Il Castello di Gorizia e il suo borgo medievale

Castello di Gorizia
Castello di Gorizia

Il castello è il simbolo di Gorizia e la sua storia determina la stessa evoluzione della città  che si è andata sviluppando ai piedi del colle, su cui si erge il maniero.

La struttura massiccia e possente ha le sue origini già nel XI secolo. Ma è con Mainardo III che la costruzione si amplia e si abbellisce. Al suo interno, in un ampia corte, ha sede il Palazzo dei Conti (XIII secolo) che rappresenta la parte più antica del Castello.

Qui si può ammirare una ricostruzione della mensa e della cucina, con utensili e suppellettili, per consentire al visitatore di rappresentarsi un’immagine dell’infaticabile lavoro che doveva essere sostenuto dai cuochi, per accontentare i palati ricercati del Conte e dei suoi ospiti.

In epoca medievale la caccia era uno dei passatempi preferiti della corte che amava trascorrere a tavola parecchio tempo, allietata da portate abbondanti e raffinate che includevano anche la cacciagione ed erano annaffiate dai buoni vini della zona.

Accanto al palazzo nobiliare si possono vedere le tracce di una torre abbattuta durante la metà del XVI secolo e non ricostruita perché ritenuta un bersaglio troppo facile per i nemici, visto che nelle guerre dell’epoca erano in uso le armi da fuoco.

Interessante è una visita al Palazzo degli Stati Provinciali (XV secolo) da cui si amministrava la città. Qui sono aperti al pubblico il Salone delle Riunioni, la Sala del Conte, quella della Musica , la Sala delle Armi, con buone riproduzioni di spade e lance, e la Sala delle Torture.

La vita di corte includeva il rito religioso e degna del Castello è la Cappella affrescata con opere della scuola di Giovanni da Pordenone. All’epoca del dominio della Serenissima  appartiene il Palazzetto Veneto (XVI e XVII secolo) ed il loggiato.

Per godere di una vista magnifica sulla pianura bisogno uscire sulla balconata che un tempo era adibita al giro di ronda.

Purtroppo i bombardamenti della prima guerra mondiale hanno recato importanti danni al Castello di Gorizia che è stato restaurato quasi completamente negli anni 30 del ‘900.

Nei quatro secoli di denominazione degli Asburgo (1500-1918) il Castello si era trasformato in caserma e carcere, ma il suo magnifico ruolo di punto di riferimento per il territorio è legato alle vicende della contea.

È nell’epoca medievale che nasce la leggenda Contessa Caterina, morta assassinata  per colpa della sua avarizia, che in vita girava per il maniero accompagnata dai suoi sette alani, e successivamente nelle notti gira ancora nelle sue stanze, come fantasma senza pace.

Intorno al castello c’è il borgo medievale, in cui potevano risiedere solo i sudditi fedelissimi al signore feudatario.

Vi si accede attraverso la porta Leopoldina (1660) eretta in onore di una visita a Gorizia dell’imperatore Leopoldo.

Entro le mura c’è casa Rassaver (1475) che rappresenta già nella facciata una miscellanea di stili, fedeli alle varie epoche e ai rifacimenti coevi: Gotico, Veneziano, Barocco.

Casa Dornberg e casa Tasso sono di stile cinquecentesco e vengono adibite a museo. I piani espositivi sono dedicati al museo della Grande Guerra (1915-1918) e al museo Archeologico con reperti del territorio fin dall’epoca preistorica. C’è poi il museo della Moda e delle Arti Applicate sito anche nel seminterrato della casa Formentini, edificata sempre nel borgo medievale.

Uno spazio viene dedicato ai merletti introdotti nella zona dalle suore Orsoline, un’altro alla pinacoteca che raccoglie opere di artisti del territorio, tra cui spicca Giuseppe Tominz, ritrattista della borghesia ottocentesca.

Un’altro grande autore presente è Sebastiano Ricci, ottimo rappresentante della pittura del ‘700.

Lungo la salita si vede la chiesa di Santi Spirito, altro interessane esempio di miscellanea di stili, Veneto e Germanico, costruita in origine tra il IV e V secolo e restaurata nel 1988.

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