Il Brovadâr di Moggio Udinese: la sapiente tradizione di antichi sapori

brovadâr
Il brovadâr di Moggio Udinese

Il Brovadâr di Moggio Udinese rappresenta una delle poche rarità della coltivazione tradizionale, si tratta di un prodotto ottenuto dalla lavorazione delle rape insieme alle foglie. Il nome puramente dialettale sta a indicare una “piccola rapa”. La particolarità di questo prodotto è dovuta alla coltivazione che viene svolta in un epoca tardiva.

Infatti, la rapa viene piantata quando l’aria afosa dell’estate sembra lasciare il passo a quella tiepida dell’autunno. Il raccolto viene eseguito dopo circa 40 giorni, che cadono nella fine del mese di ottobre, prima della celebrazione del giorno di tutti i Santi. La coltivazione di questa particolare rapa è legata al territorio del Moggio Udinese. Infatti, la semina copre tutta la Val Aupa, prima che il gelo faccia il suo ingresso.

Brovadâr di Moggio Udinese: dalla storia alla preparazione

Sostanzialmente, si tratta di una coltivazione antica, nata nel Comune di Moggio Udinese. Si pensa, possa risalire al 1963, come si evince dal libro Mangiar friulano del celebre Perusini Antonini G. che trascrisse la classica ricetta della Mignestre di Brovadâr.
Le fasi di creazione legate al Brovadâr sono: semina, raccolta, lavorazione. In breve, la rapa bianca prima viene seminata, segue la raccolta, infine la lavorazione del prodotto.

La rapa una volta raccolta viene lavata accuratamente, poi sbollentata. Una volta fredda viene disposta in contenitori o mastelli di legno in strati con un fondo di foglie di verza, volendo si può aggiungere del sale marino grosso nel processo di stratificazione. Trascorsi un paio di giorni si somministra dell’acqua, del sale e dello zucchero per incentivare il processo di fermentazione, lasciando sommerse le rape.

La durata di tempo necessario alla fermentazione del prodotto oscilla in virtù della data di trasformazione della rapa, quale:

  • 40 giorni nel caso in cui la trasformazione del prodotto si riferisca al mese di settembre;
  • 55 giorni nel caso in cui la trasformazione del prodotto si riferisca al periodo che va da ottobre a gennaio.

Il Brovadâr dove trovarlo? Perché è così buono?

Apparentemente questo prodotto può sembrare una delle classiche conserve utilizzate dalle casalinghe, in realtà viene utilizzato nei piatti unici locali in molti ristoranti presenti a Moggio. In cucina la sua versatilità è molto apprezzata, può essere utilizzato per preparare il delizioso minestrone di Moggio, o viceversa accompagnato come contorno nei piatti di carne o semplicemente nelle insalate.

La ricetta che vi proponiamo su questo prodotto è gradevolmente delicata, arriva direttamente da una lettrice del posto, si tratta della tradizionale Minestra di Brovadâr.

INGREDIENTI:

  • Brovadâr
  • fagioli
  • lardo
  • aglio
  • carne di maiale

SVOLGIMENTO:

Pestate il Brovadâr ricavandone un battuto, a parte cuocete i fagioli. Appena risulteranno cotti li aggiungerete in modo delicato al Brovadâr insieme al lardo e alla carne di maiale . Fatto questo non vi resta che far cuocere la minestra per circa un’ora.

Il risultato finale sarà un piatto eccezionalmente buono, assolutamente genuino.

Vi abbiamo preannunciato la rarità di questo prodotto? Si, a confermare l’importanza della rapa, una festa in suo onore organizzata nella prima decade di dicembre. Il Brovadâr è stato sapientemente rivalutato negli anni dalla Pro Loco e dall’Ente parco delle Prealpi Giulie.

A questo punto, non possiamo che consigliarvi di toccare con mano tutte le innumerevoli bellezze che il Friuli Venezia Giulia offre. Lasciatevi tentare dal mercatino di Natale di Moggio Udinese sia per lo spettacoloso calorose che offre, sia per degustare i prodotti tipici locali tra cui la deliziosa Brovadâr.

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