA DELLA MOSTRA “La Serbia romana, terra di tesori e imperatori”
Dal 11 marzo al 3 giugno 2018
ORARIO DI MARZO:
Lunedì – Venerdì 9:00-17:00
Sabato e Domenica 9:00-19:00
ORARIO DI APRILE, MAGGIO E GIUGNO:
Lunedì – Venerdì 9:00-18:00
Sabato e Domenica 9:00-19:00
APERTURE STRAORDINARIE:
Pasquetta, Lunedì 2 Aprile orario 9:00-19:00
Mercoledì 25 Aprile orario 9:00-19:00
Lunedì 30 Aprile orario 9:00-19:00
Martedì 1° Maggio orario 9:00-19:00
COSTO BIGLETTI D’INGRESSO
€ 4,00 intero
€ 2,00 ridotto
Ingresso gratuito
- Minori di anni 18
- tutte le categorie previste dal Mibact e FVG Card