Il Museo della Grande Guerra di Gorizia vale sicuramente una visita da parte degli appassionati di storia ma anche da chi volesse rivivere le sensazioni di chi ha vissuto in tempo di guerra.
Il Museo della Grande Guerra di Gorizia trova sede nei sotterranei di due antiche dimore di Borgo Castello: Case Dornberg e Tasso. Un edificio di impianto rinascimentale fu costruito nel Cinquecento da Simone Tasso come dimora per la propria famiglia e fu terminato alla fine del secolo per poi essere acquistato da Vito di Dornberg.
La struttura ospitò nel 1802 l’Istituto delle Orfanelle che incorporò, per il graduale ampliamento di cui godette, un vicino edificio di proprietà Dornberg.
Fu con la costruzione della chiesa del suddetto istituto, voluta nel 1874 da Matilde Coronini, che i due edifici furono uniti.
Negli anni ottanta del secolo scorso furono acquistati dalla Provincia di Gorizia e adibiti a Museo.
Il museo
Il Museo della Grande Guerra si propone di offrire una ricostruzione storica degli eventi bellici della prima guerra mondiale (1915-1918) con un particolare sguardo rivolto verso i suoi risvolti umani e sociali. Lo scopo principale dell’allestimento è quello di far conoscere la quotidianità durante la guerra, che sia la vita in trincea del soldato o quella in città del civile. Il soldato, indipendentemente dalla divisa che indossa, è costretto a vivere terribili e sanguinose battaglie intervallate da interminabili attese in trincea; allo stesso modo il civile è costretto a rifugiarsi nelle cantine soffrendo le privazioni e la paura dei bombardamenti.
Sviluppato in nove sale, il museo si apre con un’introduzione storica riguardante la prima guerra mondiale, permettendo al pubblico di inquadrarne i fatti; si prosegue con un approfondimento sul fronte dell’Isonzo, senza però perdere di vista le coordinate generali. Nel corso delle sale sono affrontati temi legati al concetto di guerra totale o all’avanzamento tecnologico negli armamenti.
Il visitatore può osservare le armi utilizzate nel conflitto, i cimeli e le divise dei soldati italiani e austro-ungarici rinvenuti a Gorizia e in zone circostanti, ovvero gli oggetti di vita quotidiana dei soldati. Ciò permette al pubblico di immedesimarsi nella drammaticità della vita dei soldati al fronte grazie anche a fotografie, plastici e modellini. L’assimilazione con l’uomo al fronte è portata al vertice con la riproduzione a grandezza naturale di una trincea, accompagnata dagli assordanti rumori della guerra, in cui è possibile provare in prima persona una simulazione della tragica esperienza vissuta dai soldati.
Nel Museo della Grande Guerra di Gorizia è presente anche una sala dedicata alla situazione ai tempi della guerra della città di Gorizia e delle alture circostanti (come il Sabotino o il Monte Calvario) attraverso l’esposizione di numerosi plastici. Ciò che ne deriva è la rappresentazione di una città “in trincea” contesa dai due eserciti, segnata dai bombardamenti che l’hanno martellata per trenta mesi ma mai abbandonata dai suoi abitanti, i quali sono stati costretti a sperimentare un clima di sospetto e tradimento in seguito all’alternarsi degli eserciti nel controllo della città.
In seguito si trova una sala dedicata agli eventi del 1917, quando l’esercito austro-ungarico con l’apporto dei reparti tedeschi, sfondarono le linee tenute dalle truppe italiane a Caporetto. Gli italiani dovettero pertanto ritirarsi fino al fiume Piave perché impreparati a una guerra difensiva. In questa sezione è vivo il tema del prigionieri di guerra, e vengono descritti inoltre i fatti del 1918 fino a giungere all’armistizio italo-austriaco del 3 novembre 1918 firmato a Villa Giusti, alle Porte di Padova, ponendo fine alla Grande Guerra.
Segue uno spazio espositivo dedicato alla storia del museo dal 1924 ad oggi. L’attuale museo, ospitato dal 1990 negli stabili di Borgo Castello, deriva infatti dal precedente “Museo della Redenzione” sito all’epoca a Palazzo Attems. Il recupero dei vecchi allestimenti richiama al ruolo che hanno avuto le varie donazioni nella nascita e nello sviluppo del museo.
A memori adei dieci milioni di caduti che perirono sui vari fronti della grande guerra è dedicato un diorama che raffigura il campo di battaglia. Ciò costituisce un monito e un invito al pubblico a considerare con rispetto gli oggetti e i materiali esposti, che per gran parte sono stati raccolti sul campo o sono provenienti da donazioni da parte degli eredi dei soldati che combatterono sul fronte isontino.
Una sala è stata interamente dedicata al generale Armando Diaz. In questa sezione sono esposti documenti, medaglie e altri cimeli che fanno parte, insieme all’archivio, del fondo Diaz dei Musei Provinciali di Gorizia. L’allestimento si sviluppa poi fino alla saletta didattica nella quale sono esposte le onorificenze che il generale ricevette nel corso della sua carriera.
L’approccio fortemente didattico, così come il coinvolgimento emotivo, sono la chiave di interpretazione del percorso museale, visto come strumento di divulgazione della storia e delle problematiche sociali concernenti la prima guerra mondiale.
Informazioni utili: costi e orari
Dove si trova il museo
ERPAC – Musei provinciali di Gorizia – Museo della Grande Guerra
Borgo Castello 13 (Casa Dornberg e Tasso) Gorizia
+39 0481 530382
Orari di apertura
Da martedì a domenica dalle ore 9:00 alle 19:00
Biglietto di ingresso per i musei provinciali di Borgo Castello
Comprende: Museo della Grande Guerra – Museo della Moda e delle Arti Applicate – Collezione Archeologica
Intero: 6,00 €
Ridotto: 3,00 €