Dichiarato monumento nazionale nel 1923 e oggi diventato sede di eventi culturali, il Forte di Osoppo è una meta turistica irrinunciabile del Friuli Venezia Giulia, sia per la sua importanza storica e strategica in eventi bellici centrali tra il Cinquecento e il primo Novecento, sia per il fantastico panorama sul Tagliamento che vi si può godere.
Nel caso vi troviate in zona o stiate progettando una visita alla scoperta della provincia di Udine, non potrete perdervi una visita al Forte di Osoppo. Perché? Leggete questo articolo e lo scoprirete!
Prima della fortezza veneta: la storia del Colle di Osoppo dalla preistoria al Medioevo
Il colle su cui è stato costruito il Forte di Osoppo, sopraelevato rispetto alla piana circostante, è stato sempre il punto cardine del sistema difensivo del territorio contro gli invasori. Ma esso ha una storia ben più antica di quella dell’insediamento umano.
Dal punto di vista geopaleontologico, il colle è particolarmente interessante perché vi sono state reperite delle impronte fossili di mammiferi risalenti a circa 4 milioni di anni fa (nel periodo detto Pliocene), una vera e propria rarità a livello mondiale. Le orme, che furono impresse su uno strato di sabbia fine deposto in un piccolo canale ghiaioso poco profondo, sono state scoperte nel 1994 in seguito ai lavori per la sistemazione della Fortezza e sono da riferire a degli antenati di odierni cavalli, a un bovide (forse un’antilope) e a un piccolo rinoceronte.
Inoltre alla base del Colle di Osoppo, nelle vicinanze della chiesa, sono stati rinvenuti molluschi e altri fossili di ambiente marino salmastro e pollini di una vegetazione di clima subtropicale. La zona si trova infatti sulla cosiddetta “placca Adriatica”, che milioni di anni fa si trovava a una latitudine subtropicale.
Per la conformazione del colle e la sua posizione, esso fu utilizzato già in epoca protostorica come sede di un insediamento. In epoca preromana e romana il territorio di Osoppo si trovava in una posizione strategica di indubbio interesse, trovandosi vicino al passaggio di assi viari importanti quali la Aquileia-Norico e la Concordia-Norico, ed esisteva inoltre un guado sul Tagliamento. Sono stati rinvenuti nell’area oggetti d’uso quotidiano come anfore e monete: le prime dimostrano come la zona fu raggiunta dai commerci romani sin dal II secolo a.C., mentre le seconde i contatti con la cultura venetica. Nella sacrestia dell’ex pieve di San Pietro sono inoltre emersi ambienti residenziali del II-I secolo a.C..
Risalenti all’epoca romana sono anche alcuni lacerti di pavimentazioni in opus signinum e cocciopesto, oltre che un’area sepolcrale collocata verso valle, nella quale si sono rinvenuti frammenti di steli, are e decorazioni per monumenti funerari.
Secondo le testimonianze archeologiche il colle era insediato anche nell’alto medioevo: sono infatti stati individuati resti di edifici del V secolo e tombe dei secoli VI e VII. Di tale presenza ci sono inoltre delle fonti letterarie: in particolare sappiamo da Paolo Diacono che nel 610 gli Avari, vinta la resistenza del duca Gisulfo, assediarono la rocca.
L’insediamento fortificato fu in seguito devastato dagli Ungari nel 902 e, più di un secolo dopo (1094), il castello fu donato all’Abbazia di Sesto. Dell’assetto insediativo del colle durante il pieno Medioevo, tuttavia, si hanno prevalentemente fonti documentarie a fronte di esigui ritrovamenti sul territorio.
Nel tardo Medioevo il castello fu dapprima concesso in feudo a Cono d’Osoppo dal patriarca Gregorio di Montelongo (1255) e poi nel 1328, per volere del patriarca Pagano della Torre, passò a Federico di Savorgnano.
Dal “Castel Novo” di Gerolamo Savorgnan alla Grande Guerra
Il periodo più noto della vita della Fortezza di Osoppo inizia senza dubbio con il dominio veneziano, quando la fortezza divenne un punto nevralgico di difesa dello stato di terra. È passato alla storia l’assedio del 1514 nel contesto della guerra della Lega di Cambrai, durante il quale Gerolamo Savorgnan difese strenuamente il Friuli e Venezia dalle truppe imperiali di Massimiliano d’Asburgo. Allo stesso Savorgnan si deve la costruzione del cosiddetto Castel Novo, una struttura con funzione abitativa e di ridotto difensivo di cui oggi rimangono dei resti solo del piano seminterrato.
Nei turbolenti anni di Napoleone il forte fu occupato dai francesi e coinvolto nelle successive lotte per il dominio sul Friuli tra la casa d’Asburgo e la Francia. In questo periodo la fortezza fu interessata da importanti interventi di consolidamento e fortificazione che comportarono rimaneggiamenti e cambi di destinazione d’uso di diversi ambienti.
L’edificio ebbe anche una parte nei moti rivoluzionari risorgimentali del marzo 1848, quando Venezia dichiarò guerra all’Austria e rifondò la Repubblica di San Marco. in quell’occasione i friulani riuscirono a far fuggire le guarnizioni imperiali che si trovavano nel forte e a resistere alla controffensiva per quasi sette mesi.
Ulteriori interventi costruttivi furono infine realizzati in epoca italiana (l’area entra a far parte del Regno d’Italia nel 1866), in particolare quando la fortezza fu inserita nel sistema difensivo dell’Alto Tagliamento-Val Fella (1900).
Durante la Grande Guerra il Forte di Osoppo su utilizzato come presidio militare e, dopo la fine delle ostilità, la struttura fu trasformata in una grande caserma, modificandone ancora una volta l’assetto complessivo. Durante la Seconda Guerra Mondiale il forte fu occupato dalle truppe tedesche, fatto che costò all’area una lunga serie di bombardamenti da parte degli anglo-americani di cui il più rovinoso, nel 1944, ne distrusse diversi edifici. Un ultimo crollo avvenne infine con il terremoto del 1976, in occasione del quale rimase danneggiata la settecentesca chiesa di San Pietro. L’edificio, oggetto di recenti lavori per la realizzazione della copertura, non fu mai portato a termine e al suo interno sono stati rinvenuti alcuni resti della pieve originaria.
Oggi la fortezza, dichiarata già nel 1923 Monumento Nazionale, è aperta ai turisti che vogliono riviverne la complessa storia e il ruolo strategico che ha ricoperto in passato. In tale chiave di riscoperta turistica, Forte di Osoppo fa parte dell’itinerario “La strada dei castelli e dei sapori del Friuli Collinare”.
I percorsi di visita
L’ingresso al Forte di Osoppo si effettua attraverso la strada napoleonica, superando le porte di due recinti fortificativi. Nell’area centrale del sito si trova, oltre alla zona ristoro nella “casa del Tamburo”, il Centro Visite, punto informazioni e luogo d’esposizione della mostra permanente sulla storia del forte.
Poiché, come si è detto, la fortezza è una costruzione complessa formata da strati che si susseguono nel tempo, è possibile intraprendere dei percorsi mirati che consentano di approfondire singoli periodi storici e aspetti significativi dell’ambiente in cui l’edificio si trova.
Percorso del Castel Novo
1 Il percorso del Castel Novo si snoda sulle tracce afferenti al periodo veneto, benché spesso modificate anche in modo radicale dagli interventi francesi e italiani. Seguendo questo tracciato si verrà condotti alla scoperta della struttura del Castel Novo di Gerolamo Savorgnan, concepito come una serie di tre cortine murarie a “C” attorno alla corte dove un tempo si trovava la chiesa di Santa Colomba. Proseguendo s’incontra la torre circolare (distrutta dagli italiani e oggi parzialmente ricostruita) e la Rocca di Gerolamo Savorgnan, punto di difesa fondamentale per la resistenza del 1514. Superata la batteria voltata napoleonica e la grotta di Santa Colomba (non visitabile), si giunge alla zona con i resti della torre veneta, in cui i francesi realizzarono una caserma poi parzialmente demolita dagli italiani. Tornando verso l’area centrale si può vedere, girando a sinistra, il bastione delle sepolture realizzato da Giulio Savorgnan e, riprendendo il percorso lungo la strada veneta, il deposito dell’artiglieria veneto modificato poi in caserma dagli italiani.
Percorso del Colle di Napoleone
2 Il percorso del Colle di Napoleone segue il tracciato delle modifiche di rinforzo conseguenti all’occupazione francese. La sommità del colle di Napoleone è il punto più alto del monte, e proprio qui gli italiani, nei primi del Novecento, realizzarono una costruzione artificiale per porvi i serbatoi dell’acquedotto, al di sotto dei quali si trova una polveriera non visitabile. Sulla cima del colle fu costruito nel 1948 un podio con belvedere, da cui è possibile godere di una stupenda vista sulla piana sottostante. Scendendo dal colle si può tornare verso l’area centrale seguendo i terrazzamenti dei primi del Novecento, oppure seguire la rampa ad est del terrapieno della Casa del Comandante, nei pressi del quale sono stati trovati diversi elementi edilizi, tra cui anche le tracce di pavimentazione romana sopra menzionate.
Percorso del colle sotterraneo
3 Il percorso del colle sotterraneo conduce alla scoperta del sistema difensivo realizzato dagli italiani nei primi del Novecento. Imboccando un viale alberato che parte dall’area centrale si giunge alla polveriera sotterranea. Salendo lungo una rampa si arriva alla batteria italiana in barbetta composta da due postazioni protette da terrapieni e al centro un locale per le munizioni. Proseguendo verso nord, dopo il fossato veneto, si giunge al ridotto delle polveri, un vano che costituiva il piano interrato del Castel Nuovo e che fu riutilizzato dagli italiani come deposito delle polveri. Proseguendo lungo una galleria voltata si giunge al Forte italiano sotterraneo, composto da un corridoio centrale sul quale si affacciano la batteria a pozzo e altri locali di servizio. Da tale corridoio si raggiunge la strada in trincea e il magazzino delle munizioni. Seguendo la strada in trincea si possono vedere la polveriera e le gallerie italiane. Le polveriere, il magazzino di munizioni e le gallerie sono visitabili con una guida.
Percorso naturalistico
4 Un’ultima opzione è infine quella del percorso naturalistico, che abbraccia l’intero colle e si concentra da una parte sull’osservazione degli aspetti climatici e vegetazionali, dall’altra sui resti paleontologici che qui sono stati trovati. In particolare, l’area delle orme fossili di mammiferi si trova verso la zona sud del colle, nei pressi del Castel Novo.
Informazioni utili: come arrivare e orari
FORTE DI OSOPPO
Osoppo, UD
Per informazioni e prenotazioni guide: + 39 0432 974161 (Pro Loco di Osoppo)
Come arrivare al Forte di Osoppo
Dall’autostrada A23 uscire a Gemona/Osoppo e proseguire in direzione Osoppo/Gemona del Friuli. Superato lo svincolo nei pressi della strada statale SS13, continuare lungo la strada regionale SR463 “del Tagliamento” in direzione Osoppo/San Daniele del Friuli e giunti al primo incrocio semaforico svoltare a destra in Via Fabris. Dopo circa 150 metri, a destra, inizia la salita verso il Forte di Osoppo.
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INGRESSO GRATUITO
Galleria foto del Forte
Breve video amatoriale del Forte di Osoppo