Il Museo del Mare di Trieste, custode della cultura marinara del territorio

Museo del Mare
Il Museo del Mare di Trieste

Per la sua posizione geografica, la città di Trieste ha sempre avuto un legame speciale con il mare, e a tale rapporto è dedicato il Museo del Mare di Trieste, punto di riferimento imprescindibile per le tematiche storiche, tecniche e scientifiche della cultura marinara del territorio e dell’attività portuale della città.

La storia del Museo del Mare di Trieste

Le vicende storiche del Museo del Mare di Trieste affondano le loro radici tra la seconda metà dell’Ottocento e i primi del Novecento, anche se un precedente importante è costituito dalla fondazione dell’Accademia di nautica e commercio nel 1753 per volere di Maria Teresa d’Austria, nella quale si iniziarono a raccogliere modelli navali per finalità didattiche.

Un primo passo verso il vero e proprio Museo del Mare ebbe il 28 gennaio 1888, con la fondazione della Società austriaca di pesca e piscicoltura marina, che si proponeva finalità quali lo studio del mare, la promozione dell’esercizio della pesca con attrezzature sempre più perfezionate e lo sviluppo della coltura di prodotti marini. In seno alla società nacque, con motivi didattici, un’esposizione permanente che nel 1904 venne trasformata in Museo della pesca, con annesso un piccolo laboratorio biologico marino.

Il secondo importante scalino è costituito dalla Esposizione Marittima Permanente, iniziativa che prese propriamente avvio nel 1910 e che, partendo dalle raccolte di materiale dell’Accademia Nautica, attraverso un intenso lavoro di ricerca e convincimento di altri enti e di privati del settore marittimo raccolse una grande quantità di materiale tra plastici, modelli di navi e di macchine, antichi portolani e documenti marittimi, fotografie e, non da ultimo, il nucleo espositivo della Società austriaca di pesca e piscicoltura. L’Esposizione aveva sede nei locali al primo piano di via della Sanità – l’odierna via Diaz – al numero 17.

Dopo la chiusura durante la prima guerra mondiale, il museo riaprì nel 1919 al terzo piano della Regia Accademia Nautica, mentre nello stesso anno si scioglieva la Società austriaca di pesca e piscicoltura. Nel 1922 si tenne a Trieste il congresso della pesca, e in tale occasione l’Esposizione Marittima Permanente assunse il nome di Museo del Mare, con sede al quarto piano del palazzo di Piazza degli Studi.

Nel 1932 il Museo fu ceduto al comune di Trieste, che provvide al trasloco delle collezioni in via dell’Annunziata 7. Il funzionamento e la gestione dell’ente furono affidate alla Società adriatica di scienze naturali.

Dopo il secondo conflitto mondiale, il museo riaprì nel 1948, riordinato e ampliato. Agli inizi degli anni Sessanta le collezioni vennero nuovamente spostate in via san Giorgio 3, e dal 1968, con la cessazione della custodia della Società adriatica di scienze naturali, l’ente passò a una diretta gestione comunale: il 1 luglio di quell’anno, infatti, fu istituito il Civico Museo del Mare, inquadrato tra i Civici Musei Scientifici di Trieste. Contestualmente le collezioni vennero spostate nella sede attuale di via Campo Marzio 5, nella palazzina settecentesca che fu il Lazzaretto S. Carlo. Il progetto di ristrutturazione della sede fu affidato all’architetto Umberto Nordio e, dopo la sua scomparsa, al suo assistente arch. Roberto Barocchi, effettivo autore del restauro e del progetto di allestimento.

Le peregrinazioni del museo, però, non sono ancora finite: la giunta regionale del Friuli Venezia Giulia ha infatti approvato recentemente il progetto di ristrutturazione dei magazzini 24 e 25 del Porto Vecchio di Trieste perché diventino la nuova sede del Museo del Mare, approfittando inoltre dell’occasione per ampliare il materiale in mostra e ammodernare l’allestimento. La conclusione dei lavori è prevista entro il 2023.

Le collezioni

Le collezioni del Museo del Mare di Trieste offrono una ricca documentazione relativa allo sviluppo della marineria triestina, nonché all’evoluzione delle navi, degli strumenti di navigazione, delle attività legate alla pesca e del porto cittadino.

Il materiale è tipologicamente molto vario: comprende infatti modellini e ricostruzioni, ma anche documentazione grafica e materiale degli strumenti indispensabili per la navigazione e la pesca, plastici, diorami, carte nautiche e stampe.

Il percorso museale

Il percorso di visita del Museo del Mare si sviluppa su quattro piani: piano terra, primo, secondo e soppalco.

Al piano terra si trova il giardino delle Ancore, dove sono esposti esemplari di ancora datati tra la fine del Settecento e la metà del Novecento, tra cui anche quella della nave Elettra, sulla quale Guglielmo Marconi effettuò numerosi esperimenti di radiofonia. Nel giardino è visibile anche uno dei due motori che serviva da generatore di corrente all’Ursus, il pontone-gru galleggiante costruito nel 1913 che costituisce un raro reperto di archeologia industriale (attualmente in restauro).

Nelle sale del piano terra si possono ammirare modelli di navi dall’antichità ai secoli più recenti, tra cui spiccano quelli dell’Elettra e delle caravelle di Cristoforo Colombo. Sono inoltre esposti strumenti di navigazione quali sestanti, orologi solari, e bussole magnetiche, un tempo indispensabili per l’orientamento in mare. Una sala è infine dedicata a Josef Ludvik Frantisek Ressel (1793-1857), considerato il primo sperimentatore della propulsione a elica per la navigazione a vapore.

Il primo piano è dedicato alla marineria triestina dell’Ottocento: vi sono esposti modelli di velieri e materiale esplicativo – fotografie, disegni, schemi – riguardante vari aspetti pratici e tecnici della navigazione in barca a vela. Quasi tutti i modelli sono “di cantiere“, ossia costruiti dal cantiere stesso per presentare la nave prima dell’effettiva costruzione, in modo da poter apportare eventuali modifiche al progetto.

Alle origini della marineria a vapore è dedicato il secondo piano, nel quale sono esposte macchine a vapore funzionanti e diversi modelli di piroscafi, che illustrano l’evoluzione della nave a vapore. Nelle sale laterali del secondo piano sono presenti dei plastici del porto di Trieste e di altri porti della Dalmazia, carte nautiche, fotografie e stampe di soggetto marinaro. Di particolare interesse è la documentazione relativa al porto di Trieste sono esposte stampe d’epoca che ne illustrano l’evoluzione dal 1600 al 1890, e pannelli esplicativi che ricostruiscono l’assetto della zona dal tempo dei romani fino agli inizi del Novecento. Concludono il piano le sale dedicate alla pesca, dove sono visibili modelli di imbarcazioni per la pesca e diorami relativi alle diverse tecniche.

Il discorso sulla pesca iniziato al secondo piano si conclude nel soppalco, dove si possono ammirare ulteriori modelli di imbarcazioni ma anche attrezzi da pesca quali lenze, reti e ami.

Nella visita al Museo del Mare di Trieste il visitatore ha quindi la possibilità di scoprire, attraverso varie tipologie di oggetti e documenti, le evoluzioni storiche e tecniche avvenute nella navigazione e nella pesca e, in particolar modo, il rapporto speciale della città di Trieste col mare su cui si affaccia.

INFORMAZIONI UTILI

Museo del Mare
Via Campo Marzio 5, Trieste
+39 040 30 48 85
www.museodelmaretrieste.it

Come arrivare al Museo del Mare di Trieste

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ORARIO DI APERTURA

Museo

Ogni giorno tranne il mercoledì
Dalle 09:00 alle 13:00

aperture straordinarie durante le festività
del 1 maggio 2018 e del 2 giugno 2018
(con lo stesso orario)

Biblioteca

Orario di consultazione:
tutti i venerdì dalle 09:00 alle 13:00

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