Tra tessere e colori: alla scoperta dei mosaici di Sequals

mosaici di sequals
Mosaico della mano del pugile Primo Carnera

Il paese di Sequals è conosciuto internazionalmente, oltre che per essere il luogo natale di Primo Carnera, per la sua tradizione del terrazzo e del mosaico. Un patrimonio, questo, che è stato recentemente riscoperto dal punto di vista turistico grazie al progetto Mosaico che racconta affidato dalla Comunità Montana del Friuli Occidentale all’Ecomuseo Lis Anagnis, che ne ha sviluppato un percorso tematico di valorizzazione.

Percorrendo le vie del paese sarà dunque possibile ammirare i principali mosaici di Sequals, una serie di opere che documentano la vitalità dell’arte musiva locale tra l’Ottocento e i primi anni Duemila.

I mosaici di Sequals: un percorso

Nel raccolto paese di Sequals i mosaici sono un patrimonio diffuso, che trova spazio sia in edifici pubblici che in quelli privati, sia nelle chiese che in monumenti. Passeggiando per le sue strade, le opere principali che potrete ammirare sono:

  1. Il mosaico del Monumento ai Caduti: al centro di piazza Pellarin, il monumento fu realizzato nel 1925 su disegno di Egidio Carnera per commemorare i caduti della prima guerra mondiale. Dallo stile architettonico rigoroso ed essenziale, negli spazi compresi tra i nudi blocchi di pietra presenta delle immagini figurative a mosaico alludenti al tema del sacrificio e dell’amore per la patria: due mani che reggono delle spade ardenti accompagnate dall’iscrizione “pro patria”, una soldato dalla testa fasciata rappresentante il “sacrificium” e una donna anziana col capo velato, personificazione della “materna pietas”.
  2. Il mosaico della Fontana dei pesci: sempre in piazza Pellarin, la fontana fu realizzata come opera decorativa in occasione del rinnovo della piazza stessa. Il mosaico che le dà il nome rappresenta, su più registri, soggetti naturalistici derivati dal mondo acquatico: coralli, pesci, meduse, stelle marine. I colori, brillanti e accostati armonicamente tra loro, sono quelli tipici dell’art nuveau e dell’art deco.
  3. Il mosaico della Sede SOMSI di Sequals: affacciata su piazza Pellarin, la sede della Società Operaia di Mutuo Soccorso presenta, nel coronamento sommitale al centro della facciata, un mosaico a fondo oro realizzato da artigiani locali con la scritta “Società operaia di M. S.”.
  4. I mosaici della Casa natale di Gian Domenico Facchina: prospiciente anch’esso piazza Pellarin, l’edificio ha una facciata caratterizzata da numerosi riquadri a mosaico realizzati dallo stesso Facchina (1826 – 1904), pioniere del mosaico moderno e restauratore. I brani hanno colori sgargianti e un rigoroso disegno alla base. Al centro, sopra la porta d’ingresso, si trova un tondo con rappresentata su fondo oro la dea Minerva, emblema delle arti decorative, mentre nei riquadri sovrastanti le quattro finestre del primo piano sono raffigurate delle nature morte attinenti all’arte del mosaico: si possono qui riconoscere, infatti, numerosi strumenti propri del mestiere del mosaicista (paste vitree e smalti, bozzetti e disegni preparatori, tavolozze, cazzuole, squadre, compassi…).
  5. I mosaici dell’Ufficio del Comune di Sequals: sul lato opposto della piazza e leggermente più arretrato, l’edificio è ornato da motivi decorativi ispirati alle facciate e ai pavimenti del Palazzo del Trocadero di Parigi, distrutto nel 1937. Si tratta prevalentemente di fasce ornamentali di stampo geometrico o floreale, composte da Gian Domenico Facchina.
  6. I mosaici della Chiesa Parrocchiale di Sant’Andrea: si tratta della chiesa principale di Sequals, nella quale hanno lavorato numerosi mosaicisti. Uno di questi è Pietro Pellarin, che vi ha raffigurato agli inizi del Novecento (1914) una “Addolorata” e un “Cristo coronato di spine”, copie musive di soggetti tratti dal pittore Guido Reni. Un secondo artista che ha operato nella chiesa è Gino Avon, rappresentando le stazioni della Via Crucis su fondo oro. Il pavimento del coro è opera del Facchina, con fasce di motivi ornamentali a nastri, cerchi e nodi che si ispirano a mosaici romani e paleocristiani. Infine, nel catino absidale si trova una “Annunciazione”, realizzata nel 2004 da Sergio Pastorutti e Elisabetta Carubia sotto la regia di Rino Pastorutti, artista contemporaneo che si formò e successivamente insegnò nella Scuola Mosaicisti del Friuli di Spilimbergo.
  7. Il mosaico del Capitello della “Madonna del buon riposo”: costituito da una piccola edicola dedicata alla Vergine, il capitello fu costruito da Vincenzo Tossut nel luogo dove sorgeva un’ancona e una fontana. Il mosaico è stato realizzato da Valentino Cristofoli, e rappresenta Maria sullo sfondo di un cielo stellato, con in braccio il Bambin Gesù addormentato.
  8. Il mosaico della Scuola dell’Infanzia Alice Pellarin: situato nei pressi dell’incrocio tra via Odorico e via S. Giovanni, l’edificio fu donato alla comunità dal mosaicista Pellarin e dedicato alla di lui figlia Alice. Al centro della facciata, nel coronamento curvilineo, è rappresentata a mezzo busto Alice Pellarin per opera del mosaicista Andrea Crovato.
  9. I mosaici del Cimitero: il mosaico è una tecnica che frequentemente è stata scelta per realizzare icone e lapidi dei cimiteri, poiché attraverso la rappresentazione di figure sacre ed immagini allegoriche è considerata in grado di ricreare una dimensione di pace e beatitudine ultraterrena. Nel cimitero di Sequals sono numerosi gli esempi, sia con immagini figurative (Cristo, la Vergine, la Pietà, Dio Padre) sia simboliche (croci, palme, eccetera).
  10. I mosaici di via Papa Giovanni XXIII: lungo questa via, si possono ammirare numerose opere musive, tra cui particolarmente suggestivo per il clima evocato è il riquadro dedicato “al migrant”, ossia ai mosaicisti che dovettero andarsene dalla loro terra, ma che in questo modo ebbero l’occasione di diffondere la tradizione del terrazzo e del mosaico della pedemontana in tutta Europa e nel mondo.
  11. Il mosaico della Fontana delle rane: costruita nel 1936 in via Facchina, questa fontana fungeva da abbeveratoio per gli animali e da ristoro per la popolazione. Essa è d’impianto quadrato, con una cornice pavimentale a mosaico che delimita esternamente la vasca dell’acqua. Nel 2001 la fontana, che prende il suo nome dalla rana posta come coronamento sommitale dell’opera, è stata restaurata dalla Comunità e “Dai Amicus dal Borc da le’ranes”.
  12. Il mosaico di Primo Carnera: sulla facciata di un’abitazione che fa angolo con via Ellero, nel 2006 è stato realizzato da Piergiorgio Patrizio un mosaico rappresentante il campione di pugilato Primo Carnera, in occasione del centenario dalla sua nascita.
  13. I mosaici del Municipio Palazzo Domini: l’edificio fu costruito nel 1750 dal conte Pietro Domini, e attualmente l’ala principale è adibita a sede del municipio. Sopra il portale d’ingresso si trova, infatti, la scritta “Municipio” a mosaico in tessere rosse e oro, mentre al fianco è rappresentato uno stemma del comune.
  14. Il mosaico della Chiesetta dei Ss. Pietro e Paolo: la chiesetta, ubicata in via Mazzini, ha l’altare ornato con un’icona a mosaico del santo titolare Pietro, riconoscibile dalle chiavi che regge in mano. La figura è collocata all’interno di un arco trilobato e, per l’impostazione severa e il fondo oro, si richiama all’arte musiva bizantina.
  15. I mosaici di Villa Carnera: edificio fatto costruire dal celebre pugile Primo Carnera negli anni Trenta, la villa è ricca di dettagli eseguiti a mosaico probabilmente messi in opera dal padre di Primo, esperto mosaicista e terrazziere. Tra iscrizioni musive e fasce ornamentali, nella decorazione è possibile trovare anche la mano del pugile, simbolo della straordinaria potenza del Gigante di Sequals.

Coloratissimi, vivaci, fantasiosi: i mosaici di Sequals sono un patrimonio tutto da scoprire, testimonianza tuttora viva di una lunga tradizione artigiana che, oggi come un tempo, è in grado di incuriosire ed emozionare.

La guida completa di “Mosaico…che racconta” (2007) è scaricabile gratuitamente al seguente indirizzo: (file pdf) Mosaico che racconta

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