Il Cimitero degli Eroi ad Aquileia: storia e storie della Grande Guerra

cimitero degli eroi
Il Cimitero degli eroi (dietro alla Basilica di Aquileia)

Ci sono luoghi in cui tutti sembriamo provare le medesime emozioni, luoghi che trasmettono al cuore emozioni forti e sincere. Il Cimitero degli Eroi ad Aquileia è un omaggio ai tanti ragazzi e uomini caduti per la Patria durante la Prima Guerra Mondiale.

Collocato alle spalle della Basilica, rappresenta un luogo ricco di storia da conoscere e di storie da raccontare, un punto di raccoglimento per chiunque giunga in visita a Piazza Capitolo. Da qui, all’indomani del conflitto, partì la salma del Milite Ignoto, oggi vegliata presso l’Altare della Patria a Roma.

Le origini del Cimitero degli Eroi: le battaglie al confine

Il Carso e tutta la zona di confine del nord-est italiano fu sanguinoso teatro delle battaglie della Grande Guerra. In Friuli Venezia Giulia si avverte ancora forte l’eco di tanto sacrificio, e il Cimitero degli Eroi di Aquileia è uno di quei luoghi in grado di far comprendere quanto sconvolgenti dovessero essere quegli eventi, e quanto alti i valori che mossero i nostri soldati al fronte.

Fu il parroco don Celso Costantini, agli albori della Grande Guerra, a rendersi conto che le prime sepolture dei soldati caduti avvenivano in modo disordinato e non all’altezza del rispetto che imponevano le circostanze.

Il canonico ebbe, dunque, cura di organizzare un piano ordinato di sepolture, facendo arrivare fiori dalle città vicine e croci artistiche in ferro battuto da Udine, mentre piante e ornamenti furono donati dal comune di Firenze.

Nacque così un luogo di memoria, immortalato nelle parole di Gabriele D’Annunzio, che qui combatté valorosamente: “O Aquileia, donna di tristezza, sovrana di dolore, tu serbi le primizie della forza nei tumuli di zolle, all’ombra dei cipressi pensierosi”.

I monumenti in ricordo dei caduti

Oggi il Cimitero degli Eroi si presenta come un’ordinata serie di vialetti, una sequenza di croci accompagnata da monumenti di pregio artistico e di grande rilievo storico ed emotivo.

Di grande impatto, in particolare, due pregevoli opere dalla vibrante forza espressiva: la scultura in pietra “Il Sacrificio”, che raffigura il Cristo in croce che consola due fanti, e l’Angelo della Carità, statua bronzea che rappresenta una figura femminile nell’atto di sostenere un soldato morente.

Un cenno a parte merita il sepolcro dei Dieci Militi Ignoti, sormontato da un grande arco in pietra, rivolto verso il Carso.

La storia del Milite Ignoto, da Aquileia a Roma

Le salme dei dieci militi ignoti sepolti ad Aquileia erano in principio undici, e provenivano da undici diversi fronti di guerra. Si decise che tra di esse dovesse essere scelta la salma del soldato da trasferire a Roma, per essere tumulata all’Altare della Patria. In tal modo, si sarebbe reso il più sommo onore a tutti i caduti nella Grande Guerra, come segno di rispetto per tutte le famiglie che avevano donato i propri figli alla causa.

Questo gesto fu oggetto di apposite decisioni parlamentari, per sedare le polemiche nate in ambito politico e militare in seguito alle sconfitte subite in battaglia, e per restituire la dovuta dignità, rispetto e memoria eterna a tutti i caduti.

A scegliere la salma del Milite Ignoto da trasferire a Roma fu la madre di guerra Maria Bergamas, il cui figlio non fece mai ritorno dal fronte. Anche le spoglie di questa donna riposano, oggi, al Cimitero degli Eroi, in omaggio a tutte le madri di guerra.

Un luogo di raccoglimento e di memoria storica

La millenaria storia di Aquileia, antico avamposto dell’impero romano e poi terra di conquista austriaca, fino al suo ritorno all’Italia dopo la Grande Guerra, è colma di emozioni e di racconti che in qualche modo accomunano tutti gli italiani.

Una visita alla Basilica di Aquileia è anche l’occasione di scoprire le storie e l’importanza del Cimitero degli Eroi, qui, dove “il sacrificio arde fra l’Alpe e il mare”.

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