La chiesa di San Nicolò a Coccau: struttura e decorazioni di una gemma della Valcanale

La chiesa di San Nicolò a Coccau
La chiesa di San Nicolò a Coccau di Sopra, Tarvisio (Ud)

A Coccau, frazione di Tarvisio (UD), posta su una montagnola si trova una chiesetta unica nel suo genere. Si tratta della chiesa di San Nicolò, un edificio di origini medievali dalle caratteristiche architettoniche e decorative di grande interesse nel panorama storico-artistico della Valcanale.

Le origini della chiesa di San Nicolò a Coccau tra storia e leggenda

L’origine dell’edificio è avvolta nella leggenda. Si narra che un tempo un ricco viandante in cammino verso l’Italia, tale Nicolò Koggau, sia stato sorpreso da due banditi esattamente nel luogo dove oggi sorge la chiesetta. Egli avrebbe dunque fatto immediatamente voto di costruire in quel luogo una cappella nel caso fosse riuscito a proseguire indenne il suo viaggio: la sua preghiera venne esaudita, e il viandante mantenne la promessa. Era l’anno 815, e la chiesa fu dunque dedicata al santo del nome di battesimo del viandante, san Nicolò vescovo, mentre la località fu denominata secondo il suo cognome. Questa leggenda ci è testimoniata dalla penna del parroco Andreas Glantsching, che nel 1850 la registra dal libro storico della parrocchia di Coccau.

La chiesa di Coccau
Esterno della chiesa di Coccau

Secondo le testimonianze documentarie la chiesa sarebbe stata costruita nella prima metà del XI secolo come semplice cappella, durante l’episcopato del vescovo di Bamberga Eberhard I. La sua connotazione di chiesa fortezza permise alla popolazione dell’abitato di opporre una prima difesa in occasione di assedi ed incursioni, come sembra testimoniare anche il rinvenimento, durante dei lavori di restauro, di una cripta contenente i resti di circa trecento persone. Tale ritrovamento sembra infatti essere collegato alla battaglia del 27 luglio 1478 nella piana di Coccau tra i turchi guidati da Iskender Pascià e alcuni cittadini del luogo.

Nel Novecento la chiesa fu soggetta a più interventi restaurativi. Il primo, richiesto dal parroco don Lauro Minin e condotto dalla Soprintendenza ai Monumenti e Gallerie del Friuli e della Venezia Giulia nel 1958, mise interamente allo scoperto le pitture parietali precedentemente coperte, sgomberò l’edificio da sovrastrutture e arredi e riaprì delle finestrelle che erano state murate, nell’intento di ricondurre l’edificio, per quanto fosse possibile, all’aspetto originario. Altri lavori si ebbero negli anni Novanta, in occasione dei quali si scoprì la sopracitata cripta, e nel 2004.

La struttura interna ed esterna della chiesa

Posizionata strategicamente su una montagnola, la chiesa di San Nicolò a Coccau è la prima chiesa fortezza della Valcanale, un tempo in grado di contenere al suo interno tutta la popolazione dell’abitato in situazioni di pericolo. Essa era inoltre dotata di feritoie per la difesa dall’interno, una delle quali è tuttora visibile nella facciata laterale di sinistra.

La facciata principale è caratterizzata da un profilo a spioventi a forte inclinazione e da un portale lapideo sovrastato da due piccole finestre, una a lunetta e la seconda di forma rettangolare. Il presbiterio poligonale e la torre campanaria sono frutto di aggiunte databili attorno alla metà del XV secolo. Il presbiterio presenta un profilo pentagonale con spigoli rinforzati da contrafforti in pietra a vista, mentre la torre campanaria, posta all’altezza dell’innesto dell’incontro tra l’aula e il presbiterio, ha una base allargata con due spioventi, ed ospita la sacrestia.

L’interno è ad aula unica di forma rettangolare e soffitto piatto; sulle pareti si conservano ampi lacerti dell’antica decorazione affrescata che un tempo le ricopriva completamente. Il presbiterio è rialzato di un gradino rispetto alla navata, ha una copertura voltata a crociera ed è introdotto da un arco trionfale a sesto acuto dipinto a conci bicromi. La pavimentazione è semplice, a lastre nere e bianche disposte a losanga.

I pregevoli affreschi e gli arredi di San Nicolò a Coccau

A partire dalla seconda metà del Trecento l’edificio fu interessato da importanti campagne decorative, configurando quello che può essere considerato il più bel ciclo di affreschi della Valcanale. La loro importanza e straordinarietà nel contesto della pittura locale risiede nel loro stile, caratterizzato dalla fusione di elementi italiani con quelli del linguaggio pittorico d’Oltralpe.

I dipinti furono scoperti nel settembre del 1940 ad opera del sacerdote Eugenio Bollesi di Parenzo, ma per un loro complessivo recupero si dovette aspettare il giugno del 1958, quando venne rimossa dalle pareti la calce che li copriva quasi totalmente. Durante i già citati restauri degli anni Novanta, gli affreschi della parete di sinistra hanno beneficiato di ulteriori ritocchi.

Secondo gli studiosi alla prima fase pittorica, quella trecentesca, risalirebbero gli affreschi posti sopra l’ingresso e quelli sulla parete di sinistra dell’aula, raffiguranti scene della Passione di Cristo (Flagellazione, Salita al Calvario, Crocifissione, Deposizione, Sepoltura e Resurrezione) e la figura del profeta Daniele che regge un cartiglio. Accanto a quest’ultimo, sempre sulla stessa parete, si trovano i lacerti di un’Ultima Cena, oggi ridotta a circa la metà delle originarie dimensioni a causa dell’apertura di una finestra e dell’accorciamento del muro rispetto all’edificio primitivo. Le opere stilisticamente appartengono al contesto pittorico locale, trovando confronti con altre opere della Carinzia e della Slovenia.

Sulla parete di destra della chiesa è invece visibile un affresco più tardo, eseguito probabilmente da un pittore tedesco e rappresentante l’Adorazione dei Magi. Originariamente di grandi dimensioni e anch’esso danneggiato dall’apertura di una finestra, il dipinto è stato interpretato da alcuni storici come un riferimento alla sosta dell’imperatore Carlo V a Tarvisio, e quindi datato attorno al 1532. Il dipinto, inoltre, presenta una curiosa particolarità: sullo sfondo della scena è rappresentato il monte Goriane, che si trova proprio sopra Coccau. Sulle pareti e sull’arco trionfale che delimita il presbiterio sono infine presenti altre pitture, realizzate con la tecnica a secco e risalenti al XV secolo.

Per quanto riguarda infine gli arredi mobili, di particolare interesse sono le due statuette lignee raffiguranti san Nicolò, una del Trecento e l’altra del XVI secolo, e le sculture, sempre lignee, di Giovanni Nepomuceno e di Ignazio di Loyola collocate nell’abside.

crocifisso chiesa di coccau
Il crocifisso Chiesa di Coccau (restaurato di recente e molto antico)

Per struttura e ricchezza decorativa, la chiesa di San Nicolò a Coccau è un edificio unico nel Tarvisiano, una vera e propria gemma da non perdere in occasione di una vacanza nella Valcanale all’insegna dell’arte e della storia locale.

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