Posto nei presso del confine tra Friuli Venezia Giulia e Veneto, nel territorio del Parco Nazionale delle Dolomiti Friulane, il comune di Erto e Casso sorge ad oltre 775 sul livello del mare in provincia di Pordenone, nella valle del Vajont. Esso è costituito dai due borghi antichi di Erto e Casso, e da diverse frazioni e località tra cui Stortàn, costruito a seguito della tragedia della diga del Vajont del 1963.
Se state trascorrendo una vacanza in zona, o semplicemente siete di passaggio, in questa guida potrete trovare le informazioni essenziali su cosa vedere a Erto e Casso nell’arco di una giornata.
Luoghi d’interesse storico-artistico e percorsi naturalistici di Erto e Casso
Il modo migliore per conoscere Erto e Casso è quello di passeggiare per le loro strette vie di ciottoli, tra le alte case in pietra proprie dell’architettura spontanea dei due capoluoghi che, proprio per questo motivo, sono stati dichiarati monumento nazionale nel 1976. Il materiale da costruzione è quello tipico delle cave del territorio, anticamente lavorato squadrato a scalpello e assemblato con sassi più piccoli secondo il sistema ad opera incerta, finemente squadrato e di dimensioni maggiori nelle costruzioni cronologicamente successive.
Tra gli edifici religiosi, si ricordano in particolare le due parrocchiali dedicate ai santi patroni dei rispettivi paesi: la Chiesa di San Bartolomeo Apostolo di Erto, nella quale si conserva un prezioso crocifisso ligneo di Andrea Brustolon (Belluno, 1662 – Belluno, 1732), e la Chiesa dei Santi Gervasio e Protasio di Casso, del XVIII secolo, incastonata tra le case-torri del paese.
Lungo le strade sono inoltre visibili le fondamenta delle case distrutte in occasione del disastro del Vajont, al quale è dedicato il Centro visite di Erto. Qui, attraverso l’esposizione di fotografie d’epoca e documenti, è ricostruita in modo puntuale la storia della diga dalle fasi iniziali di progettazione del bacino idroelettrico del “grande Vajont” fino alla sentenza conclusiva del processo. Si tratta del più importante e completo centro di documentazione sul tragico evento che colpì la valle, punto di riferimento imprescindibile per studi e ricerche sull’argomento.
La diga stessa, dal 2007, è aperta al pubblico, che può percorrerne il coronamento e essere informato sui fatti dalle guide del Centro Visite del Parco Naturale delle Dolomiti Friulane di Erto e Casso.
Un altro centro culturale d’interesse è il Nuovo spazio di Casso, un centro sperimentale per la cultura contemporanea della montagna che, attraverso la arti visive e la rigenerazione culturale, s’interroga sul ruolo dell’arte e della cultura nella società attraverso eventi ed esposizioni. L’edificio è quello dell’ex scuola elementare di Casso, chiuso dopo la frana del Vajont e riaperto da Dolomiti Contemporanee nel settembre 2012, diventandone una delle sedi principali.
Ricchissimo è, infine, il ventaglio di possibilità per itinerari ed escursioni, immersi nella bellezza della valle del Vajont coronata dalle Dolomiti friulane; tra questi, di grande suggestione, anche se impegnativo, è il percorso che porta ai lastroni rocciosi denominati libri di san Daniele, sul monte Borgà. Per gli amanti dello sport estremo, ad Erto si trova una delle più famose palestre di roccia, conosciuta anche a livello internazionale e che ospita ogni anno milioni di appassionati.
Cosa vedere a Erto e Casso e dintorni
Nel territorio del comune di Erto e Casso e nelle zone limitrofe, vi sono vari luoghi d’interesse turistico, sia sotto il profilo storico-artistico che naturalistico. Sono da non perdere, in particolare, i seguenti siti e località:
Edifici civili
- Diga del Vajont
- Case a torre – architettura tipica
Edifici religiosi
- Parrocchiale di San Bartolomeo Apostolo a Erto
- Parrocchiale dei Santi Gervasio e Protasio a Casso
- Chiesetta di San Rocco
- La chiesa e la fontana di Beórscia
Monumenti e opere
- Górc (fontane di pietra)
- Scultura della donna ertana
- Il capitello dello scultore
- L’affresco “dal Dice”
- L’affresco “Madonna del fiasco”
Musei
- Centro visite di Erto e Casso
- Nuovo spazio di Casso – Centro sperimentale per la cultura della montagna
Luoghi d’interesse naturalistico
- Monte Toc
- Col Nudo
- Val Zemola
- Libri di san Daniele sul Monte Borgà
- Palestra di roccia
- Parco faunistico di Pianpinedo
Lingua, cultura e cucina a Erto e Casso
È curioso notare come le due località di Erto e Casso, oggi appartenenti ad un unico comune e molto vicine tra di loro, abbiano diversi aspetti culturali significativamente differenti. In primo luogo, i due abitati furono fondati in epoche diverse: per il primo si sono rinvenuti resti di epoca romana e documenti medievali risalenti all’VIII secolo, mentre il secondo ha origini più recenti, bassomedievali.
Una sensibile distinzione è evidente, ad esempio, dal punto di vista linguistico: a Erto si parla un dialetto intermedio tra il ladino dolomitico e il friulano, mentre a Casso è presente un dialetto veneto detto “bellunese antico” per i suoi caratteri arcaici. Anche dal punto di vista ecclesiastico i due abitati sono separati, facendo parte di due diocesi distinte: Erto di quella di Concordia – Pordenone, mentre Casso di quella di Belluno – Feltre.
Due elementi, però, legano i due abitati sotto il profilo storico e culturale: la già citata architettura di montagna in pietra locale, e il disastro del Vajont, che ha unito nel dolore le entrambe le comunità pesantemente colpite.
La cucina tipica del luogo richiama, tutt’oggi, antiche usanze locali: caratteristici sono piatti quali polenta con selvaggina e frico, e pietanze a base di erbe spontanee della zona.
Eventi e manifestazioni di Erto e Casso
Nel comune di Erto e Casso si tengono numerosi eventi ricorrenti, di richiamo per i visitatori e per gli abitanti dei dintorni. Tra le feste tradizionali più antiche e suggestive è sicuramente da annoverare il Veindre Seint (Venerdì Santo) a Erto, in occasione del quale è organizzata una sacra rappresentazione in abiti romani della Passione e Morte di Cristo, in un caratteristico anfiteatro naturale.
Di affine natura sono le feste patronali dei Santi Gervasio e Protasio per Casso (mantenuta tuttora viva nonostante il basso numero di abitanti della frazione) e San Bartolomeo a Erto, che animano i rispettivi centri con cibi tipici, musica e giochi. Da ricordare è anche il “Tirè al scopeton”, un’antica tradizione del giorno delle Ceneri nella quale, trascinando al “scopeton” (aringa) per le strade del paese, s’intendeva esorcizzare il magro vivere quotidiano delle famiglie povere.
Eventi di origine più recente che animano le estati di Erto e Casso sono il Torneo di Calcetto Zoldan Felice, manifestazione promossa dalla Pro-loco in occasione della quale, ogni anno, viene stampata una maglietta ricordo per tutti i partecipanti e per il numeroso pubblico; la gara podistica Trofeo diga del Vajont, una gara non competitiva tenuta ad agosto che si snoda attorno al bacino del vecchio lago; e “Tra il vecchio e il nuovo”, sempre ad agosto, evento dedicato alle tradizioni artigianali del passato.
Come arrivare a Erto e Casso
Calcola un percorso con indicazioni stradali in Google Maps
- IN AUTOBUS: i collegamenti sono garantiti dalla ATAP. Per arrivare a Erto e Casso da Pordenone dovete prima raggiungere Claut con la linea 32R, da li prendere la linea 69A Claut-Longarone-Belluno, che passa per Cimolais. Poi Erto e casso
- IN AUTOMOBILE e MOTOCICLETTA: per raggiungere la Valcellina, seguite la A28 uscendo a Pordenone, poi le indicazioni verso Maniago e Montereale. Arrivando dall’autostrada A27 Venezia-Belluno, invece, uscite a Cadore-Dolomiti, poi continuate sulla Statale 51, passate a Longarone e seguite la segnaletica.
- TRENO: la stazione più vicina è quella di Longarone (Belluno). Da Pordenone dovete prima arrivare a Conegliano, da lì prendere un treno per Ponte Nelle Alpi-Polpet e cambiare per Longarone-Zoldo. Una volta arrivati a Longarone prendete la linea 69A dell’ATAP.
Se dopo la vostra visita di Erto e Casso aveste ancora del tempo disponibile, vi consigliamo visitare i paesi vicini di Cimolais, Claut, Barcis e Andreis.
Nel territorio del comune di Erto e Casso non mancano sicuramente percorsi d’interesse ed eventi dedicati ai visitatori che vogliono conoscerne il territorio. E voi, ci siete già stati? Se sì, raccontateci la vostra esperienza, i posti che avete preferito e le pietanze che avete gustato, con una fotografia o un commento a questo articolo!