Il Palazzo Comunale a Cividale del Friuli

la loggia cividale
Palazzo Comunale di Cividale

Si trova all’angolo fra il Largo Boiani e Corso Paolino d’Aquileia il palazzo quattrocentesco del Comune di Cividale.

Di un’istituzione simile ci sono notizie già con il Patriarca Pellegrino, quindi verso la metà del XII secolo. Nel 1236 i documenti accennano ad una casa adibita per le riunioni del Consiglio, situata fra Piazza Paolo Diacono (allora chiamata Piazza del Mercato o delle Erbe) e Via Patriarcato; è nel 1286 che si comincia però a concentrare l’attività nell’attuale edificio comunale, la “Domus Comunis Nova”, vicino al Duomo.

La storia del Palazzo Comunale a Cividale

Il palazzo comunale venne ristrutturato nel 1378, e subì importanti modifiche nel 1461 e 1484; durò così fino al 1492 quando fu quasi completamente abbattuto, e per cinquant’anni rimase inagibile. Era in quel periodo che si usava la chiesa di San Francesco per ospitare le riunioni del Consiglio con il popolo. Nel 1588 fu completata la ricostruzione, in particolare del piano superiore, della scala di accesso a questo e dell’ingresso in cima alla scala.

Le ultime modifiche risalgono al 1934, quando sotto la guida dell’architetto Ferdinando Forlatti si diede al palazzo l’aspetto odierno. La statua in bronzo di Giulio Cesare fu innalzata l’anno seguente, copia della statua in marmo conservata a Roma, in Campidoglio.

L’esterno del Palazzo Comunale

Sul lato est vediamo un leone di San Marco del 1805, scalpellato in occasione del ritorno dei Francesi, sotto il quale si trova un’epigrafe in onore del provveditore veneto Leonardo Lombardo, vissuto verso la fine del Quattrocento.

Sul lato nord invece si trova il busto di Domenico Mocenigo, il provveditore di sanità che aveva conquistato l’affetto del popolo durante la peste del 1682. In origine sovrastava una lapide che riportava la sua impresa, ma questa subì la damnatio memoriae (ossia venne raschiata perché non si potesse più leggere: era un modo simbolico per “cancellare il ricordo” di qualcuno o qualcosa) nel 1693: a causa sua infatti si perse tutta la Dalmazia.

Sotto la loggia si trovano due lapidi del 1882 dedicate l’una a Garibaldi e l’altra a Vittorio Emanuele II, accompagnate da bassorilievi di entrambi (opera dello scultore udinese Carlo Sporeni), e fra le travature di legno vediamo dipinti gli stemmi della nobiltà cividalese.

L’interno del Palazzo Comunale

Alle pareti della Sala Consigliare si trovano gli imponenti ritratti dei Provveditori veneti Bernardino Vizzamano e Benedetto Balbi, eseguiti della seconda metà del Seicento, e un “Cristo Benedicente” attribuito a Palma il Giovane. Alle pareti e sui soffitti dei Gabinetti del Sindaco e della Segreteria si trovano invece dipinti di Francesco Chiarottini.

Tutte queste stanze, al piano superiore, facevano parte dell’antico “Casino dei Nobili”, che venne integrato all’edificio comunale dopo il 1866.

Attraverso il vicino Caffè San Marco si può accedere al cortile interno del palazzo, dove rimangono i resti della pianta di una domus romana del II-III secolo, compresa di pavimentazione a tessere bicolori.

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