La città di Trieste è circondata da alture e su di esse, come anche in gran parte dell’Istria, sono presenti inghiottitoi verticali, pozzi di origine carsica, denominati, in Friuli Venezia Giulia, foibe.
Sulle colline di Trieste in particolare, alla fine del secolo XIX, si pensò potessero esserci importanti giacimenti minerari. Nel primo decennio del Novecento la società boema Škoda finanziò numerosi scavi senza giungere a risultati rilevanti. Fu così che, intorno al 1908, il sito venne abbandonato. La profondità verticale della foiba era di 256 metri, e da lì partiva una lunga galleria che arrivava fino al villaggio di Basovizza. Alcuni speleologi, negli anni a seguire, furono incaricati di calarsi nel pozzo per recuperare due corpi caduti qui a seguito di incidenti, e raggiunsero una profondità massima di 226 metri oltre la quale era impossibile calarsi per la presenza di detriti.
Nel maggio del 1945 le foibe del Friuli Venezia Giulia divennero teatro di orrendi crimini per i quali vengono ricordate tutt’oggi. Durante l’invasione jugoslava di Trieste, i partigiani del generale Tito utilizzarono la foiba di Basovizza al fine di occultare un numero imprecisato di cadaveri: prigionieri, militari, civili di nazionalità italiana e tedesca, prima trucidati dall’esercito e dalle forze partigiane jugoslave, in seguito infoibati laddove era praticamente impossibile ritrovarli. Si ritiene che molti furono gettati nella foiba ancora vivi.
Numerosi storici ritengono impossibile definire numericamente i cadaveri gettati nella foiba di Basovizza. Tuttavia il pozzo misura oggi 198 metri, è in uso perciò considerare che il volume dato dalla differenza rispetto all’altezza misurata nel periodo prebellico sia stato riempito da corpi.
Per lungo tempo si è dibattuto sui fatti accaduti qui, anche in seguito al parziale recupero di alcuni corpi da parte delle forze Angloamericane. Nel 1959 il pozzo è stato chiuso e nel 1992 la Foiba di Basovizza è stata dichiarata monumento nazionale.
A partire dal 2007 il Sacrario di Basovizza presenta un aspetto nuovo, restaurato e reso Monumento alla Memoria. Vi è un Centro di Documentazione dove è possibile recuperare le informazioni sui fatti accaduti.
L’ingresso è gratuito. Sono inoltre disponibili visite guidate previa prenotazione.
Per informazioni:
Foiba di Basovizza
Strada Statale 14 – Località Basovizza
Telefono +39 040 365343
La Foiba di Basovizza, in quanto monumento all’aperto, è sempre visitabile.
Il Centro di Documentazione ( pagina Facebook ) effettua i seguenti orari: da marzo a giugno aperto tutti i giorni dalle ore 10:00 alle 18:00; da luglio a febbraio dalle ore 10:00 alle 14:00.