Tra i paesi della provincia di Udine merita senza dubbio una visita San Daniele del Friuli, suggestiva località arroccata sulla sommità del colle che domina la pianura circostante. Conosciuta in tutto il mondo per l’omonimo prosciutto crudo DOP, la cittadina vanta altre produzioni culinarie d’eccellenza, ed è anche un luogo di grande interesse storico e culturale.
Qui il programmaper la 35° edizione di Aria di Festa dal 21 al 24 Giugno 2019
In questa guida potrete trovare tutte le informazioni essenziali su cosa vedere a San Daniele del Friuli nell’arco di una giornata, e qualche consiglio sui posti da vedere nei suoi dintorni nel caso di permanenze prolungate.
Monumenti e luoghi d’interesse di San Daniele del Friuli
Il centro storico di San Daniele del Friuli presenta numerosi edifici di rilievo dal punto di vista storico-artistico, sia civili che religiosi. Per quanto riguarda i primi, per antichità spiccano il Palazzo Comunale con la relativa loggia, costruito nel XV secolo ed oggi sede della sezione antica della Biblioteca Guarneriana (una delle prime biblioteche pubbliche in Italia e la prima del Friuli), e la Casa del Trecento, unica abitazione superstite dell’antico borgo medievale, nella quale è oggi ospitato un piccolo museo con reperti delle due guerre mondiali.
L’antico castello che si trovava sul colle cittadino, sicuramente antecedente al XIII secolo, fu a più riprese danneggiato da incendi e calamità naturali, al punto che oggi ne rimangono solo una torre (riadattata a campanile della chiesa di san Daniele Profeta, detta anche san Daniele in Castello) ed i resti dei terrapieni. Nello stesso luogo dove sorgeva il castello si trova oggi Palazzo Ticozzi – de’ Concina, mentre l’area circostante è adibita a parco pubblico, dal quale è possibile godere di una vista unica sulla pianura circostante.
Nella zona di Piazza Cattaneo si trovano due opere a cinquecentesche: la fontana eseguita su disegno di Giovanni da Udine, e Porta Gemona, detta Portonàt, realizzata nel 1579 su disegno di Andrea Palladio, l’unica porta urbica rimasta di San Daniele.
Per quanto riguarda invece gli edifici religiosi, di grande interesse sono la chiesa di Santa Maria della Fratta, la cui costruzione originale risale al 1350 circa e che conserva interessanti affreschi quattrocenteschi, la chiesa di Sant’Antonio Abate, con la facciata di gusto gotico veneziano e un importante ciclo di affreschi eseguito da Pellegrino da san Daniele (opera che ha fatto guadagnare alla chiesa la denominazione di “Cappella Sistina del Friuli”), il duomo di San Michele Arcangelo, con importanti opere del Cinque e Seicento tra cui una Trinità di Antonio de Sacchis detto il Pordenone, e il Santuario di Madonna di Strada, uno dei più importanti edifici barocchi dell’intera regione.
Nei pressi del santuario, in via Udine, si trova il Museo del Territorio, nel quale si possono ammirare opere di soggetto sacro, reperti archeologici e altri manufatti provenienti da donazioni private.
Cosa vedere a San Daniele del Friuli e dintorni
- Palazzo comunale e Biblioteca Guarneriana
- Duomo di San Michele Arcangelo
- Museo del Territorio
- Casa del Trecento
- Chiesa di Sant’Antonio Abate
- Chiesa di Santa Maria della Fratta
- Santuario di Madonna di Strada
- Porta Gemona
- Castello d’Arcano Superiore
- Borgo di Fagagna
- Riserva naturale del Lago di Cornino
- Forte di Col Roncone
- Castello di Pinzano
Le eccellenze culinarie: cosa mangiare
La tradizione culinaria di San Daniele del Friuli è nota in tutto il mondo soprattutto grazie al suo prosciutto crudo, riconosciuto come prodotto a Denominazione di Origine Protetta dall’Unione Europea sin dal 1996. Nella cittadina è presente ovunque: è infatti possibile gustarlo sia nei ristoranti sia nelle vere e proprie prosciutterie. A tale rinomata produzione è dedicata anche una apposita manifestazione, Aria di Festa, che si tiene nel mese di giugno.
Un’altra eccellenza culinaria di San Daniele è la cosiddetta “Regina di San Daniele“, ossia la trota salmonata affumicata proveniente dagli allevamenti di Villanova, lavorata con metodi tradizionali in modo da garantirne l’elevata qualità. Sempre nel campo dei piatti di pesce, della produzione sandanielese si può ricordare la Fil di Fumo, affumicata a caldo, la Trota dello Chef cotta al vapore e il caviale di trota.
L’importanza conferita da San Daniele del Friuli al cibo di qualità è evidente anche dalla sua appartenenza alla rete delle “Città slow”, costituita da comuni che si impegnano nel miglioramento della qualità della vita di abitanti e visitatori attraverso, tra le altre cose, l’adesione agli ideali del movimento dello “Slow food”.
Se dopo la vostra visita di San Daniele del Friuli avete dell’altro tempo disponibile, vi consigliamo di visitare alcuni dei numerosi fortilizi che caratterizzano il Friuli collinare (Susans di Majano, San Pietro di Ragogna, Arcano Superiore, Villalta, per citarne solo alcuni), tra cui spicca Fagagna, comune membro del club dei Borghi più belli d’Italia.
Ottima guida! Io ho cercato di dare anche un altro punto di vista oltre a quello architettonico-culturale-gastronomico in questo articolo: https://francesco-gatto.it/blog/viaggi-paesi/san-daniele-del-friuli/