Sulle tracce della Grande Guerra tra Forgaria, il Monte Cuar e San Daniele del Friuli

grande guerra ragogna

Ricorre quest’anno il primo centenario dalla fine della Prima Guerra Mondiale, un evento che ha influenzato in modo sostanziale il corso della storia contemporanea. Data la presenza di numerose tracce e monumenti ad essa correlati tuttora visibili (in particolar modo nei territori dove la guerra è stata combattuta), nel 2006 ha avuto inizio il progetto interregionale “Itinerari della Grande Guerra – Un viaggio nella storia”. Ad esso partecipano la regione del Friuli Venezia Giulia, il Veneto, la Lombardia e le province autonome di Trento e Bolzano, col fine di valorizzare in chiave turistica il patrimonio storico e culturale legato a un conflitto che ha segnato per sempre non solo l’Italia, ma l’intera Europa.

I luoghi della Grande Guerra tra Cornino e San Daniele: un itinerario

Il percorso qui proposto, che coinvolge i comuni di Forgaria nel Friuli e di San Daniele del Friuli, permette di vedere alcune testimonianze delle fortificazioni militari italiane e della battaglia dei primi giorni del novembre 1917, con cui si cercò di contenere l’avanzata austro-germanica a seguito della disfatta di Caporetto.

Il punto di partenza è il ponte di Cornino, sul Tagliamento, formato da due arcate ed interrotto a metà dall’Isolotto del Clapat. Dal momento che non ci sono parcheggi nelle immediate vicinanze del ponte, si consiglia di lasciare la macchina in paese e raggiungerlo a piedi. Il sito è importante per il nostro percorso perché l’isolotto fu l’ambientazione di un episodio molto significativo nei giorni seguiti alla ritirata di Caporetto: in mezzo al letto del fiume, infatti, le retroguardie italiane con l’intervento delle Brigate Genova e Siracusa organizzarono rapidamente una difesa. Gli scontri tra i reggimenti italiani e la fanteria bosniaca durarono due giorni, e al seguito dello sfondamento di questo tratto del Tagliamento il Comando Supremo italiano decise di abbandonare anche la riva destra del fiume e ripiegare sul Piave, dove si riuscì finalmente a fermare le truppe nemiche. Oggi non sono rimasti resti visibili dei trinceramenti italiani sull’isolotto, ma i due giorni di resistenza sono testimoniati da una lapide dedicata alle due brigate italiane che in tal sede si distinsero. Per vederla è necessario percorrere 350 metri dall’inizio del ponte e imboccare l’unica strada sterrata a sinistra che scende verso l’isolotto.

Proseguendo in direzione del paese si consiglia di fare una piccola deviazione per raggiungere il laghetto superiore di Cornino, dove è visibile ancora oggi la strada di guerra Cornino – Trasaghis con l’iscrizione 1916. Da qui, tornando verso Forgaria, si giunge nella frazione di San Rocco la cui chiesetta, trasformata in comando italiano durante il ripiegamento in un nuovo tentativo di bloccare gli austro-tedeschi, venne distrutta dai bombardamenti della fanteria asburgica nel rovinoso novembre del 1917. Proseguendo verso le prime pendici delle Prealpi Carniche si arriva all’Altopiano del Monte Prat, luogo di grande suggestione dal punto di vista paesaggistico dove si registrarono altri scontri tra l’esercito austro-germanico e la Brigata Lombardia nel novembre 2017.

La strada prosegue lungo la Val Tochel e il Cuel di Forchia, da dove si può imboccare il sentiero che porta alla Cima del Monte Cuar. In questa zona sono visibili le numerose vie di comunicazione militari che avrebbero dovuto servire come linea difensiva arretrata sulla linea Monte Cuar – Monte Flagjel. Sulla cima, oltre che godere di un bellissimo panorama, è possibile vedere i resti di un locale osservatorio.

Dirigendosi infine verso San Daniele del Friuli si può approfondire ulteriormente il tema visitando la Sala Esposizione dei Cimeli Storici Militari presso la Casa del Trecento, dove sono conservati cimeli militari appartenenti a diverse epoche (gagliardetti di associazioni d’arma, documenti legati alla storia degli alpini e dei reparti austriaci nella Grande Guerra, oggetti di corredo, armi, munizioni, e molto altro) oltre che l’interessante ricostruzione della vita quotidiana in caserma o al campo. Completa l’itinerario una visita alla zona del castello dove, il 30 ottobre 1917, si combatté tenacemente contro l’esercito austro-germanico.

Informazioni ed avvertenze

Il livello di difficoltà del percorso è turistico, su viabilità ordinaria e sentieri segnalati. Il dislivello è di 600 metri, e la lunghezza complessiva di 40 km (è necessario quindi dotarsi di un mezzo di trasporto). Il periodo di visita consigliato è tra la primavera e l’autunno.
Le escursioni non vanno affrontate da soli, e nel caso di ritrovamenti fortuiti di ordigni bellici si raccomanda di non maneggiarli e segnalarne tempestivamente la presenza ai Carabinieri (112).

(Fonte: www.itinerarigrandeguerra.it)

Informazioni utili 

Logistica: presenza di parcheggi per automobili nei pressi di tutte le tappe. 

Livello di difficoltà: turistico su viabilità  ordinaria e sentieri segnalati

Dislivello: 600 metri

Lunghezza:40 chilometri

Durata dell’escursione: 7 ore

Equipaggiamento: Calzature robuste (fondo sterrato), pantaloni lunghi, un cambio per i vestiti, una buona scorta d’acqua ed una fonte di luce per chi volesse inoltrarsi nelle caverne. Per l’ascesa al Monte Cuar è consigliabile essere muniti della cartina Tabacco 020.

Periodo consigliato: primavera, estate ed autunno

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