La navata destra del Duomo di Cividale del Friuli

Nicchione del Battistero
Nicchione del Battistero - interno duomo navata destra cividale

Entrando nel Duomo, se ci dirigiamo verso la parete destra possiamo osservare come prima cosa il Nicchione del Battistero, costruito nel 1645 specificamente per ospitare il Battistero di Callisto

Il nicchione del Battistero

Quando si decise di ingrandire la chiesa nel 1458, secondo il progetto di Bartolomeo delle Cisterne, la vasca battesimale venne spostata nell’antica chiesetta di Sant’Antonio Abate. Quando anche questa fu demolita per poter costruire il campanile (1631), il Battistero venne spostato nel nicchione, dove rimase fino al 1940. Allora, per ragioni di sicurezza legate alla seconda Guerra Mondiale, fu nuovamente spostato.

La conca battesimale che vediamo adesso risale al 1600; ai lati, delle lapidi ricordano una contesa (vinta da Cividale) contro il Capitolo di Udine.

L’altare della Madonna

A fianco del nicchione si vede l’altare della Madonna, dal disegno di Giorgio Massari. Questo è composto dalla pala di Matteo Ponzone, del 1617, e da un palliotto, sul quale è stata incisa una raffigurazione della Madonna con il bambino in braccio. Si tratta della “Vergine ed il bambino in trono ed i Santi Giovanni, Bartolomeo Apostolo, Marcello Papa e Zenone Vescovo”; è una composizione dall’aria accademica – l’artista era infatti allievo del maestro veneziano Sante Perandeùa – con un disegno molto elegante e grandioso.

L’altare del Crocifisso

In seguito, dopo aver passato un arco che porta al Museo Cristiano, troviamo l’Altare del Crocifisso, con colonne in marmo greco, sempre realizzato secondo il disegno di Masoni; era originariamente dedicato a San Gerolamo. Fu il pittore Antonio Grimani a dipingere nel 1619 la pala, con il Crocifisso fra i Santi Gregorio Magno, Gerolamo, Carlo Borromeo, Andrea Apostolo e Valentino Prete.

Il pulpito posto davanti all’altare è opera di Matteo Deganutti, artigiano locale vissuto nel XVIII secolo che si specializzò nella creazione di mobili ecclesiastici.

Tra due porte, che portano rispettivamente al cortile dei Canonici e alle sacrestie, vi è un dipinto su seta di Giovanni da Udine del 1536: si tratta di una “Annunciazione”.

La cappella di San Donato

L’ultima cosa che possiamo osservare nella navata destra è la cappella dedicata a San Donato, patrono di Cividale del Friuli dal X secolo (al tempo del Patriarca Federico I).

Si attesta già nel 1911 che all’interno del Duomo era presente una cappella dedicata a San Donato; in seguito al terremoto del 1448, tutto il popolo si adoperò per restaurarla.

Quando si decise di ricostruire il Duomo, la Cappella mantenne il suo posto a fianco dell’abside maggiore, opposta rispetto alla cappella del Santissimo Sacramento (che si trova nella stessa posizione, ma nella navata sinistra). Venne costruito nel 1594 un altare di legno, policromo, ricco di incisioni e dorato, al cui centro si trovava una statua del santo. A metà Settecento lo demolirono, ma l’altare che avrebbe dovuto sostituirlo venne trasportato nella Chiesa di San Pietro ai Volti: perciò la cappella rimase senza pala e senza altare fino al 1932, quando misero la moderna pala del pittore cividalese Luigi Bront.

Questa raffigura San Donato assieme ai compagni di martirio, sospesi sopra Cividale (della quale riconosciamo il Ponte del Diavolo).

Alle pareti della cappella si trovano due tele: l’una di Palma il Giovane, del 1606, con l’Ultima Cena; l’altra di Pomponio Amalteo, del 1546, con l’Annuniciazione, proveniente dal comvento – ora scomparso – delle Suore Domenicane della Cella.