Nel cuore delle Prealpi Carniche, ad oltre 500 metri sul livello del mare, si trova un luogo dalla natura spettacolare e dalla storia millenaria: si tratta delle Grotte di Pradis e dell’Orrido omonimo sottostante.
Ambiente carsico di rara bellezza sotto il profilo paesaggistico, al contempo questo costituisce un luogo importantissimo dal punto di vista archeologico: qui sono state rinvenute, e tuttora si conservano, preziose tracce di epoca paleolitica testimonianti il passaggio dell’uomo di Neanderthal e dell’Homo Sapiens.
Vi abbiamo incuriosito abbastanza? Leggete allora questa breve presentazione delle Grotte di Pradis e iniziate a pianificare la vostra visita: non ve ne pentirete!
Il paesaggio mozzafiato: le Grotte e l’Orrido di Pradis
Come si è detto, le Grotte di Pradis sono un complesso di cavità carsiche di diversa dimensione e profondità, situate su più livelli lungo una forra scavata dal Torrente Cosa nella roccia calcarea del Cretacico superiore, in un processo che continua da migliaia di anni secondo il fenomeno chimico denominato carsismo, che mantiene questi luoghi in uno stato di continua evoluzione.
La discesa all’Orrido, che avviene attraverso una scalinata realizzata negli anni Sessanta, permette di indagare ancora meglio la potenza erosiva delle acque piovane e correnti sulla roccia: con cascate, archi naturali, grotte e cavità, il paesaggio che vi si pone davanti si configura come un vero e proprio manuale di geologia a cielo aperto. In fondo all’Orrido, ci si troverà di fronte un crocefisso del Maestro Gatto di Treviso. In tempi più recenti è stato anche aperto un percorso ad anello sovrastante l’Orrido, una passeggiata di circa 10 minuti che, attraversando il Cosa, offre ai visitatori una prospettiva inedita sulla forra e l’intero paesaggio circostante.
Il sito, infine, è anche un luogo di culto dedicato alla Madonna, alla quale è dedicata la grotta che ospita la cosiddetta Madonnina delle Grotte, una scultura bronzea realizzata dallo scultore Costantini di Assisi. Prima grotta valorizzata a livello turistico nel 1965, questa è dagli anni Sessanta, grazie alla sua caratterizzazione sacra, Tempio Nazionale dello Speleologo e vi si celebra ogni anno la messa natalizia.
Le testimonianze archeologiche delle Grotte di Pradis
Le ricerche archeologiche iniziarono negli anni Sessanta, grazie alla volontà del parroco del paese di creare un accesso agevole per raggiungere la forra del torrente Cosa. In tale occasione si ebbero i primi rinvenimenti, fin da subito riconosciuti di grande importanza.
Le scoperte, eccezionali per la qualità e la quantità dei reperti rinvenuti, portarono all’apertura graduale delle Grotte di Pradis ai turisti, all’istituzione del Museo della Grotta nel 2001 e all’inizio di una serie di studi tuttora in corso a cura dell’università di Ferrara. Le attività promosse dagli studiosi permettono, attraverso annuali laboratori di ricerca, di conoscere sempre meglio un sito tanto prezioso per la comprensione del nostro passato più remoto.
Grazie agli studi condotti è stato possibile individuare, nelle due grandi cavità carsiche che accolgono il visitatore all’ingresso dell’Orrido, ben due fasi di presenza dell’uomo preistorico. La più recente, relativa al Paleolitico Superiore, attesta l’occupazione del territorio (e in particolare della Grotta del Clusantin) da parte di gruppi di cacciatori-raccoglitori epigravettiani di 14.000 anni fa. In questo strato sono stati rinvenuti numerosi reperti litici e faunistici, tra i quali spiccano resti di marmotte con segno di spellamento e trattamento delle carni: sulla base di queste testimonianze, unite al ritrovamento di strumenti specifici adatti a tal tipo di preda, è stato possibile identificare questa grotta come un sito di caccia specializzata alla marmotta per ottenere sia cibo che pellicce. Dal 2010 la grotta e la dolina antistante sono la sede delle Giornate della preistoria, un appuntamento annuale con laboratori didattici e seminari adatto sia per bambini che per adulti.
La fase più antica, le cui evidenze archeologiche sono state trovate nella Grotta del Rio Secco, è risalente al Paleolitico Medio (300.000 – 40.000 anni fa), ed ha restituito degli utensili caratteristici dell’uomo di Neanderthal. Nella grotta si sono trovate, più precisamente, testimonianze degli ultimi Neanderthal del nord-est d’Italia, con una datazione compresa tra i 49 e i 42 mila anni fa. Queste hanno permesso di documentare con certezza l’uccisione e il consumo dell’orso da parte di questi nostri progenitori e, soprattutto, il possesso di capacità cognitive e di astrazione degli ultimi Neanderthal grazie al rinvenimento di un artiglio d’aquila con tracce della sua rimozione per scopi ornamentali. La grotta, inoltre, fu occupata anche durante il Paleolitico Superiore, e ha restituito uno strato gravettiano (risalente a 33-31 mila anni dal presente) che costituisce la datazione Sapiens più antica dell’intera area nord-orientale d’Italia.
I preziosi reperti archeologici raccolti durante le numerose campagne di scavo sono nella maggior parte conservati nel Museo della Grotta. Aperto nella forma attuale nel 2001 ereditando la raccolta già allestita nel 1969 presso l’ex scuola elementare della frazione, il museo è ora collocato nelle immediate vicinanze delle Grotte di Pradis, e ne presenta l’affascinante universo dal punto di vista della sua frequentazione, sia animale che umana. In esso sono rappresentate tracce archeologiche preistoriche, dell’età del bronzo, sino all’età romana, e comprende anche una sezione dedicata a fossili e minerali. Tra le attrazioni principali del museo c’è uno scheletro quasi intatto dell’orso delle caverne (Ursus speleus), accompagnato da una sua ricostruzione in pelo.
Tra il paesaggio mozzafiato, le suggestive grotte e gli interessanti reperti del museo, con la visita alle Grotte di Pradis potrete immergervi in un ambiente unico per conformazione geologica e rilevanza storica, adatto a tutte le fasce d’età, che non potrà lasciarvi insoddisfatti.
Informazioni utili: Biglietto e orari
Biglietto d’ingresso
3,50 € adulti e ragazzi d’età superiore ai 14 anni
2,00 € bambini tra i 6 e i 14 anni e gruppi composti da più di 10 persone
gratuito per bambini al di sotto dei 6 anni, portatori di handicap e residenti di Clauzetto
Periodo di apertura
tra aprile e ottobre, i giorni esatti vanno controllati sul sito http://grottedipradis.it
In caso di cattivo tempo, le Grotte non vengono aperte al pubblico
Museo della Grotta di Pradis
Biglietto d’ingresso
2,50 € adulti e ragazzi d’età superiore ai 14 anni
1,50 € bambini tra i 6 e i 14 anni e gruppi composti da più di 10 persone
gratuito per bambini al di sotto dei 6 anni, portatori di handicap e residenti di Clauzetto
Con il biglietto fatto in giornata presso le Grotte di Pradis si ha diritto a uno sconto sul biglietto del museo.
Un bon resto à Clauzetto: “Ai Mulinars”.