Domina sull’omonima piazza la gotica ma semplice chiesa di San Francesco, che un tempo era anche accompagnata da un convento per i monaci francescani, i quali erano presenti a Cividale del Friuli già nel 1256; il convento venne però soppresso nel 1770 dalla Repubblica Veneta. I lavori per la chiesa e per il convento iniziarono nel 1285, e terminarono prima del 1300. La chiesa ebbe via via un’importanza sempre maggiore all’interno della città, tanto da diventare quasi una succursale del Duomo – questo però fino al 1915.
Durante la prima Guerra Mondiale, infatti, la chiesa di San Francesco fu adibita a magazzino militare, e durante la ritirata da Caporetto venne incendiata perchè i nemici non potessero approfittare di quanto si trovava al suo interno: crollò il tetto, affreschi ed iscrizioni andarono perduti.
I lavori di manutenzione, cominciati subito dopo, furono interrotti a più riprese (ad esempio durante la seconda Guerra Mondiale, che per fortuna non provocò ulteriori danni alla chiesa) e stanno giungendo a conclusione.
L’interno della chiesa di San Francesco
Paradossalmente, è solo grazie all’incendio del ’17 se furono riscoperte le antiche pitture all’interno, che vanno dal 1300 al 1500 – infatti si riconoscono mani e stili diversi, nonostante fossero state ricoperte da vari strati di intonaco e siano visibili solo parti frammentarie; devono esserci state composizioni molto elaborate, vista la grande disponibilità di spazio sulle pareti , interrotte solo da finestre lunghe e strette. Alcuni frammenti fanno anche pensare ad influenze toscane o venete, probabilmente merito proprio di artisti stranieri.
Murato alla parete sinistra del presbiterio c’è un sigillo tombale risalente al 1230: si tratta di una lastra di marmo rosso, lungo il cui bordo è scritto un indovinello:
O . CVR . BIS . BE? . TE . BIA . SVPER . ABIT . TVA . NON . HIS
Questo è stato interpretato come un monito: “O (SVPER)BE, CVR (SUPER)BIS? (SVPER)BIA TVA HIC NON TE (SVPER)ABIT.” “O superbo, perchè insuperbisci? La tua superbia qui non ti sopravviverà.”
L’altare, detto “dei morti”, è di stile veneziano del 1700.
L’esterno della chiesa di San Francesco
La facciata è stata restaurata più volte, e oggi si presenta piuttosto semplice: un pentagono nudo costruito in pietra locale. Al centro domina un enorme rosone che al centro comprende un frammento di vetrata trecentesca, composto di vetri colorati, rappresentante l’ascensione del Signore.
Si ipotizza che la porta, di stile romanico, sia appartenuta ad un altro edificio, a causa delle differenze stilistiche rispetto al resto della chiesa, originariamente era sovrastata da una specie di tettoia, andata perduta.
Tutta la parte inferiore della facciata era un tempo ricoperta da affreschi, dei quali si scorge ancora qualche traccia ma che altrimenti non sono più visibili. Il campanile, anch’esso romanico e più volte restaurato, si ammira meglio dal Ponte del Diavolo che dalla piazza.