La galleria del Bretto

galleria del Bretto, Tarvisio
galleria del Bretto

Il paesino di Cave del Predil è noto per il giacimento di piombo e zinco del Monte Re. Per chi passa in questa zona è visibile sia lo squarcio della montagna, che evidenzia le attività di cava del passato, sia l’ingresso alla miniera che è diventata un ecomuseo e rappresenta un’attrattiva turistica.

Il monte è attraversato da numerose gallerie, le più antiche risalgono addirittura all’epoca pre-romana: sono alte più di un metro e larghe 30-40 centimetri. È stato ipotizzato che vi lavorassero all’interno dei nani addestrati all’estrazione del materiale minerario, dato il ritrovamento di piccoli scheletri con accanto gli arnesi primitivi usati per lo scavo.

Molte gallerie sono state scavate a più livelli. Tuttavia una di queste, la cosiddetta galleria del Bretto ha una rilevanza politico-geografica perchè collega il paese di Cave con il paese di Bretto e risale all’epoca in cui esso si trovava su territorio Italiano.

Lo spostamento del confine sul passo del Perdil ha fatto si che nel secondo dopoguerra quell’ingresso si trovasse sul suolo Jugoslavo. Spesso, quando il valico del Predil era impraticabile per la neve, il tunnel sotterraneo di Pretto veniva attivato dalla Guardia di Finanza per consentire ai minatori sloveni di arrivare in miniera.

Durante la prima guerra mondiale questo stesso valico è stato usato con finalità tattiche. Infatti mentre i soldati italiani erano appositi su Sella Nevea, l’esercito austriaco utilizzava il passaggio di Pretto, riparato dai bombardamenti, per trasportare le truppe e gli armamenti dal fronte carsico a quello carnico.

Sembra che questa via sia stata preziosa quando dagli alti comandi venne deciso di rinforzare le file Austro-Ungariche in visita della XII battaglia sull’Isonzo culminata con la sconfitta di Caporetto del 1917.

L’occupazione della galleria da parte degli Asburgici consentì loro di costruire anche una linea ferroviaria che facilitò il transito di circa 500.000 soldati.

In origine questo tunnel sotterraneo serviva alla miniera come canale scolmatore per convogliare verso il torrente Coritenza le acque sollevate con pompe dai livelli più bassi.

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