Situato sulla punta del promontorio di Grignano, a pochi chilometri da Trieste, il Museo del Castello di Miramare costituisce un luogo di grande bellezza dal punto di vista paesaggistico, ma anche un interessante esempio di dimora ottocentesca perfettamente conservata, testimonianza del gusto architettonico e decorativo dell’epoca ed in particolare del suo committente: l’arciduca Massimiliano d’Asburgo.
L’arciduca Massimiliano e la costruzione del Castello di Miramare
Ferdinando Massimiliano d’Asburgo-Lorena nasce nel palazzo di Schönbrunn, a Vienna, il 6 luglio 1832 dagli arciduchi Francesco Carlo d’Asburgo-Lorena e Sofia di Baviera. Durante l’infanzia e la giovinezza riceve una completa istruzione, e sin da allora dimostra una fervida immaginazione e un’indole entusiasta e sognatrice. Importanti per la formazione della sua personalità sono il viaggio che effettua nel 1850 con il fratello Carlo Ludovico in Grecia, Turchia e Dalmazia – in occasione del quale visita per la prima volta Trieste -, e quelli del 1851 e del 1852 in Italia, Spagna e Portogallo, durante i quali forma il suo gusto personale e raccoglie degli spunti importanti che torneranno nelle sue future residenze.
Il progetto del Castello di Miramare di Trieste inizia a prendere corpo nella mente dell’arciduca tra la fine del 1855 e gli inizi dell’anno successivo, quando acquista parte dei terreni dove verrà costruito l’edificio e l’annesso giardino. Massimiliano concepisce Miramare come sua residenza, luogo per sé e la moglie Carlotta del Belgio – che sposerà nel 1857 -, dove essere in contatto diretto con la natura ed esprimere i suoi interessi e gusti personali. La coppia abiterà il castello tra il 1860 e il 1864, quando entrambi partono per il Messico, di cui l’anno prima Massimiliano era stato nominato imperatore.
L’incarico di progettare la costruzione del castello e della realizzazione del parco vengono affidati all’austriaco Carl Junker, sotto l’attenta supervisione di Massimiliano, che fa modificare all’architetto il primo progetto – dove la struttura somiglia a una villa, con eleganti arcate a tutto sesto al piano terra e una loggia aperta al primo piano – per giungere alle fattezze di un vero e proprio castello, formato da piano terra, primo e secondo piano e mezzanino.
I lavori di costruzione iniziarono il primo marzo del 1856. In corso d’opera, per motivi di carattere economico oltre che estetico, Massimiliano decide di eliminare il secondo piano, e così Miramare giunge ad assumere l’aspetto attuale: un piano terra riservato agli appartamenti della coppia arciducale, il primo piano dedicato agli ospiti e con funzioni di rappresentanza, e il mezzanino adibito alla servitù. I lavori giungono a termine solo nel 1871, con il completamento della decorazione interna del primo piano.
Lo stile architettonico e gli arredi
Lo stile architettonico del castello è eclettico, secondo la moda tipica di metà Ottocento: vi vengono infatti impiegati e combinati modelli di derivazione medievale, gotica e rinascimentale, in linea con il gusto romantico.
Per gli arredi e la decorazione interna vengoni incaricati Franz e Julius Hofmann, che lavorano sulla scorta di precise direttive scritte dell’arciduca relative a ogni dettaglio, dalla boiserie, alla collocazione di quadri, soprammobili, oggetti. Al piano terra, dedicato agli appartamenti della coppia arciducale, prevale la stoffa azzurra, compaiono a più riprese gli stemmi delle famiglie unite dal loro matrimonio – gli Asburgo-Lorena e i Sassonia Coburgo Gotha -, gli ambienti sono intimi e armonicamente collegati alla natura circostante grazie ad ampie finestrature e alla terrazza esterna.
Il piano superiore, destinato agli ospiti, è invece caratterizzato da un tono di ufficialità, dallo sfarzo e dall’ostentazione: il colore prevalente è il rosso, nelle stoffe sono inseriti i simboli di sovrano di Massimiliano, vi trova posto la sala del trono. La decorazione del piano subisce una battuta d’arresto alla morte dell’arciduca, avvenuta in Messico nel 1867, per poi concludersi tra il 1869 e il 1871 ad opera del decoratore di corte e scultore August La Vigne, che rispetta le scelte di Massimiliano di stile neorinascimentale e neobarocco, con pareti riccamente ornate e diffuso impiego di foglie d’oro.
Da dimora a Museo
Dopo la morte di Massimiliano e il ritorno di Carlotta in Belgio, Miramare diviene residenza saltuaria dei membri della famiglia Asburgo, che vi soggiornano perlopiù per brevi periodi.
Con l’annessione di Trieste all’Italia a seguito della prima guerra mondiale, il Castello di Miramare diventa proprietà demaniale e lo Stato italiano ottiene da Vienna la restituzione del mobilio originale che all’inizio delle ostilità era stato trasportato in Austria.
Tra il 1930 e il 1937 il castello è abitato dal duca Amedeo d’Aosta e dalla consorte Anna di Francia, fino alla nomina del duca a viceré d’Etiopia; mentre durante la seconda guerra mondiale le truppe tedesche adibiscono l’edificio a scuola per ufficiali.
Con il ritorno di Trieste all’Italia nel 1954 si avviano i lavori di restauro del castello, e il Museo del Castello di Miramare apre al pubblico il 2 giugno 1955.
Il percorso del Museo del Castello di Miramare e il suo parco
Il Castello di Miramare di Trieste è attualmente adibito a museo, ed è visitabile secondo un percorso che si snoda a partire dal piano terra: a seguito di due atri (di cui quello d’ingresso è attualmente adibito a bookshop), si accede agli appartamenti di Massimiliano (sale III – V), comprendenti la sala da letto, lo studio – analogo nelle fattezze al quadrato di poppa della nave Novara, ammiraglia della flotta austriaca – e la biblioteca, ricca di settemila volumi riguardanti svariate materie letteratura italiana e straniera, arte, storia, botanica e geografia. Seguono dunque gli appartamenti di Carlotta (sale VI – X), comprendenti la saletta da pranzo, il salotto dove l’arciduchessa si dedicava allo studio del fortepiano, il boudoir con il ritratto a figura intera di Carlotta, la stanza da letto e lo spogliatoio. Da quest’ultimo si accede a una stanza originariamente riservata alla servitù dell’arciduchessa, e attualmente destinata a mostrare la storia della progettazione del complesso di Miramare: sono qui esposti in copia i progetti di Carl Junker e Giovanni Berlam per l’edificio, e le tavole di Franz e Julius Hoffmann per l’allestimento degli interni. Concludono il percorso del primo piano la cappella (sala XI), secondo la tradizione ideata a imitazione della cappella greca del Santo Sepolcro di Gerusalemme, e la sala della rosa dei venti (sala XII), sul cui soffitto campeggia un quadrante con una lancetta che, grazie al collegamento con una bandiera posta sul tetto del castello, indica la direzione del vento.
L’accesso al primo piano avviene attraverso uno scalone in legno di quercia finemente decorato, da cui si accede all’ala del castello destinata ad appartamento privato della famiglia del duca Amedeo d’Aosta, che ponendo la sua residenza a Miramare tra il 1930 e il 1937 promuove una ristrutturazione e cambio di destinazione d’uso di questi ambienti, originariamente risevati a zona di lavoro per gli aiutanti di Massimiliano. Ristrutturate su progetto di Alberto Riccoboni, le stanze sono arredate in puro stile razionalista.
Attraverso un ballatoio con al centro una fontana circolare con quattro grifi in metallo e fondo trasparente si torna alla dimora asburgica, in particolare agli appartamenti degli ospiti e alle sale di rappresentanza (sale XIII – XXI) dominate dalla sfarzosa boiserie e da ricchi intagli, talora arricchiti a foglia d’oro. Si susseguono sale dedicate agli incontri ufficiali, salotti in stile orientale, e l’ambiente più grande dell’edificio, la sala del trono (sala XX), il cui apparato decorativo rispecchia il programma a lungo studiato da Massimiliano relativo alla celebrazione degli Asburgo e il ricordo del glorioso passato della casata e in particolare a Carlo V, a cui intendeva ricollegarsi accettando la corona messicana. La visita si conclude con la sala da pranzo, detta dei gabbiani (sala XXI) per la decorazione del soffitto a cassettoni con le immagini di trentasei gabbiani in volo che reggono nel becco cartigli con motti latini.
A partire dal 2005 il Museo del Castello di Miramare è stato dotato di una postazione didattica informatizzata che permette ai visitatori di approfondire la storia del castello, la genealogia della famiglia Asburgo, i soggetti dei quadri esposti nel percorso di visita, e conoscere le specie arboree del parco. Quest’ultimo è realizzato su progetto di Carl Junker e curato per la parte botanica dapprima dal giardiniere Josef Laube, e in seguito da Anton Jelinek, già partecipante alla famosa spedizione della fregata Novara intorno al mondo. I lavori, svolti a partire dalla primavera del 1856, alla pari del castello sono stati costantemente seguiti da vicino da Massimiliano, che non smetterà di interessarsi al suo giardino anche dal Messico, da dove farà pervenire numerose piante.
Conoscere il Museo del Castello di Miramare è dunque conoscere lo stesso Massimiliano d’Asburgo, le sue passioni, il suo carattere, la sua cultura personale e quella della metà dell’Ottocento; e offre al visitatore l’opportunità di godere, proprio come l’arciduca, del connubio ideale tra arte e natura che è alla base della sua stessa ideazione.
INFORMAZIONI UTILI
Castello di Miramare
Viale Miramare – Fraz. Grignano
34014 Trieste
Tel. +39 040 224143
Fax +39 040 224220
www.castello-miramare.it
ORARIO DI APERTURA DEL MUSEO DEL CASTELLO DI MIRAMARE:
tutti i giorni dalle ore 9.00 alle ore 19.00
chiusura 25 dicembre e 1 gennaio
COSTO DEL BIGLIETTO D’INGRESSO
intero 12 €
ridotto 6 €
Gratuito per i minori di 18 anni.
Gratis con FVG Card
ORARIO DI APERTURA DEL PARCO (INGRESSO SEMPRE GRATUITO)
ore 8:00 – 18:00 aprile, maggio e settembre
ore 8:00 – 17:00 marzo e ottobre
ore 8:00 – 15:00 novembre e dicembre
ore 8:00 – 16:00 gennaio e febbraio
ore 8:00 – 19:00 giugno, luglio e agosto
Chiusura 25 dicembre e 1°gennaio