Leggende sul Ponte del Diavolo

leggende sul Ponte del Diavolo di Cividale
leggende sul Ponte del Diavolo di Cividale

Le leggende sul Ponte del Diavolo sono tante, non sorprendentemente: il punto migliore da cui guardare questo capolavoro e meravigliarsi dell’impresa è il “Belvedere sul Natisone”, un balcone antistante alla Chiesa di San Martino, che si affaccia proprio sul fiume.

Cosa accomuna tutte le leggende sul Ponte del Diavolo

Ciò che accomuna tutte le leggende, oltre alla presenza del diavolo, è il problema principale, ovvero il fatto di non riuscire a costruire un ponte che colleghi le due sponde senza che questo crolli; anzi, secondo alcuni, la natura stessa era contraria al fatto che qualcuno cercasse di compiere quest’impresa, tanto che ogni volta che si completava la costruzione, arrivava qualche disgrazia (come inondazioni, tempeste, venti fortissimi) che subito mandavano in polvere le fatiche degli operai.

Allora, secondo qualcuno, la gente decise proprio di rivolgersi al diavolo, non sapendo cos’altro si potesse fare; altri dicono che il diavolo comparve interpellato; altri ancora che non comparve il diavolo in persona, bensì sua madre. Fatto sta che, tempo una notte, il ponte era bell’e costruito, ma per l’accordo che era stato preso, ora la prima anima che fosse passata sul ponte sarebbe appartenuta al diavolo.

Nessuno voleva passare, ovviamente; allora i Cividalesi mandarono sul ponte un gatto (o un cane oppure anche un topo, a seconda delle varianti); al che il diavolo si arrabbiò tantissimo, ma non poté farci niente.

Una leggenda particolare tra le tante leggende

C’è però una leggenda che si differenzia un po’ dalle altre; questa si può trovare all’interno di “Terre di Cividale e dell’Abbazia di Rosazzo”, edizioni Chiandretti. Si tratta di una raccolta di miti, fiabe e leggende sulla storia popolare friulana.

La vera storia del Ponte del Diavolo non è quella del cane, come viene raccontata da molta gente…

In realtà, tutte le volte che i Cividalesi intraprendevano la costruzione del ponte, capitava un nubifragio che distruggeva tutto.

Fu così che i maggiorenti del clero di Cividale si accordarono per chiedere al Diavolo che posasse nel Natisone un grande masso.

Collocato che ebbe il macigno… su di esso fu costruito il ponte. Ma poi il Diavolo disse:

– Ora mi dovrete dare un’anima! -.

Allora i preti, astutamente, si misero d’accordo con un tale che, per tre giorni, non fece che mangiare fagioli. Venuto il momento, lo fecero accomodare su una sedia che aveva un foro al centro del sedile.

– Eccoti l’anima di questo cristiano! -.

Il Diavolo accettò, stupidamente, di andare sotto la sedia a ricevere l’anima e, a quel punto, fu investito da un’enorme scoreggia che lo fece allontanare, umiliato e infuriato, minacciando:

– Ora vi sistemo io… e voi ogni anno mi darete un’anima! -.

Ecco perché capita spesso che, da quel punto, qualcuno si getti nel Natisone… Speriamo che non si ripeta più, ma questa si è finora rivelata una tragica verità che mette i brividi…

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